Salento, appuntamenti per sabato 4 aprile | Lecce, Galatina, Nardò, Squinzano, Cutrofiano. Tantissimi eventi per un sabato all'insegna di una ricca serata salentina.
A Lecce, presso le Officine Cantelmo, in viale De Pietro a partire dalle 22,30, la «Lecce Città Universitaria», con la collaborazione di «TT events», presenta il concerto live di Grazia Negro e il dj set di Roy Paci. Grazia Negro, cantante e trombettista, dopo diverse esperienze tra musica, teatro, arte di strada, vita da mamma e collaborazioni discografiche, dà inizio al suo progetto di canzoni originali, un cantautorato contaminato, poetico, suggestivo, un po' fuori dagli schemi, luogo ideale dove sperimentare l'incontro di stili e sonorità cangianti, amalgamati da un suono fluido e avvolgente. Ad accompagnarla, un apprezzato musicista che, per una sera, abbandona la tromba, mette da parte il microfono e indossa le vesti di dj per dar vita ad una performance in cui gli stili musicali si mescolano attraverso selezioni di rock, soul, steady, funk, ska ed elettronica. Il trombettista siciliano, capace di percorrere e legare insieme tradizione e modernità, trasforma la sala delle Officine nella più elettrizzante dance – hall del momento. Il progetto è ancora giovane, ma si avvale dell'esperienza di validi musicisti della scena salentina : Marcello Zappatore (guitars), Paco Carrieri (fender rhodes, synth), Mike Minerva (double bass), Max Ingrosso (drums), con lo special guest di Emanuele Coluccia (tenore e soprano sax). Il costo del biglietto è di 10 euro (7 euro per gli studenti universitari che acquistano in prevendita), disponibili sia in prevendita presso le stesse Officine, che direttamente al botteghino durante la serata. Per altre informazioni: 0832.304896 oppure consultare il sito info@officinecantelmo.it.
Ancora nel capoluogo, prosegue la IX edizione del «Festival Salento Negroamaro», rassegna delle culture migranti della provincia leccese che, nella ricorrenza dei vent'anni dalla caduta del muro di Berlino, concentra il suo sguardo sui paesi ex comunisti. Il programma prosegue alle 9 presso l'Auditorium del museo provinciale «Sigismondo Castromediano» dove si tiene la conferenza di Predrag Matvejevic dal titolo «Mondo Ex – l'Europa e l'«altra Europa» a vent'anni dalla caduta del muro di Berlino». Intervengono Thomas Merta (vice ministro alla cultura della Polonia), Jacek Purchla (direttore Międzynarodowe Centrum Kultury), Janusz Sepiol (senatore - commissione cultura parlamento polacco), Ennio Calabria (artista, autore dell'opera «La morte delle Ideologie»), Igor Mitoraj (artista). Introduce e coordina Alizia Romanovic (preside della facoltà di lingue e letterature straniere dell'Università del Salento). L'Unione europea si è allargata già cinque volte. Dopo la caduta del muro di Berlino, una parte importante dell'Europa sottoposta al regime sovietico, detta l'Europa dell'Est o «l'altra Europa», è diventata parte integrante di uno spazio unificato che si estende dal Mediterraneo all'Atlantico, dal Mar Baltico al Mar Nero. L'Italia e la provincia di Lecce si trovano ad un tempo nella parte centrale e sul confine di questo spazio, scosso recentemente dalle guerre balcaniche. Di fronte ai conflitti e alle tensioni che vive il bacino mediterraneo nel suo insieme, un importante «Forum Per La Pace Nel Mediterraneo» è stato organizzato a Lecce (dal 27 al 29 novembre 2008) a cui hanno assistito numerosi partecipanti, non solo europei e mediterranei, cercando le vie e le forme di un nuovo dialogo. Il seminario «Mondo ex», intende riprendere e attualizzare le testimonianze e le riflessioni sui numerosi problemi che continuano a porsi in questo periodo dinnanzi a noi. Il dopo guerra fredda avrà visto una parte dello spazio europeo vivere un'esistenza in qualche modo postuma: un ex impero, numerosi ex stati ed ex patti di alleanza tra stati, diverse ex società ed ex ideologie, ex cittadinanze ed ex appartenenze. È legittimo domandarsi cosa significhi, in realtà, questo fenomeno. Essere stato cittadino di un'ex Europa finalmente affrancata, di una ex Unione Sovietica disgregata, di una ex Jugoslavia distrutta? O, sempre vicino a noi, fare parte di una Albania, di una Bulgaria, di una Romania o di un altro paese liberato dal regime totalitario? Essere diventato ex tedesco dell'Est, ex-ceco-slovacco ossia un ex socialista o un ex comunista nei paesi occidentali come l'Italia o la Francia, la Spagna o la Grecia? Lo statuto di «ex» è più grave di quanto non sembri: sentito come un marchio, talvolta come delle stimmate. L'atteggiamento adottato nei suoi riguardi varia da un caso all'altro: tra deplorare la caduta di una ex superpotenza sovietica e compatire la tragedia di una debole Bosnia nella ex-Jugoslavia, ci sono ben poche cose in comune. Alle soglie di un nuovo millennio è normale fare dei bilanci. L'Est non ha diritto esclusivo sullo statuto di «ex». In occidente e altrove, si conoscono bene degli ex stalinisti, degli ex colonialisti, degli ex-sessantottini, una ex democrazia cristiana suddivisa tra destra e sinistra, un ex socialismo e un ex capitalismo occidentali. Dopo la crisi economica, finanziaria e storica che stiamo traversando nel 2008, forse domani si parlerà di una ex comunità europea o di una «Europa altra», vecchia o nuova, non si sa quale. Il mondo «ex» è pieno di svariate mitologie che si escludono reciprocamente: riedizioni del passato e del presente, schermi frapposti in fretta, paradigmi poco utili o estranei, griglie di lettura mal applicate. Siamo lontani dalla «fine della storia», annunciata tante volte in un modo poco credibile. Sarebbe meglio cercare di capire e di definire «un mondo ex» e le sue componenti attorno a noi e in noi stessi. Lo scrittore Predrag Matvejevic' è nato nel 1932 in Erzegovina, a Mostar, da padre russo e madre croata. Ora cittadino italiano, è uno dei più importanti intellettuali impegnati nel dibattito sulla ex Jugoslavia, i Balcani e in generale la cultura mediterranea. Tra le sue opere più note, «Breviario mediterraneo» ed «Epistolario dell'altra Europa» (Garzanti). A seguire, dalle 12, viene proiettato «Verso Est» di Laura Angiulli. Il film-documentario è il risultato di un lungo percorso; al centro la Bosnia, col suo passato ingombrante, e un presente tanto incerto quanto controverso. Tre città di quel paese, Sarajevo, Mostar, Srebenica, tre sollecitazioni diverse che si propongono nel contatto con la gente e la loro storia passata e presente. Sarajevo è la capitale. La memoria si è sostanziata con riflessi contraddittori nell'assetto politico vigente, e accende conseguenti opportunità di riflessioni e dibattito. Mostar è tutta nel vecchio ponte, simbolo ma anche cuore dal battito lento di una vita sociale e politica che non riesce a scaldare le ali periferiche della città, ancora frantumata nella realtà dei ghetti, croati e musulmani. E infine Srebrenica, la città delle donne, la città del dolore. 12.000 morti (istituzionalmente se ne riconoscono 8.372, ma nella pratica i dispersi sono 4.000 in più), e ogni anno nell'11 luglio la grande cerimonia per la messa in terra di quelle centinaia di corpi che vengono ancora ritrovati in fosse di nuova individuazione. La protagonista del film è Srebrenica Hatidza Mehmedovic, che nella sua composta e altera capacità di assunzione del lutto (nel genocidio del 1995 ha perso i due unici figli, il marito, i fratelli, il padre), diventa affidataria della trasmissione di un carico emotivo fortemente presente all'affettività dell'autrice–regista. La proiezione del film è preceduta da un dibattito sugli eventi drammatici che hanno segnato la storia dei Balcani. Il documentario è prodotto con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Istituto di Culture Mediterranee della provincia di Lecce, Radio-Televizija Federacije Bosne i Hercegovine, Fondazione Banco di Napoli, IMAIE Film Commission Regione Campania.
Doppio appuntamento al Fondo Verri di Lecce che, alle 20,30, ospita il vernissage della personale di pittura di Orodè, dal titolo «Per volontà di sinergia», a cura di Loredana Buccoliero; la mostra si apre con la performance «Tra la Fragmentart Crux e il velo di Maya» presentando una pittura che si pone con un segno disperatamente poetico, testimone della fine di un'epoca. In un Occidente che precipita, stordendosi, danzando, avvelenandosi e guerreggiando, verso la catastrofe, il pittore e performer pugliese, introduce una nota di tragico presagio e insieme ci regala il desiderio di eros, di vita, di passione, seppure le sue rasoiate e il suo continuo rapporto con l'oscuro, con la tenebra, con l'abisso. La sua diventa una drammatica avventura interpretata con lucida partecipazione al nostro tempo. Alle 21,30 segue «Onehand Jack» con Giancarlo Russetti, voce recitante, Gianluca Milanese, al flauto e Massimo Donno, al microfono e alla chitarra. Spettacolo brillante, costruito su una forte commistione tra narrazione e musica, racconta la storia fantastica di un uomo privo di una mano che, grazie all'intervento di un dio, impara a suonare il contrabbasso. Basato su un monologo di Stefano Benni, lo spettacolo prevede la presenza in scena di una voce recitante accompagnata dalla piccola orchestra musicale che propone, in un dialogo serrato col testo, brani swing anni ‘40 e '50, passando dagli standard jazz, il tutto in stile jam session. Al centro dello spettacolo vi è l'atto comunicativo, che insieme alla forma verbale diventa musica, il dire diventa ascolto. È la musica che permette al protagonista di entrare in relazione con l'altra protagonista del racconto, una cantante cieca. Due abilità differenti da ciò che definiamo «normalità», che trovano il modo di dialogare tra loro e con la società. Per maggiori info: 0832.304522.
Il comune di Galatina, dalle 18 presso il Museo Civico «P. Cavoti», organizza un convegno di studi critici sull'artista galatinese Luigi Mariano, a dieci anni dalla scomparsa. Dopo il saluto del sindaco della città, Sandra Antonica, e dell'assessore alla Cultura, Roberta Forte, il convegno prosegue con una proiezione di diapositive d'arte, impreziosita dal commento di Giovanna Rotondi, già sovrintendente alle belle arti della Liguria; relazioni storico-critiche sono presentate da Toti Carpentieri, Lucio Galante, Don Salvatore Bello e da Giancarlo Vallone. Il museo ospiterà fino al 6 aprile anche una rassegna di alcune sue opere per concessione della famiglia. Pittore ed incisore, artista poliedrico e profondo, Luigi Mariano ha costituito una voce originale di chiaro riferimento nell'arte. Da giovanissimo venne accolto alla Biennale di Venezia, poi alla Quadriennale di Roma e di nuovo a Venezia (Fondazione Bevilacqua «La Masa»). Inviti in una serie di mostre rilevanti (a Zurigo, Parigi, Milano, Lecce e altre) caratterizzarono la sua attività seguente fino a quando non decise di estraniarsi dal mercato dell'arte, seguendo la propria indole schiva. Sue opere abbelliscono edifici pubblici e religiosi della provincia, come la curia episcopale di Lecce. Diresse gli Istituti d'Arte di Nardò, Poggiardo e Lecce. Insegnò anche figura all'Accademia delle Belle Arti del capoluogo salentino, cattedra della quale rifiutò la nomina permanente per poter continuare a dirigere l'Istituto d'Arte. Cavaliere ed Ufficiale della Repubblica per meriti culturali, era anche membro di accademie delle lettere e delle arti nazionali.
Nel capoluogo, per il progetto di accoglienza «Città Aperte 2009», l'azienda di promozione turistica della provincia di Lecce organizza, per le 10, l'appuntamento «Musei Aperti», con visita gratuita insieme ad una guida. A Lecce, la visita guidata è programmata al Museo «Sigismondo Castromediano» della provincia, in viale Gallipoli, ex «Collegio Argento» (Info e prenotazioni allo 0832.683503 oppure al numero dell'Associazione «Amici della Cultura»: 389.1833893); Museo Papirologico dell'Università del Salento, in via di Valesio, complesso «Studium 2000» (Info e prenotazioni: 0832.294606 oppure 389.1833893); MU.SA. Museo Storico-Archeologico dell'Università Salento, in via Di Valesio, complesso «Studium 2000» (Info e prenotazioni: 0832.294253 oppure 389.1833893); Orto Botanico dell'Università del Salento, sulla provinciale Lecce – Monteroni, centro Ecotekne (Info e prenotazioni: 0832.320674 oppure 389.1833893); Museo dell'Ambiente dell'Università del Salento, sempre sulla provinciale Lecce – Monteroni, centro Ecotekne (Info e prenotazioni: 0832.298850, 0832.298879 oppure 389.1833893); Pinacoteca d'Arte Francescana, in via Adriano 79, convento Sant'Antonio a Fulgenzio (Info e prenotazioni: 0832.455009, 338.7624951 oppure 389.1833893); Anfiteatro, Teatro Romano e Museo del Teatro Romano, in piazza Sant'Oronzo, presso ingresso Anfiteatro (Info e prenotazioni: Coop. Theutra 0832.279195, oppure Iter Salento: 0832.279196). A Cavallino, Gallipoli, Otranto, Porto Cesareo, Galatina, Maglie e Vitigliano sono in programma le visite al Museo Diffuso dell'Università del Salento e del Comune di Cavallino, in piazza Fratelli Cervi-Cavallino (Info e prenotazioni: Cooperativa «S. Castromediano», 333.1224424); Museo Civico «Emanuele Barba» di Gallipoli, in via Antonietta De Pace, 108 (Info e prenotazioni: 0833.264224, 346.8823170, 0833.275540 oppure 0833.262529); Osservatorio su Ecologia e Salute degli Ecosistemi Mediterranei dell'Università del Salento ad Otranto, presso il faro della Palascìa (Info e prenotazioni: 0832.298606, 333.4984571 oppure 389.1833893); Museo di Biologia Marina dell'Università del Salento a Porto Cesareo, in via Vespucci, 17 (Info e prenotazioni: 0833.569502, 0832.298854 oppure 389.1833893); Museo Civico «Pietro Cavoti» a Galatina, presso il palazzo della cultura, in piazza Alighieri, 51 (Info e prenotazioni: 0836.561568 oppure 389.1833893); Museo Civico «L'Alca» a Maglie, in via Vittorio Emanuele, 123 (Info e prenotazioni: 0836.485820); Museo degli Orologi delle Torre Civiche di Vitigliano, in via Vittorio Emanuele, 14 (Info e prenotazioni: 0836.944043 oppure 320.0635138). L'evento è stato reso possibile in collaborazione con la provincia di Lecce, l'Università del Salento, i comuni di Gallipoli, Galatina, Maglie e Santa Cesarea Terme, i Frati Minori del Convento Sant'Antonio a Fulgfenzio, l'Associazione «Amici della Cultura» di Corigliano d'Otranto, le cooperative Theutra e Iter Salento di Lecce e la cooperativa «S. Castromediano» di Cavallino. Per ulteriori informazioni: www.viaggiareinpuglia.it – aptlecce@viaggiareinpuglia.it.
A Lecce, continuano gli appuntamenti della rassegna «Itinerario Rosa». La ricca manifestazione al femminile promossa dal comune leccese, che valorizza il ruolo delle donne, la loro tenacia e creatività espressa in ogni ambito della società civile, organizza, presso la sala conferenze del Castello Carlo V alle 9, una tavola rotonda sul tema «Le donne storiche della città di Lecce». Da Euippa a Maria d'Enghien, da Sant'Irene a Luigia Mazzotta, da Anna Antonacci ad Antonietta De Pace, da Teresa Paladini a Isabella Castriota, le donne di Lecce che hanno contribuito, con la passione, la conoscenza, l'impegno, la forza, l'intelligenza ed il sacrificio, a determinare l'identità e la storia cittadina, vengono ricordate e «raccontate» attraverso un percorso storico e un'analisi dei ruoli culturali e sociali. Si evidenzia, con veloci ma significative pennellate evocative, la donna non solo nei ruoli collettivi (le talentuose regine che amministrarono per lo sviluppo del territorio; le laboriose massaie nell'ambiente familiare e domestico; le capaci artigiane particolarmente abili nelle loro creazioni; le dedite religiose nell'impegno della preghiera, della formazione, del tessile e della gastronomia; le carismatiche educatrici ed intellettuali per le attività pedagogiche, culturali ed artistiche…), ma anche colei che si è distinta, con il proprio nome e cognome, in chiave personale, per uno o più specifici meriti, nel variegato ed eclettico contesto storico, sociale e tradizionale. Intervengono all'incontro Adriana Poli Bortone, assessore alla cultura e vice sindaco del comune di Lecce, Patrizia Guida (Università del Salento), Donatella Cinefra (Istituto Marcelline), Maria Gabriella De Judicibus (Istituto Antonietta de Pace), Daniela Bacca (socio-membro Associazione Guide Turistiche Regione Puglia e ideatrice della manifestazione). La tavola è moderata da Silvana Sarli. A seguire, dalle 11,30, prende il via il «PerCorso femminile-itinerario guidato sul Corso», progettato da Daniela Bacca verso i luoghi, le architetture e le opere d'arte «femminili» delle donne storiche di Lecce. Il percorso, quindi, oltre a proporre un excursus femminile di icone femminili, mira a delineare un itinerario rosa, culturale e turistico, alternativo ed ammaliante, caratterizzato da architetture (palazzi, conventi, chiese), arredi urbani (colonne votive ed edicole votive), ed elementi artistici e semantici (capitelli, mensole apotropaiche, portali) che testimoniano quanto la donna sia stata sempre protagonista viva e rappresentativa per Lecce, fin dall'epoca dei Messapi. Il percorso rosa di corso Vittorio Emanuele II e via Libertini è costituito da molteplici Chiese dedicate alle donne come quella di Sant'Irene, ex patrona di Lecce, la Cattedrale dedicata all'Assunta e la Chiesa di Sant'Anna con l'omonimo conservatorio. Il circuito, lungo l'arteria più rappresentativa del borgo antico, inizia con l'indicazione di Palazzo Carafa, ex Monastero delle Suore Paolotte, segue con la segnalazione di alcune dimore tematiche come la residenza della poetessa settecentesca Isabella Castriota, e termina con Porta Rudiae sulla quale è raffigurata Euippa, regina dei Messapi, la prima donna della storia leccese. La partecipazione è gratuita ed aperta a tutti. Per informazioni: 339.6233547. Alle 11, invece, sempre presso la sala conferenze del Castello Carlo V, si può assistere ad una dimostrazione di difesa personale femminile, grazie all'istruttrice Laura Cardone, tutto organizzato da UDI (Unione Donne in Italia). Alle 17, poi, presso la sala Janet Ross (Risorgimento Resort) spazio alla conferenza «Donne di Fiori e di Giardini» - Cento anni di decorazione floreale - «Donne protagoniste nella storia del verde e dei fiori». Ad animare l'incontro c'è Daniele D' Auria; l'evento è curato dell' Associazione Garden Club «U.G.A.I» di Lecce. Infine, dalle 20, ancora nella sala conferenze del Castello Carlo V, si balla con il concerto del gruppo «Vualoè vocal quintet», insieme alla partecipazione del gruppo corale «Sudivoce». Un ensemble di 4 voci femminili, composto da nomi già noti della scena musicale salentina: Irene Scardia, Carolina Bubbico, per piano e voce, Antonella Mucelli, Grazia Sibilla, per cori e percussioni. Il quartetto, caratterizzato da una notevole vivacità ritmica e da un'assoluta originalità melodica, propone inediti e arrangiamenti originali di noti brani che spaziano nella musica world, jazz e sperimentale. Nato nel 2008 da un'idea di Irene Scardia, pianista, compositrice e performer, «Vuaolé» si è esibito in importanti manifestazioni, quali «Puglia Night Parade», edizione 2008, «Le Mani e l'ascolto», rassegna culturale del Fondo Verri di Lecce e alle Officine Cantelmo. Per l'autunno prossimo si attende la pubblicazione della prima produzione discografica, a cura dell'associazione culturale «L'Orchestrina» per Workin'- Label. Nel corso della serata interviene «Sudivoce vocal ensemble», gruppo corale di 16 elementi accompagnati dal pianista Fabrizio Leccisi e diretti da Irene Scardia. Gli arrangiamenti sono a cura di Irene Scardia e Carolina Bubbico, per i testi di Annamaria Amabile e Massimiliano Manieri. L'evento è organizzato dall'Assessorato alla Cultura del comune di Lecce in collaborazione con l'Associazione Culturale L'Orchestrina. L'ingresso al concerto è libero. Per informazioni: 329.4123339.Ulteriori informazioni, materiale fotografico, audio e video del gruppo, sono disponibili sul sito www.myspace.com/vuaole. www.mysapce.com/sudivoce .
Sempre a Lecce, nell'ambito del «Festival del Cinema Europeo» in corso di svolgimento presso il Cityplex Santalucia, alle 18,30 nella sala 4, prende il via la rassegna di cortometraggi sul futurismo denominata, appunto, «Cinema e Futurismo». «Excelsior» (1913) di Luca Comerio, «Velocità» (1930) di Pippo Oriani, «Il ventre della città» (1932) di Francesco di Cocco e «Cantieri dell'Adriatico» (1933) di Umberto Barbaro sono i quattro cortometraggi, provenienti dalla cineteca nazionale, che costituiscono l'omaggio del festival al futurismo, il primo grande movimento d'avanguardia italiano, in occasione del suo centenario. Insieme costituiscono parte integrante anche di «100x100 Futurismo», l'insieme di eventi che per un intero anno vedrà insieme gli Assessorati alla Cultura del comune di Lecce e di Cavallino ed altre realtà municipali. Un omaggio dovuto, dal momento che i futuristi definivano il cinema «l'arte futurista per eccellenza».
A Nardò, la stagione di prosa del teatro comunale, si chiude con una grande protagonista del teatro italiano, Paola Gassman, che alle 21, stasera e domenica 5 aprile, si cimenta con lo spettacolo «L'appartamento è occupato». Un appartamento di quartiere borghese di Parigi viene occupato da una giovane coppia, Samir, un algerino e Natasha, una lituana, senza permesso di soggiorno, con la complicità di Manuel, figlio di Teresa, portiera del palazzo. Samir e Natasha vivono rintanati in una stanza, dato che l'accordo con Manuel è di poter solo sostare nell'appartamento senza usufruirne. Le proprietarie dell'appartamento, le sorelle Maryvonne e Jeanne Figeac, sono in vacanza e quando tornano a sorpresa e capiscono la situazione, hanno reazioni diverse: Maryvonne vorrebbe mandare via la coppia clandestina con l'aiuto della polizia, mentre Jeanne propone una temporanea coabitazione forzata. Dopo una prima fase di osservazione e incomprensione, con momenti ora teneri ora drammatici, si realizza finalmente prima una reciproca curiosità, poi una affettuosa accettazione. Un testo ironico, ottimista e tenero, in cui l'evoluzione dei personaggi, la scoperta della capacità di ciascuno di dare e ricevere, l'humor, l'amore e il dialogo tendono a dimostrare come il razzismo, l'intolleranza e le barriere sociali si possono combattere e superare grazie a una volontà reale di ascoltare e comprende l'altro. Un testo sul conflitto generazionale e sulle differenze sociali, con situazioni divertenti, dialoghi moderni e personaggi ben delineati, nelle loro caratteristiche sociali e psicologiche, grazie anche a una cura del linguaggio (quello pulito e alto della borghesia e quello quotidiano della strada degli immigrati). Due mondi che si scontrano e poi si integrano. Prima opera teatrale scritta nel maggio del 2000 da Jean-Marie Chevret, «Le squat» riceve nel 2001 il «Premio Moliere» come miglior testo comico. Successivamente viene messo in scena al Teatro Rive Gauche, al Théatre de la Madeleine e al Théatre Edouard VII, per la regia di Jean- Pierre Dravel e Olivier Macé. Lo spettacolo è stato presentato a Mosca con una versione in russo ed è in lavorazione un adattamento cinematografico. Il testo ha ricevuto il «Premio de la Solidarité et de l'Anti-Racisme» attribuito dalle ONG dell'ONU, premio per la prima volta assegnato a un autore teatrale. Perfino l'Express ha definito questo spettacolo «una commedia irresistibile». Domenica 5, alle 18 poi, il pubblico avrà l'occasione di incontrare l'attrice Gassman. Quest'evento rappresenta un altro degli incontri che già con Ippolito Chiarello, Tullio Solenghi, Remo Girone, Eleonora Giorgi e Mariangela D'Abbraccio hanno animato l'incantevole teatro. Un'occasione in cui gli attori si concedono e si raccontano, scoprendo il piacere di incontrarsi in teatro, artisti e pubblico, non solo per il tempo dello spettacolo ma per abitare insieme «la scena». Incontri che hanno trasformato il teatro in spazio da abitare, da sentire proprio, luogo di aggregazione aperto a tutti non solo per il tempo della performance. Una stagione che si è dimostrata vincente visto l'apprezzamento da parte del pubblico. Molto graditi il calendario e la gestione curata dall'Assessorato alla Cultura e da TerramMare Teatro con il progetto di residenza teatrale «La casa del Teatro» inserito in Teatri Abitati – Residenze Teatrali in Puglia. Una promozione che ha portato in teatro anche molti giovani. I biglietti sono disponibili presso il botteghino del teatro comunale, in corso Vittorio Emanuele, lunedì e giovedì dalle 17 alle 20 e nei giorni di spettacolo a partire dalle 17. Per ulteriori notizie: 0833.571871.
Il sipario del Teatro Paisiello del capoluogo salentino si alza alle 21 con il primo dei quattro appuntamenti in cartellone: «Dalla poliritmia alla voce narrante», articolato spettacolo portato in scena da Mad International con Armando Bertozzi, Carla Guido, Ivan Raganato e tanti giovani percussionisti. Negli ultimi 30 anni di evoluzione della batteria, jazz e rock hanno visto l'affermazione di una concezione più «solista» dello strumento, caratterizzata dall'approfondimento di possibilità poliritmiche. Il metodo poliritmico di Armando Bertozzi nasce da una pluriennale esperienza di insegnamento riferita ad un orientamento jazzistico moderno. Questo progetto si svolge in due momenti distinti, ma complementari: la prima parte sotto forma di seminario sulla poliritmia tenuto dallo stesso Bertozzi, mentre la seconda parte con le voci narranti di Carla Guido e Ivan Raganato che si esibiscono in un monologo insieme a Bertozzi e ad alcuni batteristi partecipanti al seminario. Il prezzo del biglietto per il singolo spettacolo è di 8 euro per la platea, 6 euro per il palco e 3 per il loggione. Il prezzo dell'abbonamento ai quattro spettacoli è di 24 euro per la platea (ridotto 20 euro) e di 18 euro per il palco (ridotto 15 euro). I documenti attestanti il diritto alla riduzione dovranno essere esibiti al momento dell'acquisto del biglietto o dell'abbonamento e potranno essere richiesti all'ingresso del teatro. La prevendita dei biglietti si tiene presso il Castello Carlo V (via XXV Luglio - tel. 0832.246517) tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16,30 alle 20. Il botteghino del Teatro Paisiello sarà aperto la sera di ogni spettacolo a partire dalle 20. Altre informazioni possono essere richieste al numero 0832.253791.
Appuntamento a Nardò, in corso Italia, zona 167, a partire dalle 19, per mobilitarsi per un sistema energetico pulito, sicuro ed economico. Partecipano alla manifestazione Michele Losappio, assessore all'Ecologia della regione Puglia, Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia, Maria Rosaria Manieri, assessore al Turismo della provincia di Lecce, Antonio Vaglio, sindaco di Nardò, Mino Natalizio, assessore all'Ambiente del comune di Nardò, sindaci e associazioni. Segue un concerto musicale con gli Après La Classe, Sud Sound System e Amigdala Band. L'obiettivo della mobilitazione è sostenere una campagna di controinformazione sul nucleare. A 22 anni dall'incidente di Chernobyl, il nucleare non solo pone ancora gravissimi problemi di sicurezza, ma è anche una fonte energetica costosa, che non abbasserà affatto la bolletta energetica nazionale, non ridurrà la nostra dipendenza dall'estero e non ci permetterà di rispettare la scadenza europea del 2020 per la riduzione delle emissioni di gas serra prevista dall'accordo europeo 20-20-20 (secondo cui, entro il 2020, tutti i paesi membri devono ridurre del 20% le emissioni di Co² del 1990, aumentare al 20% il contributo delle rinnovabili al fabbisogno energetico, ridurre del 20% i consumi energetici). Se l'Italia decidesse di puntare sul nucleare, causa le ingentissime risorse necessarie per sostenere questa avventura, abbandonerebbe qualsiasi investimento per lo sviluppo delle rinnovabili e per il miglioramento dell'efficienza, che sono invece le soluzioni più immediate ed efficaci per recuperare i ritardi rispetto agli accordi internazionali sulla lotta ai cambiamenti climatici. Lo scopo della manifestazione è di creare una grande alleanza tra associazioni ambientaliste e non, con i comuni e i cittadini per discutere sugli scenari energetici alternativi al nucleare. In seguito alla decisione del governo italiano di puntare sull'energia nucleare per produrre elettricità per almeno il 25% del nostro fabbisogno, Legambiente ha lanciato nell'ottobre scorso la campagna «Per il clima contro il nucleare» con l'obiettivo di invitare regioni, province e comuni a dichiararsi «territori denuclearizzati», ossia a vietare su tutto il territorio di loro competenza l'installazione di centrali nucleari. In Puglia, ad oggi, sono tanti gli enti che si sono dichiarati denuclearizzati (Nardò, Manduria, Melissano, Leverano, Avetrana, Carovigno, Bitritto, la Provincia di Taranto e altri) mentre la regione ha già espresso il suo netto dissenso al nucleare nel Piano Energetico Regionale.
A Lecce, alle 18,30 riapre la sede storica della Biblioteca «Nicola Bernardini» della provincia leccese e si accede ai nuovi spazi culturali del Convitto Palmieri in piazzetta Carducci. A tagliare il nastro di questa storica inaugurazione è il presidente della provincia Giovanni Pellegrino. Con lui la vice presidente Loredana Capone e gli assessori alle Attività culturali Aurelio Gianfreda e al Patrimonio Antonio Musio. Nell'occasione della presentazione alla città del completamento del restauro del monumento, si possono visitare la rinnovata sede storica della Biblioteca «Bernardini», l'esposizione dei preziosi dipinti della Pinacoteca Palmieri e la mostra «Le Metamorfosi di Ovidio» nei disegni di Giovanni Tommasi Ferroni, con la presenza dell'artista. Con questa operazione, viene restituita alla fruizione pubblica, a conclusione di attenti restauri, una parte consistente del grande insediamento francescano che dal Medioevo all'Ottocento si è stratificato nel centro della città di Lecce. Lungo l'asse formato dai due ex complessi dei Gesuiti, cioè il Collegio Argento e il Convitto Palmieri, si va così delineando una struttura capace di dare risposte concrete alle richieste di attività culturali che un territorio come quello salentino esige. Dopo San Francesco della Scarpa, oramai dedicata pienamente a grandi esposizioni d'arte, una sequenza di spazi attigui alla chiesa vengono ora aperti al pubblico. Se a questo si aggiunge che a poca distanza, in un altro ex convento, quello carmelitano, ha sede il rettorato dell'Università del Salento, appare evidente che il centro storico della città si va sempre più qualificando come luogo propulsivo di attività ed eventi culturali con una forte capacità attrattiva. Non a caso la provincia ha dato in comodato il primo piano dell'ex Convitto Palmieri all'Università del Salento, per l'insediamento del centro di studi «Australiani nel Mediterraneo» e della biblioteca «Bernard Hikey», per lo svolgimento di master e dottorati di ricerca internazionali.
La puntata di «Loggione», trasmissione di Canale 5 dedicata all'Opera, in onda alle 8,50, è interamente dedicata alla «Norma», per la regia di Massimo Gasparon che ha chiuso la 40a Stagione Lirica della provincia di Lecce, gestita dalla Fondazione ICO Tito Schipa. Il giornalista e conduttore, Vittorio Testa, è stato, infatti, a Lecce in occasione dell'ultima recita della rassegna, domenica 29 marzo, per le riprese della rappresentazione al Teatro Politeama Greco e l'intervista alla protagonista, la soprano newyorkese Susan Neves. Per l'occasione, sono state girate immagini nei luoghi più suggestivi della città. Il Loggione è l'appuntamento che il Tg5 dedica, il sabato mattina, alla grande musica, proponendo concerti e opere scelti tra i più prestigiosi in scena nei teatri italiani. Il curatore, Vittorio Testa appunto, introduce ogni settimana i brani tratti da concerti e opere. Grande attenzione è data anche ai nuovi talenti, agli allestimenti più originali e alle voci più significative dei giovani artisti emergenti.
A Squinzano, il consueto appuntamento con la dub zone dell'Istanbul Cafè vede, a partire dalle 22,30, per la prima volta nel sud Italia «The Bush Chemists», il progetto live dub nato nel mitico Conscious Sound Studio di Londra, che fin dai suoi esordi ha riunito tutti i più grandi talenti del dub roots (sottogenere del reggae nato in Giamaica alla fine degli anni ‘60) inglese. Sul palco Dougie Waldrop e Chazbo infiammano la platea insieme a Kenny Knots e Culture Freeman. Kenny Knots, votato come miglior cantante roots del 2005 e attivo con le migliori realtà reggae inglesi come Zion Train, Bush Chemist e Vibronics, è un veterano delle dancehall londinesi; all'età di 16 anni incise il suo primo singolo «Watch How the People Dancing», uno dei primi hit dell'era dancehall digitale negli anni '80. Oggi è fra i cantanti più richiesti nelle produzioni reggae inglesi. Culture Freeman, invece, è uno dei più quotati toaster del circuito dub inglese. Il toasting (o toastin' o toast o chatting) è uno stile vocale che consiste nel parlare o cantare/cantilenare sopra un rhythm o un beat, ovvero parti di brani musicali essenzialmente composte da percussioni. È composto dalla creazione di un flusso sonoro ininterrotto, all'interno del quale le parole sono abbreviate, storpiate o pronunciate molto rapidamente. Il toasting deriva dalla tradizione musicale africana e afroamericana ed è presente ad esempio nei generi musicali giamaicani, come dancehall, reggae, ska, dub e potrebbe aver influenzato anche il rap. Sicuramente questo genere è stato il capostipite per lo stile diventato famosissimo, chiamato raggamuffin. L'ingresso è di 7 euro. Per maggiori informazioni, consultare il sito www.myspace.com/istanbulcafe.
A Lecce, dalle 22,30 in via XX Settembre, alla «Svolta» proseguono e si intensificano gli appuntamenti nel nuovo ristorante e jazz bar, dove sono di casa la cucina semplice, rispettosa dei cicli naturali degli alimenti, il buon vino e la birra di qualità, la musica jazz in tutte le sue declinazioni, il divertimento in un ambiente dalle caratteristiche volte a stella e con un team giovane e cordiale. Prosegue l'imperdibile appuntamento del sabato sera live con la jam session dove la cena o un ottimo cocktail accompagnano le classiche note dei numerosi musicisti che esprimono l'arte musicale attraverso le loro improvvisazioni. La jam session è un momento di incontro, è più di un semplice concerto. C'è una traccia, una serie di accordi o temi conosciuti e poi il resto è affidato all'improvvisazione. Questo rende l'appuntamento nel rinomato locale un momento sempre unico e irripetibile. Nel corso della serata la sensibilità, l'ispirazione, la tecnica ma soprattutto la passione dei musicisti trova la massima libertà. Ogni esibizione è ricca di sorprese, di divertenti divagazioni ma anche di standard intramontabili della storia del jazz. È un momento di grande apertura di scambio, luogo dove musicisti vecchi e nuovi si danno il cambio in una maratona musicale entusiasmante. Partecipare come spettatore è come entrare in una sala prove, fare un salto nel passato, nei club newyorkesi che hanno reso grande questo genere. L'ingresso è gratuito. E' gradita la prenotazione, posti limitati. Maggiori info: 329.8455974 oppure 392.4300512.
Infine, il Jack'n Jill di Cutrofiano lascia che sul palco, dalle 22,30, salgano i «White Queen». Più che una tribute band, una vera e propria reincarnazione del grande Freddie Mercury e i membri del suo mitico gruppo, Brian May John Deacon e Roger Taylor. Aspetto fisico favorevole e grandi doti vocali permettono a Piero Venery, il Freddie Mercury originario di Manduria, di stupire, estasiare e trasportare il pubblico nel fantastico e surreale mondo degli indimenticabili Queen. Un repertorio completo, che attraversa gli anni e i diversi stati d'animo della mitica band inglese. Oltre alla musica e le parole, sul palco sono costantemente proiettate le immagini dei più importanti concerti dei Queen, insieme a balli scoppiettanti e le mosse sensuali e provocatorie di Piero/Freddie, che inebriano gli spettatori. La band nasce il 10 luglio del 2003, in un locale chiamato «Don Piccio», situato a Campomarino di Maruggio. I membri appartengono a Manduria, meglio conosciuta come la «Terra del Primitivo». Il nome è stato ricavato da un brano dei Queen edito nel 1974, appunto «White Queen». Il loro è uno spettacolo ricco di musica, teatralità, trasformismo, cabaret e streap-tease. Unica in tutta Italia per la fedeltà con cui ogni componente riveste il suo corrispettivo idolo: cinque ragazzi che si catapultano negli anni più magici della musica, rivisitando i più grandi successi musicali e scenografici del gruppo. L'ingresso è gratuito. Per info: 0836.541126 oppure consultare il sito http://www.jacknjill.it.