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RUFFANO | In riferimento ai volantini anonimi che circolavano fino a poche ore fa per Ruffano, l'amministrazione comunale risponde con un manifesto, fatto affiggere nella giornata di oggi per le strade della città. La messa in circolazione dei volantini si riferisce alla condanna giunta al sindaco di Ruffano Nicola Fiorito (http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?code=3575). «Giù le mani dalla mia famiglia giù le mani dalle mie bambine», inizia cosi lo scritto presente sul manifesto. «Nessuno osi attaccare il sottoscritto per le proprie battaglie amministrative e per i propri valori politici tirando in ballo, in maniera vergognosa, le mie bambine che io e mia moglie, con amorevole cura, stiamo facendo integrare nel tessuto sociale della nostra città. Che vergogna tirare in ballo due bambine appena giunte nella nostra Ruffano dove hanno trovato tanta accoglienza, tanto amore e tanta amicizia. Né io, né mia moglie abbiamo avuto bisogno dell’avallo garante di alcunché, poiché, la nostra moralità e la nostra onorabilità parlano di per sé. Io non sono mai andato sotto braccio con chi non opera per il bene della mia collettività che amo immensamente e dalla quale immensamente sono contraccambiato. I signori dell’anonimato, i signori delle tenebre, i signori della cattiveria che non hanno nemmeno il coraggio di firmarsi per le nefandezze che scrivono non troveranno soltanto in me un autentico baluardo a difesa della mia famiglia e del mio modo di intendere la politica e l’amministrazione, ma troveranno l’intera Ruffano onesta e laboriosa che saprà accantonarli e metterli nel dimenticatoio. Nessuno potrà ridurmi al silenzio, poiché i miei valori sono più forti di qualsiasi minaccia e di qualsiasi calunnia. Mi auguro per il bene di Ruffano e dei ruffanesi che la battaglia politico-amministrativa rimanga sempre nei canali della moralità e del corretto confronto. Confrontiamoci sui programmi, sulle delibere, sulle sentenze e sulle opinioni. Ma mettiamo al bando il vergognoso richiamo agli angeli della famiglia che non meritano di essere volgarmente strumentalizzati».