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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 21/04/2009 | SPORT
CALCIO, LECCE | Quando è davvero un arbitro a decidere le sorti di una squadra
Gli errori arbitrali decisero le sorti del Lecce.
Poca fortuna, ma se ci si mette pure l'arbitro...
A poche giornate dalla fine del campionato calcistico di serie A un grosso fardello pesa sulle spalle dell’Unione Sportiva Lecce che, col fiatone e con qualche fatica, lotta per la salvezza. Ma in questo caso la colpa non è tutta della società calcistica leccese.

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LECCE | A poche giornate dalla fine del campionato calcistico di serie A un grosso fardello pesa sulle spalle dell’Unione Sportiva Lecce che, col fiatone e con qualche fatica, lotta per la salvezza. Ma in questo caso la colpa non è tutta della società calcistica leccese. Tra le cause di questo crollo c’è sicuramente la sorte avversa e le decisione arbitrali sfavorevoli ai giallorossi. E l’accanimento delle decisioni arbitrali contrarie si è verificato, soprattutto, nel girone di ritorno del campionato.

A partire dall’incontro Cagliari-Lecce del 15 febbraio scorso con un goal annullato che avrebbe potuto regalare un punto prezioso alla formazione leccese. Il secondo parere contrario si verifica nella partita giocata ad Udine l’1 marzo che ha negato un rigore nettissimo al Lecce. Il terzo episodio si verifica a Palermo il 15 marzo: risultato fermo sul 2-2. L’arbitro Dondarini non vede un calcio di rigore evidentissimo su Castillo. Dubbi anche sui due presunti falli subiti dalla formazione giallorossa in Lecce-Atalanta del 22 marzo.

Il massimo si ha nella partita Lecce-Sampdoria, l’11 aprile, vigilia di Pasqua: l’arbitro Dondarini sorvola su un fallo di mani commesso da Gastaldello, poi su una trattenuta ai danni di Castillo e infine ammonisce Konan per una spinta subita da Padalino. Dulcis in fundo, concede un rigore ai genovesi per un fallo che è l’esatta fotocopia di quello subito da Konan a cui non è stato concesso alcun rigore.

A dare il colpo di grazia arriva l’arbitro Mazzoleni di Bergamo, giudice di gara in Roma-Lecce, che inventa un calcio di rigore inesistente che avrebbe concesso un punto prezioso al Lecce. Lo stesso giudice di gara concesse al Lecce, che giocava a Firenze, un calcio in fuorigioco che fruttò la vittoria al Lecce.

Il bilancio resta comunque negativo: al confronto dei due punti regalati al Lecce ce ne sono almeno otto o nove che avrebbero potuto aiutare la formazione salentina a guadagnare una posizione abbastanza buona o che comunque avrebbe garantito ai giallorossi la salvezza.

Tutto ciò, per di più, giunge nelle battute conclusive di un campionato sofferto enormemente in casa giallorossa e che difficilmente può essere recuperato.

Come se non bastasse arriva un’ulteriore batosta sulle spalle del Lecce. In conseguenza alla partita giocata a Torino il 18 aprile tra Juventus e Inter, a seguito dei cori razziali fatti dai tifosi bianconeri nei confronti del giocatore interista Balotelli, il giudice sportivo Giampaolo Tosel ha decretato la squalifica dello stadio Olimpico di Torino presso il quale, il 3 maggio prossimo, si dovrà disputare l’incontro tra la formazione salentina e quella torinese a porte chiuse, quindi senza tifosi che possano sostenere e consolare in qualche modo la cattiva sorte che ha accompagnato per tutta questa stagione il Lecce. (m.p.)

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