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UFFICIO RECLAMI
CULTURA | Appuntamento dalle 18,30 nel monastero di San Giovanni Evangelista
Girolamo Comi, «Chiamami maestro».
A Lecce, docufiction di Elio Scarciglia
[04/03/2009]


di Irene Palma


Salento, appuntamenti per giovedì 5 marzo | Lecce, Poggiardo, Parabita, Cutrofiano, Squinzano. A Lecce, dalle 18,30 presso il Monastero di San Giovanni Evangelista, in via Delle Benedettine, si può assistere alla proiezione di «Chiamami maestro», docufiction dedicato alla figura del grande poeta Girolamo Comi. Il documentario è stato girato da Elio Scarciglia, nella splendida casa di Lucugnano del poeta, nato a Casamassella il 23 Novembre 1890 da nobile famiglia. Girolamo frequentò a Maglie e poi a Lecce il liceo-ginnasio con poco profitto, finché non fu costretto ad andare in collegio ad Ouchy in Svizzera, dopo la morte del padre. Per la sua vita turbolenta, condotta all'insegna del più completo appagamento dei sensi (fu coinvolto anche in uno scandalo con una donna sposata) la madre, rigida moralista, gli sospese lo stipendio mensile. Nel 1912 Comi iniziò la sua attività poetica, pubblicando a Losanna «Il lampadario» per poi trasferirsi a Parigi dove venne in contatto con Verhaeren, Claudel, Valéry ed ebbe modo di approfondire la lettura dei padri del simbolismo francese da Baudelaire a Mallarmé.

Nel 1927, dopo un matrimonio poco felice, il poeta si trasferì a Roma e poté conoscere Ernesto Buonaiuti, Nicola Moscardelli, Arturo Onofri, dalle idee religiose dei quali la sua vita ricevette un'impronta indelebile ed una direttrice ortodossa che lo condusse, nel 1933, ad una convinta fede cattolica, ad una profonda maturazione esistenziale, ad un sentimento del cosmo come opera dell'«architettura divina».

Nel frattempo aveva pubblicato altre «plaquettes» poetiche: «I rosai di qui», «Smeraldi», «Boschività sottoterra» e il «Cantico del tempo e del seme». Già nelle prime opere è contenuta in germe l'evoluzione spirituale del poeta dal panismo e dal panteismo al dogmatismo cristiano ed elementi quali la luce, il sole, la pietra e il verde della natura, ormai preannunciano la svolta successiva. Vita e poesia in Comi s'intrecciano e, pertanto, anche la sua produzione poetica subisce un parabola e si adegua ad una visione organica dell'universo come creazione e specchio della perfezione divina. Nella nuova prospettiva comiana, la poesia, che si identifica con la grazia, serve a scoprire il codice e ad accedere all'eterno, dal gradino più basso sino al gradino più alto, fino alla dantesca rosa dei beati, sino a Dio. Proprio per questa visione della vita vissuta all'insegna del cattolicesimo, Comi approda al suo Salento con il proposito di promuovere un riscatto della cultura provinciale.

Dopo il suo soggiorno a Roma, infatti, il poeta si trasferì, nel 1946, a Lucugnano e, pochi anni dopo, fondò l'accademia salentina coinvolgendo scrittori, letterati, critici e artisti quali Oreste Macrì, Falqui, Mario Marti, Vincenzo Pierri, Maria Corti e dando l'avvio alla rivista «L'Albero». Nobile nelle intenzioni, il tentativo di dar vita alla cultura provinciale salentina ancora asfittica e sempre più soffocata nelle maglie della coscienza, era destinato a fallire in quanto la rivista mantenne sempre la sua aristocraticità e la sua lontananza dai problemi reali del Salento, innalzando quindi una torre d'avorio assediata da una parte dalla cultura nazionale che procedeva con ritmo incalzante, dall'altra proprio dai salentini che la relegarono, all'inizio, in una posizione quasi del tutto marginale. D'altro canto nella poesia di Comi il Salento appare quale categoria della propria anima: un Salento sempre vivo nel suo cuore , anche quando non lo menziona esplicitamente. Dagli scenari salentini, infatti, il poeta trae i paesaggi metafisici pieni di luce delle sue poesie; il brullo colore della terra argillosa, il verde rigoglioso di stanche primavere, i vivi colori delle rose, la solarità dei frutti, il largo respiro degli ulivi. Poeta della sua terra, dunque, ma anche poeta degli uomini che la coltivano. Il poeta fa conoscere al mondo le condizioni della sua gente e si fa foriero del loro grido che doveva commuovere il mondo.

Una vita di sofferenza fu quella dell'autore; dal fallimento di numerosi tentativi di avviare dei piccoli commerci o delle piccole industrie il poeta, ne usciva sempre più sconfitto economicamente e prostrato moralmente. Un'inettitudine agli affari che è connaturata nella nobiltà, ma che in Comi era portata alle estreme conseguenze dal suo amore per la poesia e dalla sua moralità e onestà di cattolico convertito. Nel 1953 rifiutò, difatti, l'eredità della moglie morta a Roma, condannandosi ad una indigenza quasi totale e alla necessità di cedere il suo palazzo e la sua biblioteca all'amministrazione provinciale di Lecce in cambio del pagamento dei debiti e di un contributo mensile. I problemi finanziari, però, avevano minato notevolmente la sua salute. Ultima raccolta a vedere la luce dopo «Spirito d'armonia», che aveva vinto il premio «Chianciano», e «Canto per Eva», fu «Fra lacrime e preghiere», un canto sofferente ma illuminato dalla luce vivificante della speranza di una rinascita. Negli ultimi anni della sua vita sposò in seconde nozze Tina Lambrini, la sua fedele governante che gli era stata sempre vicina, anche in povertà. Morì a Lucugnano il 3 Aprile 1968.

 

A Poggiardo, il sipario del Teatro Illiria, in via Armando Diaz, si alza alle 10 per presentare al suo pubblico Giorgio Donati e Jacob Olesen in «Teatro Ridens», con la drammaturgia a cura di Giorgio Testa. Lo spettacolo si basa su un corso sul comico in quattro lezioni, più esami finali. L'intento è mostrare al pubblico più giovane gli aspetti essenziali dell'antica arte di far ridere, svelandone regole, trucchi e qualche segreto. Ogni lezione un gerundio: il primo è «sorprendendo». Scattano una gag dietro l'altra: la sedia tolta mentre uno si siede, il cambio di binari alla stazione con il passeggero che perde il contenuto della valigia, lo schiaffo comico. E ogni lezione ha il suo riepilogo, occasione per architettare invenzioni che trasformano i due comici in macchine sonore e surreali. «Imitando» nella seconda lezione: solo con le braccia, Olesen passa dall'imitazione di Mary Poppins, all'uomo ragno, dalla statua della libertà fino ai giorni nostri. Il riepilogo è un'indimenticabile corsa di due fanatici motociclisti. La lezione numero tre prevede il «mascherando», e basta un pezzetto di scotch nero per fare i baffi di Hitler. Il riepilogo è un inseguirsi per scale, anche mobili, e ascensori, con i due attori che compaiono e scompaiono dietro un semplice telo. «Stravolgendo» si riepiloga il numero di Jean Francois, criceto da sparare come un proiettile di cannone, animale di peluche che inganna il pubblico tanto sembra vivo. Lo spettacolo mostra che sorprendere, imitare, mascherare e stravolgere sono le quattro chiavi, i quattro sguardi prospettici sulla realtà, partendo dai quali è possibile suscitare la risata dello spettatore. Ciascuna di queste scene possiede, quindi, sempre un duplice valore: un'azione comica e una riflessione sul comico; proprio questa volontà di rappresentare un'azione ma nello stesso tempo domandarsi da quale luogo abbia origine, voler affiancare cioè al piano della rappresentazione quello dell'officina del processo creativo rappresenta la qualità più interessante di questo lavoro. Stralunati e scatenati professori Giorgio Donati, l'umbro, e Jacob Olesen, il danese, che nell'impresa mettono a frutto un'esperienza teatrale di vent'anni e più. Una seria didattica tutta da ridere. Il costo del biglietto è di 3,50 euro. Per ulteriori info: 0836.909828.

 

A Parabita, dopo il successo dell'Ego Jazz Fusion Live di febbraio, la saletta del music bar «Ego Jazz», situato lungo la provinciale per Matino, ospita quattro nuove serate tutte dedicate ai ritmi latini, a partire dalle 21,30. Il cartellone, stilato dal contrabbassista Marco Bardoscia, direttore artistico di quelle che sono diventate ormai delle mini rassegne a cadenza mensile, infatti, si promette di stupire e divertire ancora una volta il pubblico, compreso quello più esigente, ad iniziare dal «Caribe Latin Trio» che apre la programmazione di marzo, intitolata «Ego Jazz Latin Live». Gli appuntamenti per questo mese, predisposti nei rispettivi giovedì, vedono esibirsi un progetto nato circa dieci anni fa per far ripercorrere ai suoi componenti tutta una serie di esperienze musicali sino ad allora accumulate. La formazione è composta dai tarantini Alessandro Napolitano alla batteria, Ettore Carucci al piano e Roberto Andrisani al basso, strumentisti dotati di straordinaria abilità tecnica che vantano collaborazioni di particolare spessore con grandi artisti del panorama jazz internazionale, quali Sarah Jane Morris, Philip Catherine, Adam Cruz, Ben Street, Frank Gambale, nonché con compositori e musicisti italiani del calibro di Maurizio Giammarco, Massimo Manzi, Pietro Iodice, Eddy Palermo, Paolo Fresu, Attilio Zanchi, Tullio De Piscopo e Roberto Ottaviano. Il terzetto propone un repertorio che spazia dal jazz al latin, dal funk al jazz rock, per un viaggio lungo le sonorità elaborate da grandi maestri del genere come Michael Camilo, Tania Maria, Weather Report, Bill O Connel e Michel Petrucciani. L'ingresso è gratuito. E' gradita la prenotazione dei tavoli. Per info e prenotazioni, rivolgersi a Giovanna Rizzo al numero 320.2781497.

A Lecce, dalle 22,30 in via XX Settembre, alla «Svolta» proseguono e si intensificano gli appuntamenti nel nuovo ristorante e jazz bar, che si presenta con una ricetta i cui ingredienti principali sono la cucina semplice, rispettosa dei cicli naturali degli alimenti, e la musica jazz. Cena, musica e tavoli da gioco animano il terzo appuntamento con la serata «Casinò», un evento all'insegna del gioco e del divertimento, con la possibilità di vincere consumazioni e, per chi mangia, un buono per una cena successiva. Durante la serata, un croupier professionista ha il compito di illustrare il «Black Jack» ed in poche mani si può diventare abili giocatori. «Svolta» nasce dall'idea di due amici di creare un ambiente nuovo, diverso dal solito, in cui favorire il dialogo e stringere amicizie. Qui è come ritrovarsi a casa dei propri amici: il buon cibo, la compagnia e la coinvolgente musica fanno da palcoscenico ad un'indimenticabile serata. La cucina, curata nei minimi dettagli con la scelta di ingredienti il più possibile autoctoni e rigorosamente di stagione, è il punto fermo di questo locale. Alle attente pietanze si affianca la musica dal vivo, dedicata al genere jazz con le sue evoluzioni. Svolta ospita tutti i giovedì e sabato musicisti che interpretano le sfumature del jazz in tutte le sue varietà di stili e sottogeneri. E' gradita la prenotazione, posti limitati. Maggiori info: 329.8455974 oppure 392.4300512.

 

Il Jack'n Jill di Cutrofiano, in via Veneto alle 22,30, ospita sul palco Flavio Jordan, eccellente impersonatore di Elvis Presley e grande interprete della musica rock, blues con espressioni e sfumature vocali tendenti al gospel. Il giorno che segnò il destino di Jordan fu il 16 agosto 1977, giorno della morte di Elvis; da quel momento, infatti, Flavio intraprese la sua attività musicale mantenendo sempre alto il nome del re del rock'n roll. Fu così che in età adolescenziale, con la sua prima band, iniziò a fare i suoi primi concerti in tutto il Salento (sua terra di origine) e in tutta la regione, ed essere ospitato in molte emittenti radiofoniche e televisive. Nel 1988-89 fu chiamato dal grande showman Renzo Arbore per far parte del cast della sua trasmissione in onda su Rai2 «International Doc Club» e cantare alla puntata dedicata a Elvis,ufficializzandolo così come interprete e impersonator italiano di Elvis. Grandi collaborazioni,concerti in tutta Italia e rassegne musicali si proponevano giorno per giorno. Tra la fine dell'estate 2007 e l'inizio dell'anno 2008, Flavio ha ideato il suo nuovo show «Flavio Jordan for Elvis», con l'accompagnamento grintoso della sua band «The Black Notes», guidata dall'eccellente Fabio Mazzotta (basso e contrabbasso), dal grandioso e armonioso Marcello Zappatore (chitarra solista) e dall'energico Gianni Macavero (batteria). Il concerto è un viaggio nei periodi più rappresentativi che hanno caratterizzato gli anni musicali di Elvis; dal 1954 con la sua musica rivoluzionaria: That's all right (mama), Blue moon of kentucky, Mistery train; il 1956-60 con canzoni come Love me tender, Hound dog, Blue suede shoes, Tutti frutti e la magnifica It's now or never (O'sole mio); per passare al 1968 il ritorno di Elvis sulle scene live (Comeback special '68), con la magica If I can dream (interpretata in modo straordinario da Flavio); e la versione di Heartbreak hotel dello special '68; ed arrivare infine agli anni '70 con i brani più scenografici e incredibili, come: Polk salad annie, J.b.goode, Suspicious minds,e la straordinaria Bridge over troubled water. Tutto questo con un carismatico artista, ritmi graffianti, nuovi arrangiamenti, cambi di scena ed effetti luce suggestivi. L'obiettivo dei suoi concerti è quello di mantenere viva l'immagine di Elvis e soprattutto, farlo conoscere ai giovani e farli avvicinare a questa stupenda musica che ha rivoluzionato il mondo musicale nel 1954. L'ingresso è libero e gratuito. Maggiori informazioni ai numeri 0836.541126 oppure 329.2273200.

 

Ancora nel capoluogo, alle 22,30 presso il Molly Malone, c'è il consueto appuntamento settimanale «Supersoul». Questa volta in consolle Pierpaolo Leo, in arte «Pleo». Pierpaolo inizia la sua attività di musicista elettronico con il gruppo di rock-avanguardia «Les Enfantes Rouges», creando sonorità granulari e aritmiche per i loro concerti. Dopo una serie fitta di collaborazioni realizza nel 2001 l'album «Before Breakin'», pubblicato dalla fiorentina «Audioglobe Records». Sempre con l'Enfance Rouge registra, nello stesso periodo, il loro nuovo disco «Rostock-Namur», curando in particolare le tracce di musica concreta. Nel 2003 pubblica, per la giapponese «Neus 318 Records», il disco di sperimentazione elettronica «Automatic Guerrini»: album registrato unicamente con l'impiego di una fisarmonica filtrata al computer e che invita ad un viaggio sonoro all'interno delle lamelle vibranti e dei suoi ingranaggi. Nel 2005 è la volta di «Unclocked», pubblicato dalla romana «Autonomen Record». Leo realizza softwares che auto generano composizioni elettroniche, e numerosi software di visualizzazione delle forme d'onda. Ha portato nei luoghi più importanti d'Italia una particolare esibizione live audio-visuale nella quale i suoni erano codificazioni di immagini (jpeg, gif e altri). Questi campionamenti, oltre ad essere suonati, venivano visualizzati in tempo reale nella forma originaria di immagine attraverso uno speciale spettrogramma. Si occupa attualmente anche di installazioni sonore: «Cellule Temporali» è una macchina di auto-composizione basata su calcoli random e operazioni scelte dai visitatori.

L'installazione «Finisterrae's Cronotopo», realizzata in collaborazione con Urkuma, è un viaggio spazio-temporale interattivo, realizzato attraverso la registrazione di circa 190 kilometri di costa salentina. Questo progetto continua a ricevere consensi entusiastici da tutto il mondo, tra i quali spiccano quelli del giornalista musicologo David Toop e Albert Mayr. «Variations II», invece, è un'altra recente installazione sonora che prevede la rielaborazione interattiva dell'omonima composizione di John Cage. Ha partecipato alla registrazione di «Drop City» all'interno dell'album «In queue for love» di Populous, uscito per la tedesca «Morr Music». Attualmente Pierpaolo Leo e Populous hanno dato vita ad un nuova formazione dal nome «Echoes of the Whales».

A Squinzano, serata rock all'Istanbul Cafè dalle 22,30, con le band salentine «Cosmica» e «Missiva». Il primo gruppo è composto da Piero Perulli al microfono, Emanuele Pagliara e Beppe Luparelli alla chitarra, Pierangelo Chiga alle tastiere, Silvio Negro al basso, Roberto Fedele alla batteria. Sei «cosmici» ragazzi leccesi hanno tratto, da comuni esperienze musicali e di vita quotidiana, il sogno di poter dare vita ad una rock band in italiano. Si tratta della risultante logica di attitudini particolari, di influenze e di nuove idee, prediligendo suoni ruvidi e potenti, per bellezza ed efficacia, ma allo stesso tempo melodici ed intelligenti. L'obiettivo comune è il raggiungimento di un sound ricco di spinta e carica emotiva che riescono a trasmettere con tanta grinta, soprattutto durante le esibizioni dal vivo. Alla portata di tutti gli ascolti, la loro musica cambia continuamente colore, come un repentino sbalzo di umore, con ritmiche accattivanti e dirette, perfezionato da originali atmosfere elettroniche. Questo è quanto la band si è prefissata di ottenere: sicura delle proprie capacità e dell'ambiziosa inventiva, si avventura, con convinzione ed umiltà, verso un viaggio che la porta a scoprire e proporre nuovi pianeti, in chiave rigorosamente rock. I «Missiva», invece, sono una band musicale rock formatasi a Brindisi nel 1997.

Nel tempo i cinque acquisiscono la giusta miscela nella produzione dei brani che risultano intensi sia nelle parole che nelle note, in un contesto musicale elettrico, carico, pulito ed al contempo melodico. Grazie ad un lavoro ricercato che permette di intrecciare atmosfere sporche e distorte, sono divenuti una delle realtà emergenti più apprezzate dell'attuale scenario rock pugliese. Nel marzo 2008 viene pubblicato l'album d'esordio «Sospeso», dell'etichetta toscana «Produzioni Rock Italiane», dopo due promo autoprodotti, «Missive» del 2004 e «Controvento» del 2005. La loro musica si contraddistingue per l'intensità delle storie raccontante, storie concrete di vite vissute da personaggi sempre in bilico tra la ricerca di un equilibrio interiore e la voglia, quasi ansiosa, di vivere in maniera irripetibile la propria esistenza.

La band ha incentrato un'intensa attività live nei locali e nelle piazze accolti da una positiva risposta, con una particolare attenzione nei contesti di solidarietà e si distingue dallo stereotipo puramente rock che difficilmente si accosta a questi contesti, sostenendo da sempre con la propria musica i valori positivi dell'esistenza. L'ingresso prevede la consumazione. Per ulteriori informazioni, consultare il sito: http://www.myspace.com/istanbulcafe.

 

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