Salento, appuntamenti per giovedì 19 febbraio | Lecce, San Cesario, Zollino, Parabita, Cutrofiano. Tantissimi eventi imperdibili in questo giovedì salentino. Ai Cantieri Teatrali Koreja di Lecce, il sipario si alza alle 20,45 con lo spettacolo «Dok. F.», anteprima nazionale di una nuova produzione della compagnia Koreja. Dopo «Dimissioni dal Sud», «Quel diavolo d'un Bertuccia» e il «Calapranzi», Fabrizio Pugliese e Fabrizio Saccomanno, confermano il loro sodalizio artistico, liberamente tratto da «Frankenstein» di Mary Shelley. Come un mostro tentacolare, dai recessi stessi delle paure più profonde ed inconsce, il mito di Frankenstein attraversa il tempo, invadendo i campi più disparati. «Da dove procede il principio della vita?»: questa la domanda che genera l'orrore, la genesi innaturale della creatura con tutto ciò che questa genesi comporta; questa la «semplice» domanda che origina la tragedia del mostro. Creatura incompiuta perchè priva di origini certe, accertabili, creatura mal fatta, senza madre, figlia di solo padre quindi innaturale, inoltre inutile perché di impossibile utilizzo.
Unica caratteristica umana il desiderio. Il mostro, come ogni essere «umano» pensante, desidera e come tale sente in sé forte la pulsione vitale. Ma tutto gli è negato. Gli è negata una casa, un amore, un affetto, figuriamoci un lavoro, un'occupazione tra gli umani. Eppure egli è umano, fatto di tanti pezzi umani messi insieme, tante razze, tante culture, tante madri per un solo essere... troppe razze, forse, troppe culture e poi quel padre, dok. Frankenstein, superbamente lanciato nel tentativo di sostituirsi a Dio.
Come può non finire in tragedia. Nel linguaggio teatrale la tragedia si può esprimere con ironia, con riflessioni a volte partecipate a volte distaccate, con immagini allusive o dirette, ma sempre nel gioco (player) teatrale. Così i due attori-autori dello spettacolo intraprendono il loro viaggio all'interno delle problematiche che il capolavoro di Mary Shelley, capostipite di un genere e quindi sempre attuale, lanciò due secoli fa, e che oggi ritornano tanto incalzanti da far sembrare obsoleti i fantascientifici robot di Asimov o i mutanti di Blade Runner. Con Fabrizio Pugliese con Fabrizio Saccomanno, collaborazione artistica di Salvatore Tramacereluci e fonica di Mario Daniele e Angelo Piccinni.
Al termine dello spettacolo, la Compagnia Koreja incontra il pubblico. Costo del biglietto: 12 euro, ridotto (under 25 e over 60): 8 euro. Gli studenti universitari potranno beneficiare di uno sconto del 50 per cento sul prezzo del ridotto, acquistando il biglietto a 4 euro presso l'Edisu di via Adriatica, previa esibizione del libretto universitario. Tale titolo dovrà essere convertito presso il botteghino del teatro. Prevendita e informazioni dal lunedì al venerdì, dalle 15,30 alle 18. Info: 0832.242000/240752.
A San Cesario di Lecce, l'associazione culturale «L'alambicco», in via Umberto I dalle 21,15, invita alla presentazione di «Sebben che siamo donne», di Triace. Tre voci che s'incontrano, che dialogano, che s'inseguono attraverso un linguaggio comune come solo la musica sa essere: Emanuela Gabrieli, Alessia Tondo e Carla Petrachi coniugando le personali esperienze musicali, utilizzano le voci come «strumento» e armonia, la voce che risuona nei nostri corpi scoprendone le sonorità più sorprendenti. Il flauto di Giorgia Santoro, le chitarre di Adolfo La Volpe e le percussioni di Vito De Lorenzi creano un contrasto sonoro con la matrice popolare delle voci, con improvvisazioni di natura jazzistica. La musica popolare si apre a nuove ricerche sonore, alla scoperta di nuove e suggestive atmosfere.
Triace è la simbiosi tra la vocalità tradizionale salentina e i suoni più contemporanei, gli strumenti ricercano continuamente insieme alle voci. Lo spettacolo si propone sul filo dell'emozione trascinando il pubblico in un mondo ricco di sonorità e di ritmi avvolgenti. Il progetto prende il titolo dalla canzone «Sebben che siamo Donne», strofette popolari nate tra il 1900 e il 1914 ed entrate stabilmente nel repertorio delle mondine. Questa è la prima canzone di lotta proletaria al femminile, una significativa testimonianza dell'evoluzione politica della donna lavoratrice. Da questo parte il programma, ripercorrendo i canti popolari dal Salento alle Mondine.
Solo geograficamente distanti, ma sia le «tabacchine» sia le «mondine» sono donne che da sempre hanno lavorato nei campi, nelle monde per offrire la loro manodopera e che, dopo una lunga e faticosa giornata lavorativa, tornano a casa a fare le mogli, a fare le madri. L'ingresso è gratuito.
Alle 20 presso l'Auditorium di Zollino, omaggio alla grande scrittrice e intellettuale Joyce Lussu, raccontata nelle pagine del libro «L'utopia ragionevole e costruttiva», di Ada Donno e Caterina Gerardi. L'appuntamento prevede un incontro con le autrici e si sviluppa in un intreccio di musica dal vivo, parole e letture, curate da «Astràgali Teatro», partendo da alcuni stralci dell'opera di Joyce Lussu e dalle sue traduzioni di grandi poeti, tra cui Nazim Hikmet. Inoltre, sono esposte le foto realizzate da Caterina Gerardi alla scrittrice nei suoi soggiorni nel Salento. Complessa figura intellettuale, La Lussu è scrittrice, poetessa, traduttrice di poesie, fondatrice dell'«Unione donne italiane», moglie di Emilio Lussu, con cui condivise la lotta antifascista, in prima linea nel movimento dei partigiani della pace, e successivamente impegnata in prima persona nei movimenti anticoloniali di liberazione.
Il volume è un racconto per parole e immagini, una descrizione sentita del rapporto d'amore che Joyce Lussu ha nutrito per anni verso il Salento, un delicato omaggio che non vuole essere una commemorazione retorica e rituale, ma un modo per continuare a parlare di lei, del suo profondo senso dell'impegno politico e intellettuale attraverso la scrittura. L'iniziativa è a cura di Astragali Teatro per «Teatri abitati. Residenze Teatrali in Puglia», per la regia di Fabio Tolledi, con la partecipazione di Serena Stifani. L'ingresso è di 2 euro. Maggiori info: 0832.306194, 320 916844 oppure cliccate sul sito http://www.astragali.org.
A Lecce, presso Palazzo Adorno alle 11, si tiene la conferenza stampa di presentazione del progetto «La Biblioteca del tarantismo», promosso dall'«Istituto Diego Carpitella» e ospitato a Melpignano. Nel corso dell'incontro saranno inoltre presentati il volume «Archivio Ernesto de Martino. Lettere di contadini lucani alla C.d.L», a cura di Clara Gallini (Kurumuny) e un disco dedicato a Uccio Bandello, di prossima pubblicazione.
Alla conferenza interverranno Sergio Blasi, sindaco di Melpignano e presidente dell'istituto Carpitella, Aurelio Gianfreda, assessore alla cultura della provincia di Lecce, Patrizia Villani, sindaco di Sternatia, Aldo Tarantino, sindaco di Cutrofiano, Sergio Torsello, consulente scientifico dell'istituto Carpitella e curatore del progetto «La Biblioteca del tarantismo», Eugenio Imbriani, antropologo dell'università del Salento e Luigi Chiriatti (Kurumuny).
A Parabita, giovani promesse crescono nel quarto appuntamento dell'«Ego Jazz Fusion Live» delle 21,30, che ospita lo «Standard Duo», formato dal chitarrista Giancarlo Del Vitto e dal pianista Emanuele Tondo. L'Ego Cafè del paese, dopo i precedenti appuntamenti infrasettimanali e domenicali di questa prima metà del mese, per il suo giro di boa si appresta dunque ad ospitare un'altra appassionante serata per i cultori delle note blue e non solo. Entrambi gli strumentisti chiamati ad esibirsi dal direttore artistico della mini-manifestazione, il musicista copertinese Marco Bardoscia, si sono formati nei principali centri di formazione jazz pugliesi, oltre che studiare naturalmente nei conservatori di Lecce e Bari, vantando svariate esperienze didattiche con importanti artisti nazionali ed esteri. Con l'occhio rivolto al bebop e ad altri generi tipici del beat, Del Vitto e Tondo si propongono di portare sotto le luci soffuse del music bar parabitano un repertorio formato da pezzi standard, improvvisati, nel segno della migliore pratica jazzistica, quella acquisita attraverso la frequenza di prestigiosi seminari, come appunto «Umbria Jazz» o «Roma Jazz Cool», solo per citarne alcuni.
Giancarlo Del Vitto è un chitarrista didatta. Formatosi inizialmente al «Pentagramma» di Bari, sotto la guida di Guido di Leone, ed in seguito con il chitarrista casertano Pietro Condorelli, ha avuto modo di studiare con i migliori musicisti al mondo: Kurt Rosenwinkel, Mike Stern, Jerry Bergonzi, Kenny Barron, Scott Henderson, Scott Coley, solo per citarne alcuni. Ha approfondito il linguaggio jazz seguendo i seminari di formazione musicale più importanti in Italia: Umbria Jazz ‘04, Siena Jazz ‘07, Roma Jazz' cool ‘08, Tuscia in Jazz ‘08. Grande appassionato di didattica per ragazzi, è fondatore della scuola «La fabbrica delle note» ed insegna chitarra in diverse realtà del Salento. Corsista del corso di jazz del conservatorio «Piccinni» di Bari, sotto la guida del maestro Ottaviano, attualmente è impegnato in svariati progetti live. Emanuele Tondo, invece, nasce a Galatina il 28 agosto 1982 e inizia lo studio del pianoforte a 13 anni. Dopo una prima esperienza nelle formazioni rock copertinesi, si dedica allo studio del pianoforte classico frequentando il conservatorio «Tito Schipa» di Lecce, sotto la guida dei maestri Carlo Scorcoma e Mariagrazia Lioy, diplomandosi con il massimo dei voti nel 2004. Contemporaneamente perfeziona la sua formazione classica studiando con Roberto Carpolo, Maurizio Pollini, Vincenzo Balzani, Aldo Ciccolini. L'amore per il jazz nel 2003 lo porta poi a studiare a Bari con Davide Santorsola, col quale approfondisce l'armonia ed il linguaggio bebop. Ha inoltre frequentato seminari con Pino Iodice, Andrea Pozza, Miller, Joy Caldenazzo, Filippini, Greg Burk.
Nel 2006 segue i corsi di «Ronciglione Jazz Festival», riscuotendo numerosi consensi di critica. L'ingresso è gratuito. È gradita la prenotazione dei tavoli. Per info e prenotazioni: 320.2781497.
L' Istanbul Cafè di Squinzano, alle 22, festeggia il giovedì grasso con il concerto dei «Mostri», accompagnata da una festa in maschera. La band, ormai all'indice dell'Inquisizione, propone un lunghissimo repertorio, tra stravolgimenti di canzoni italiane degli anni '60, classici del rock e brani propri. Ulteriori informazioni sul sito: http://www.myspace.com/istanbulcafe.
Il Jack'n Jill di Cutrofiano rivive, in via Veneto alle 22, il mito dei Doors con i «Morrison Hotel». La band nasce come progetto tributo a uno dei gruppi che ha rivoluzionato come altri, ma in maniera forse più profonda in quei mitici anni Sessanta e Settanta, la storia della musica, sopratutto nella figura leggendaria di Jim Morrison. I Morrison Hotel ripropongono i brani del leggendario gruppo di Los Angeles, cercando di riprodurre quei suoni vintage tanto ricercati ma anche rivisitandoli, in chiave a volte più rock, ripercorrendo la carriera musicale da brani come Light My Fire, R.blues, Alabama Song, Peace Frog e tanti altri. La formazione si presenta, oltretutto, con nomi già conosciuti nel panorama musicale salentino, formatosi tra componenti dei Malgarbo, Dinamo rock, Granma con un'unica passione: la musica degli anni ‘70 e soprattutto quella dei Doors. Sul palco Luigi Cataldi alla batteria, Fabio Lecci al microfono, Pippo Fiorentino alla chitarra e Gabriele Saracino all'organo. L'ingresso è libero e gratuito. Maggiori informazioni ai numeri 0836.541126 oppure 329.2273200.
Ancora nel capoluogo, alle 22.30 presso il Molly Malone, c'è l'appuntamento settimanale «Supersoul». In consolle Tobia Lamare, l'uomo che ha cambiato il modo di ballare, un'enciclopedia vivente di musica alternativa, che rispolvera e anticipa le tendenze. Tobia, il dj più gettonato delle nuove e delle vecchie generazioni, selezionata mille e più dischi in un viaggio attraverso il funky, la disco music e il sound degli anni ‘70, le atmosfere del bee gees, cool and the gang, chic e poi il rock e il punk, la loro energia e la loro carica trascinante. L'ingresso è gratuito.
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