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UFFICIO RECLAMI
STORIA | Oggi è il giorno dell'anniversario. Appuntamento dalle 18,30 al Museo Castromediano
Nel ricordo del tenore leccese Tito Schipa.
Con Cassiano, Martucci, e Giorgio Gualerzi
[06/02/2009]


di Irene Palma


Salento, appuntamenti per sabato 7 febbraio | Lecce, Copertino, Squinzano. Nel cuore del Salento, i più importanti eventi della serata, da non perdere. Nel capoluogo leccese, la Provincia di Lecce e l'Associazione Nireo hanno organizzato, a partire dalle 18,30, una tavola rotonda al Museo Castromediano, per festeggiare un significato anniversario. Il 4 febbraio 1909, infatti, debuttava a Vercelli un giovanissimo tenore leccese che sarebbe diventato ben presto uno dei più grandi del novecento: Tito Schipa. Alla tavola rotonda, arricchita dalla voce di Schipa attraverso immagini e documentazione sonora, intervengono, oltre a Cassiano e Martucci, Giorgio Gualerzi, noto studioso di storia della vocalità e del teatro lirico, critico di Famiglia Cristiana, collaboratore della Rai e di alcune riviste specializzate, e consulente del «Teatro Regio» di Torino per la parte culturale, Aurelio Gianfreda, assessore alle Attività culturali della Provincia di Lecce, Gianni Carluccio, responsabile dell'Archivio «Schipa» e Tito Schipa jr, autore della bella biografia scritta sul padre, regista e compositore di «Orfeo 9», opera rock scritta nel 1970.

La novità dell'incontro è rappresentata dalle proiezione di diapositive sulla storia del «Monumento al Marinaio», curata dallo stesso Carluccio, la cui ricerca ha appurato che Tito Schipa cantò «Pro Monumento al Marinaio di Brindisi» a Brindisi (il 13 giugno 1926), Bari (il 2 maggio 1928), Taranto (il 4 maggio 1928), Bologna (il 7 maggio 1928), Torino (il 9 maggio 1928) e Milano (il 25 giugno 1929), raccogliendo più di un milione di lire dell'epoca, che servirono a finanziare, per due terzi, il celebre monumento, inaugurato dal Re Vittorio Emanuele III il 4 novembre 1933. L'appuntamento rientra nel ciclo di conferenze che precedono la stagione lirica dal titolo «Anteprima», coordinato da Antonio Cassiano, dirigente del Servizio Attività culturali e museali della Provincia di Lecce e direttore del museo provinciale «Sigismondo Castromediano» e da Eraldo Martucci, critico musicale, vicepresidente della Fondazione Ico «Tito Schipa» e della stessa associazione Nireo.


A Lecce, dopo Andrea Padova, prosegue il cartellone della stagione di prosa 2009 del «Teatro Paisiello» con «La panne», uno spettacolo portato in scena dalla compagnia «Indie Occidentali», con un testo di Edoardo Erba e la regia di Armando Pugliese. «La panne», ovvero « Una storia ancora possibile» (1956), di Friedrich Durrenmatt, è uno dei romanzi brevi più significativi in cui lo scrittore svizzero indaga le passioni e i sentimenti umani. Un banale incidente, l'automobile in panne, costringe Alfredo Traps, rappresentante di tessuti, ad una sosta indesiderata. Cercando aiuto trova ospitalità a casa di un vecchio giudice in compagnia di due amici, un pubblico ministero e un avvocato in pensione che gli spiegano, con l'intento di coinvolgerlo, il loro unico passatempo: ricelebrare alcuni importanti processi storici come quello a Socrate, a Gesù e a Federico di Prussia.

Tra una bottiglia di vino e l'altra, Traps si ritrova imputato in un vero e proprio processo e in un'atmosfera sempre più inquietante il gioco si fa realtà: il protagonista parla, si confessa, la sua vita mediocre sembra acquistare improvvisamente risvolti inaspettati; si scopre che Traps ha effettivamente compiuto un delitto divenendo l'amante della giovane moglie del suo principale che, avvertito anonimamente dell'accaduto dallo stesso Traps, è morto a causa di un infarto. Il delitto di Traps è il frutto di una mente assolutamente innocente e inconsapevole. La sua cattiveria è originaria e, come tale, esente da sensi di colpa a meno che qualcuno non intervenga a fargli notare che ha compiuto un delitto, a fare emergere i ricordi dalla nebbia di un passato neppure così tanto remoto, come hanno fatto i suoi commensali che lo hanno ospitato processandolo, come fanno con tutti gli ospiti che si trovano ad avere. E così raccontando le vicende della propria vita, rivelando il mistero del suo successo economico, Traps si trova di fronte alla prova della sua colpevolezza e si autoinfligge la condanna a morte che gli era stata sanzionata per gioco.

Per Dürrenmatt, quindi, siamo tutti colpevoli: il racconto ne è soltanto la dimostrazione attraverso il paradosso. Il testo, riproposto in teatro con sapiente regia, assume contemporaneamente i toni cangianti del leggero, del comico, dell'angosciante, del tragico e coinvolge lo spettatore nello stesso modo in cui cattura il protagonista. Il tema dominante è il conflitto dell'individuo con un mondo intimo, mostruoso ed ignoto, comune a tutti noi. Dürrenmatt fu scrittore, drammaturgo e pittore. Dopo la seconda guerra mondiale, ispirato dalla lettura di Lessing, Kafka e Brecht, iniziò a scrivere racconti brevi e pièces teatrali. Le sue prime opere sono ricche di elementi macabri e oscuri, trattano di omicidi, torture e morte. Insieme al connazionale Max Frisch, è stato protagonista del rinnovamento del teatro di lingua tedesca, trattando in chiave grottesca i problemi della società contemporanea e smascherando le meschinità nascoste dalla facciata perbenista e borghese della società svizzera. Sul palco, tra gli altri, Gianmarco Tognazzi e Bruno Armando. Lo spettacolo è organizzato dal comune di Lecce, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese e diretto da Carla Guido. L'evento replica domenica 8 febbraio, sempre alle 21. Il prezzo del biglietto per il singolo spettacolo è di 20 euro per la platea, 15 euro per il palco (ridotto 10) e 7,50 euro per il loggione. Non è più possibile sottoscrivere abbonamenti (per esaurimento della disponibilità).

La tessera di abbonamento non è personale e dovrà essere esibita quale titolo d'ingresso al personale di sala. Il turno in abbonamento è il primo giorno di recita previsto dal programma. Le riduzioni per i biglietti saranno concesse esclusivamente per i palchi, ai ragazzi fino a 18 anni, agli studenti universitari ed alle persone di oltre 65 anni, ai possessori della Carta dello Studente «IoStudio» e dell'«Agiscard» (Basic e Famiglia). I documenti attestanti il diritto alla riduzione dovranno essere esibiti all'atto della prenotazione e, a richiesta, al personale di sala. La prevendita dei biglietti si tiene presso il Castello Carlo V (via XXV Luglio, tel. 0832.246517) tutti i giorni dalle 9,30 alle 13 e dalle 16,30 alle 20. Il giorno della rappresentazione, la chiusura della prevendita sarà alle 19. Il botteghino del teatro sarà aperto la sera di ogni spettacolo a partire dalle 19,30. Altre informazioni possono essere richieste ai numeri 0832.253791 e 800.215259 e sul sito www.comune.lecce.it.


Appuntamento allo Spazio Sociale Zei del capoluogo, in Corte dei Chiaramonte dalle 22,30 con le selezioni musicali rock, ska, trash di «Flower» e «Magia». Per il primo, la musica è sempre stata una costante nella sua vita, cresciuta a pane e Led Zeppelin, insieme a tutto ciò che riguarda la musica, e non solo, dei mitici anni '60-‘70. Le sue selezioni variano dal rock di quegl'anni al prog, dal rock'n roll all'indi-pop-rock, passando per electro ed anni'80. Magia, invece, è un dj nato nei sobborghi calimeresi, cresciuto a pane e «pummitori schiattarisciati». Ha sviluppato il suo stile partendo dalla villa fino a raggiungere i club più in di roca; le sue selezioni variano dallo ska al rock, fino a raggiungere il trash più estremo.


Ancora a Lecce, nel foyer dei Cantieri Teatrali Koreja, dalle 18 prende il via la presentazione del video «Wy we came» di Zimmerfrei. Zimmerfrei è un gruppo di artisti, composto da Massimo Carozzi, Anna de Manicor, Anna Rispoli, il cui complesso lavoro incrocia vari linguaggi, dal cinema al teatro, musica e performance, per indagare gli ambienti urbani reali e immaginari, in una narrazione coerente dell'esperienza umana. Il video, prodotto dal Museo Man di Nuoro in collaborazione con la galleria Monitor di Roma, è un lavoro «site specific» realizzato nel 2006, durante una residenza artistica in Sardegna. La contemplazione del paesaggio rende percepibile il tempo, la visione è a 360 gradi e il passaggio, da un punto cardinale all'altro, è indipendente dagli accadimenti all'interno dell'immagine. La vastità dello spazio, i grandi cieli in movimento, la roccia, la sabbia e il vento ristabiliscono un rapporto «minerale» con la terra e con ciò che sovrasta l'umano. Le figure umane che appaiono, tentano di lasciare segni incisivi e ostinati, ma il paesaggio in incessante trasformazione ristabilisce la gerarchia di potere: il tempo passa, gli uomini lasciano il campo, la terra resta. E' il quarto appuntamento di «Passages», a cura di Marco Petroni e promosso da Cantieri Koreja, Provincia di Lecce, Regione Puglia e Ministero per i Beni e le Attività Culturali con il sostegno di Nuovi Mecenati, Ambasciata di Francia, Scena Nomade.

Un progetto che racchiude sei differenti modalità di intervento che sfuggono a una definizione formale, generando un campo d'azione nel quale le discipline artistiche si confrontano, si scambiano suggestioni, metodi d'analisi e di comportamento. Transiti che vivono in presa diretta la complessità del loro farsi secondo stimoli provenienti dal mondo della moda, del design, dell'architettura, della musica, del teatro e del cinema. Estensioni dell'immaginario artistico che trovano spazio adatto nel foyer di un teatro, luogo dell'attraversamento, dell'attesa prima del rito, del consumo ostensivo. Segue al video una conversazione sul tema «Videoarte, i paesaggi del tempo», con Pietro Marino, critico d'arte de «La Gazzetta del Mezzogiorno». Introduce il curatore Marco Petroni. L'ingresso è libero. Ulteriori info: 0832.242000, 0832.240752.


A Copertino, presso il Circolo Arci «I Sotterranei», in via delle Grazie, a partire dalle 22.30 c'è il quarto ed ultimo appuntamento di «Soundmakers. Creazioni jazz sotteranee», rassegna di musica jazz ideata e diretta da Marco Bardoscia e Gian Maria Greco. Questa volta il palco ospita Cesare Dell'Anna, trombettista di fama internazionale e tra i principali animatori culturali del Salento. La serata si chiama «Surprise» ed è, come dice la parola stessa, una vera e propria sorpresa per tutti; Cesare, infatti, ha volutamente mantenuto il più grande riserbo su che cosa presenterà in esclusiva quella sera. Unica notizia trapelata: la presenza di Mauro Tre, che accompagnerà il trombettista al pianoforte. Cesare Dell'Anna nasce a Surbo il 06 dicembre del 1971. Appartiene ad una famiglia di musicisti bandisti da generazioni, tanto che a soli sette anni suona già la tromba nei complessi bandistici pugliesi storici della tradizione musicale del sud Italia.

A diciassette anni si diploma presso il conservatorio statale di Musica di Lecce e, successivamente, si perfeziona presso l'Accademia Musicale Pescarese sotto la guida del maestro Sandro Verzari, oltre a frequentare diversi corsi di perfezionamento per strumenti ad ottone. Nel frattempo, a diciotto anni occupa il posto di prima tromba nella fanfara dei carabinieri di Napoli, riuscendo miracolosamente a congedarsi da incensurato. La sua formazione classica gli permette di collaborare stabilmente con l'Orchestra lirico-sinfonica della provincia di Lecce e con altre orchestre di musica da camera, ensemble di musica barocca, rinascimentale, contemporanea e jazz. Ha partecipato come musicista solista in diversi spettacoli teatrali e suonato stabilmente come solista con il «Quintetto X», con Paolo Achenza trio, Intensive jazz Sextet, Folkabbestia, per i quali ha composto e registrato diversi brani musicali. Collabora con altre bands musicali, quali Sud Sound System, Mau Mau, Nidi d'Arac, Uccio Aloisi, Rosa Paeda, Alf 06 ed altri. Alterna, a quello di musicista classico, un continuo lavoro di sperimentazione jazz e di ricerca tecnico - armonica nel campo della musica elettronica e popolare, con particolare attenzione all'area balcanica, praticando un'intensa attività concertistica in tutto il mondo. Nel 1996, insieme ad altri artisti (pittori, scultori e musicisti) da vita alla casa/laboratorio «Albania Hotel», sita nella campagna salentina, di cui è produttore e direttore artistico. Luogo di incontro e di produzione gestito autonomamente, la casa/laboratorio persegue l'intento di valorizzare e veicolare l'arte in tutte le sue espressioni, intese in un'accezione di multiculturalità radicandosi ben presto nel territorio salentino attraverso l'organizzazione di numerose manifestazioni tese alla valorizzazione e promozione del territorio.

Nel 2005 fonda la «11/8 Records», che si occupa di promuovere e produrre progetti musicali di particolare pregio artistico, coerentemente col principio di favorire la veicolazione della musica e dell'arte in generale, aprendo spazi e abbattendone i confini. All'attivo, la produzione del secondo cd di Opa Cupa e quelli di Tax Free, Zina, Tarantavirus Opa Cupa Remix, DD3, My Miles, lavoro personale dedicato a Miles Davis che vede fra gli ospiti Adam Holzman, ex tastierista dello stesso Davis. Anche in questo caso, oltre ad esserne il produttore e musicista leader, è anche direttore artistico. La ricerca e fusione dei contenuti musicali della tradizione popolare salentina con le sonorità che arrivano da tutto il bacino del Mediterraneo, conducono ad un'unica sottile linea musicale improvvisazioni, arrangiamenti bandistici, sperimentazioni jazz, il tutto permeato dalla gioia che lo porta a mettere in musica ogni suo pensiero. Fonda e guida, nel '97, il gruppo «Opa Cupa», formazione multietnica composta da musicisti dell'area mediterranea (Bosnia-Erzegovina, Albania, Italia meridionale, Bulgaria, Romania), che si orienta verso un progetto di ricerca e sperimentazione della musica dei Balcani fondendola con quella popolare Pugliese. Con l'attenzione rivolta alle sonorità del nord Africa e alle nuove tendenze jazz elettroniche, e con un sound immediatamente riconoscibile poiché la band utilizza macchine che qualcuno potrebbe definire «obsolete», quali korg monopoli, farfisa, ecc., nasce il gruppo multietnico «Zina».

Un altro pregevole progetto è «GirodiBanda», diretto alla rivalutazione della musica da banda, che vede la collaborazione con la regina della musica gypsy: Esma Redzepova. Partecipa alla realizzazione di festival e rassegne musicali in qualità di direttore artistico e di ideatore, tiene concerti in tutto il mondo, è recensito su testate nazionali e internazionali quali: Acid Jazz, Max, XL di Repubblica, Repubblica, Repubblica Musica, Coolclub, Carta, New Age, Rokerilla, Corriere della Sera, Music on, Musica Jazz, Tarantula Rubra, World Music, e tantissimi altri. «Soundmakers» è una rassegna che ha visto la partecipazione di alcuni dei maggiori jazzisti salentini, come Marco Bardoscia, Alberto Parmigiani, Raffaele Casarano, Cesare Dell'Anna. Il progetto ha anche il sostegno di Elena Cesana, docente della «Scuola del Fumetto» di Milano e fumettista di grande talento, che realizza appositamente i disegni per le locandine dei vari appuntamenti della rassegna. Un evento da non perdere, assolutamente. Per concerti ed eventi: events@isotterranei.org.


E proseguono gli appuntamenti della «Svolta» di Lecce, nuovo ristorante e jazz bar che si presenta con una ricetta i cui ingredienti principali sono la cucina semplice, rispettosa dei cicli naturali degli alimenti, e la musica jazz. Alle 22.30 appuntamento con «NexTrio», composto da Igor Legari (contrabbasso), Andrea Favatano (chitarra) e Francesco Pennetta (batteria). Un trio collaudato di musicisti leccesi che si sono cresciuti suonando gli standards della tradizione americana, usati come trampolino di lancio per le loro interpretazioni individuali. Il gruppo propone una selezione di brani di forte impatto ritmico e timbrico, pescando soprattutto nel repertorio di Miles Davis, Wes Montgomery, John Coltrane e, in generale, ispirandosi allo stile hard pop di metà anni '50, reinterpretato in chiave moderna e dinamica. Igor Legari inizia gli studi musicali presso la scuola di musica del «Testaccio» di Roma. Prosegue successivamentein maniera autonoma, partecipando a seminari e master class con il pianista Greg Burk (Usa), il tenorsaxofonista Martin Jacobsen (Danimarca/Francia) e il trombettista Greg Glassman (Usa). Nell'estate del 2008 partecipa ai seminari senesi di musica jazz, dove studia e si esibisce con Furio di Castri, Pietro Leveratto, Achille Succi, Roberto Rossi.

Recentemente è stato ammesso a frequentare l'«International Jazz Master» a Siena, dove ha l'occasione di studiare ed esibirsi, tra gli altri, con: Rufus Reid, Billy Drummond, Roberto Gatto, Paolo Fresu, Eddie Henderson, Steve Turrè, Bobby Watson, Jerry Bergonzi, John Abercrombie, Kurt Rosenwinkel, Donald Friedman, Steve Kuhn, Enrico Pieranunzi, John Taylor, Furio Di Castri, Eddie Gomez, Drew Gress, Piero Leveratto, Hein Van de Geyn, Joe Chambers, Billy Hart, Massimo Manzi, Adam Nussbaum, Ben Perowsky, Jeff Ballard, Tim Berne, Mark Turner, Anders Jormin. Nel corso degli anni ha avuto l'occasione di suonare con: Ettore Carucci, Nicola Andrioli, Francesco Negro, Marcello Nisi, Enzo Lanzo, Francesco Pennetta, Achille Succi, Alessandro Minetto, Dario Congedo, Martin Jacobsen, Vincenzo Presta, Daniele Scannapieco, Fabrizio Scarafile, Giulio Martino, Roberto Gatto, Emanuele Coluccia, Raffaele Casarano. Andrea Favatano, invece, inizia a suonare all'età di 16 anni. Avvicinatosi al jazz a 19 anni, a 22 prende lezioni dal maestro Fabio Zeppetella. Successivamente, iscrittosi alla scuola di musica di Bari «Il Pentagramma», ha studiato con i maestri Guido di Leone ed Alex Milella e partecipato a seminari con Greg Burk, Frank Gambale e Maurizio Colonna, ed ad «Orsara Jazz» con Lucio Ferrara ed Antonio Ciacca. Ha suonato con: N.Andrioli, F.Scarafile, R.Casarano, E.Coluccia, V.Presta, A.Semprevivo, F.Pennetta, D.Congedo, M.Ingrosso, M.Bardoscia, M.Bortone, I.Legari, G.Laurentaci, M.Nisi,e altri.

Con il gruppo ska/raggae «Mamaska», nel 2004, ha registrato il cd «HotMamaCafè». Il batterista del gruppo, principalmente autodidatta, intraprende gli studi classici di percussioni con il maestro Fulvio Panico e perfeziona la tecnica del tamburo rullante con il maestro Tommy Brauch a Roma, seguendo gli studi di armonia con il maestro Michele Fiorito. Nel febbraio 2002, Pennetta partecipa alle selezioni europee per l'assegnazione delle borse di studio dell'Università «Berklee» di Boston. Si classifica settimo su seicento partecipanti, primo in Italia, vincendo così la borsa per il corso semestrale. Nel 2004 si trasferisce a Boston, dove studia con: Francisco Mela, Jackie Santos, Kenwood Dennard, Joe Lovano. Nel corso degli ultimi anni ha suonato con: Pedro Paolo Martinez, Nelson Perez, Paolo Di Sabatino, Roberto Ottaviano, Michael Rosen, Daniele Scannapieco, Paolino Dalla Porta, Vito Di Modugno, Francesco Lo Cascio, Guido Di Leone, Michele Carrabba, Aldo Mella, Luigi Bonafede, Rossana Casale, Mario Rosini, Enrico Lazzarini, Glauco Zuppiroli, Frank Oviz, Alessia Galeotto. Ulteriori info ai numeri 329.8455974 e 392.4300512.


All'«Istanbul Cafè» di Squinzano, infine, a partire dalle 23, torna «Combat». Questa settimana in consolle «Sonic The Tonic» e «Serpentine» con la loro caleidoscopica selezione musicale.
Una selezione che segue le evoluzioni della serata, un sali e scendi musicale che accompagna la voglia di musica. Musica da ascoltare, musica che spazia nei generi, musica per trasformare un sabato qualsiasi in un sabato diverso. Le selezioni spaziano tra indierock, electro, punk, ska, soul, tutte da ballare. Informazioni al sito http://www.myspace.com/istanbulcafe.


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La società di Franco Alemanno conquista 3 ori e 3 bronzi individuali.
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Zampa: «Abbiamo ancora fame, vogliamo arrivare in serie B subito».
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