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UFFICIO RECLAMI
APPUNTAMENTO | Appuntamento alle 22,30 sul palcoscenico del Caffè Letterario
«Il naso» di Nikolaj Vasil’evic Gogol.
Ippolito Chiarello in un racconto surreale
[20/01/2009]


di Irene Palma


Salento, appuntamenti per mercoledì 21 gennaio | Lecce, Ugento. Tanti eventi nel capoluogo salentino, mentre a Ugento si festeggia il santo patrono. A Lecce, alle 22,30 sale sul piccolo palcoscenico del Caffè Letterario, in via Paladini 46, il direttore artistico della rassegna «Quante storie per un caffè», a cura di «Nasca Teatri di Terra». Ispirandosi a «I Racconti di Pietroburgo», Ippolito Chiarello anima la serata leggendo in musica «Il naso» di Nikolaj Vasil'evic Gogol, uno straordinario racconto surreale. Un giorno il barbiere Ivan Jakovlevič, appena sveglio, volle prepararsi un bel panino. Presone uno, appena sfornato dalla sua signora, ben munito di sale e di due cipolline, lo aprì. Sentì dentro qualcosa di consistente: era un naso. E persino il naso di qualcuno che gli sembrava di conoscere: era dell'assessore di collegio Kovaljov. Mentre il barbiere tentava di disfarsi dell'organo, buttandolo nel canale, e veniva pescato, in tale atto, da una guardia, Kovaljov svegliandosi si accorse di essere senza naso. Uscì coprendosi il volto con una sciarpa, disperato, per andare al posto di polizia e, sulla porta, vide una splendida carrozza, nella quale stava seduto, in alta uniforme di grado V (consigliere di Stato) un distinto signore, che era poi il suo naso.


Il disperato Kovaljov andò alla ricerca del naso quando, finalmente, un giorno un poliziotto glielo riportò avvolto in un panno; purtroppo non si attaccava, anzi cadeva sempre per terra, facendo un lieve rumore di sughero. Tentò tutti i sistemi, finché un mattino, misteriosamente come se ne era andato, il naso si riattaccò alla faccia di Kovaljov che, tutto felice, se lo rivide, più bello di prima. Forse il sogno di Kovaljov era quello di diventare presto o subito consigliere di Stato: lo diventa intanto, il suo rispettabile naso, un naso cercato e poi recuperato, in una situazione assurda e grottesca in un allucinato «mondo alla rovescia», che rivela i nascosti meccanismi dell'inconscio, nell'inevitabile e tragica condizione «moderna» di sdoppiamento e alienazione. Accompagnato live dal basso di Mimmo Pesare, gioca con questo reading Ippolito Chiarello, voce della breve storia dello scrittore e drammaturgo russo, che nacque in Ucraina, a Velikie Sorocinncy il 1 aprile 1809. Dopo il ginnasio si trasferì nel 1828 a Pietroburgo dove pubblicò a proprie spese il poema «Ganz Kjuchel'garten» e il componimento «Italja» che rimase l'unico suo scritto in versi. Il successo venne nel 1831 con la raccolta di novelle «Veglie alla fattoria presso Dikan'ka», cui seguì una seconda parte l'anno successivo e che già contiene quel tratto caratteristico della poetica gogoliana, dato dall'intreccio tra elementi realistici e fantastici.


Di tutt'altro tono sono le raccolte di racconti «Mirgorod» e «Arabeschi» del 1835, che indussero Belinskij a proclamarlo il massimo scrittore vivente della letteratura russa. Del 1836 sono il racconto «Il naso» e la commedia «L'ispettore generale», la cui rappresentazione a Pietroburgo e a Mosca deluse profondamente l'autore per l'interpretazione che ne fu data in chiave comica e di critica sociale. Si recò allora all'estero, in Germania, Svizzera, Francia e anche in Italia nel 1837-39 e nel 1840-41. Proprio a Roma scrisse la novella «Annunziata» e completò il romanzo-poema «Le anime morte», concepito come l'inferno di una trilogia. Il romanzo fu pubblicato nel 1842, lo stesso anno de «Il cappotto», opera capostipite del filone patetico umanistico della letteratura russa dell'Ottocento. Gli ultimi dieci anni della vita di Gogol' furono molto tormentati da malattie fisiche e da crisi mistiche che lo portarono a mettere in discussione il valore delle opere già prodotte. Si dedicò alla revisione de «Le anime morte» e di altre opere, oltre a farsi interprete di un messaggio religioso che espresse nei «Passi scelti» della corrispondenza con amici del 1847. Questi scritti suscitarono la disapprovazione dei circoli democratici e una famosa lettera di Belinskij che lo esortava a tornare alla vecchia scrittura.


Tornò in Russia nel 1848 dopo un viaggio in Terrasanta e visse a Pietroburgo, a Mosca, a Odessa. Morì il 21 febbraio 1852 a Mosca, dopo aver dato fuoco al manoscritto della seconda parte de «Le anime morte». In un panorama denso di scrittori di prim'ordine, Gogol' seppe conquistarsi uno spazio autonomo nella letteratura russa con il suo caratteristico realismo in cui, da una serie di oggetti e rappresentazioni anonime, emerge un particolare che assume un valore abnorme e deforma tutto il resto, prima inespressivo e anonimo. Gogol' fu uno degli scrittori nel quale maggiormente si espresse il fascino e la nostalgia per l'Italia, tanto da far dire a molti critici che senza di essa non sarebbe comprensibile tanta parte dell'opera gogoliana. L'ingresso è libero. Per ricevere maggiori informazioni sulla serata: 0832.242351.


Ancora a Lecce, l'appuntamento è alle 21,30, come ogni mercoledì, con la jam session all'«Alex Bar», in via Fazzi. Stefano Pellegrino (pianoforte), Michele Colaci (contrabasso) e Alessandro Semprevivo (batteria) ed altri artisti salentini animano la serata, in un ambiente ideale per trascorrere momenti di relax e degustare una cucina innovativa con freschissimo pesce dei mari salentini. Situato nel centro storico della città, a pochi passi dalla piazza principale e vicinissimo al suggestivo anfiteatro romano, Alexbar mette a disposizione della sua clientela un gradevole spazio esterno, climatizzato nella stagione invernale. L'ambiente elegante e discreto fa sì che una cena con amici si trasformi in una serata unica, grazie alla professionalità del personale sempre disposto a consigliare il cliente sulla scelta dei prodotti più consoni. Nella realizzazione dei piatti, curati con maestria e creatività dalla patron chef Alessandra Moschettini, si percepisce subito l'attenzione nella scelta di materie di prima qualità, di pesce fresco di mare, di prodotti provenienti da coltivazioni biologiche. Per ricevere altre notizie in merito: 349.1311239.


Ugento è pronta a dar via alla festa patronale in onore di San Vincenzo. I festeggiamenti, che proseguono fino a domani, prevedono la processione per le strade del paese e la festa civile con uno spettacolo musicale ed i fuochi pirotecnici per concludere la serata. Infine, all'«Ezekiel Pub» in viale dell'Università del capoluogo salentino alle 22, spazio a «The Baronetto Franco» con Emilio (chitarra), Giuseppe (voce) e Salvatore (chitarra). Il trio nasce nell'estate del 2005 da un'idea di Emilio per creare un gruppo acustico, successivamente con l'esigenza di inserire un basso e una batteria. Così la Baronetto Franco prende forma e dopo due anni inizia a rivisitare canzoni del rock italiano alternativo e a creare brani inediti, suonando in molti pub e piazze della provincia di Lecce.

L'EDITORIALE
Diretta in streaming con la radiocronaca della partita e la differita.
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CAMPIONATI ITALIANI
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La società di Franco Alemanno conquista 3 ori e 3 bronzi individuali.
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A pochi giorni dalla fine del campionato il Lecce lotta per la salvezza.
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Zampa: «Abbiamo ancora fame, vogliamo arrivare in serie B subito».
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La Dimcar Falchi Ugento vincono tre set. Ora secondi in classifica.
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