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UFFICIO RECLAMI
TEATRO | Commedia vivace, ironica e brillante come quelle del periodo d'oro di Hollywood
Marco Columbro e Mariangela D'Abbraccio.
Raccontano l'amore in tono «romantic»
[16/12/2008]


di Irene Palma


Salento, appuntamenti per il 17 dicembre | Lecce, Gallipoli. Ecco gli appuntamenti per la giornata di domani. A Gallipoli, nuovo appuntamento con la stagione di prosa al Teatro Italia. Alle 21, prende il via lo spettacolo dal titolo «Romantic Comedy», che vede impegnati sul palco Marco Columbro e Mariangela d'Abbraccio. Commedia vivace, ironica e brillante come quelle del periodo d'oro di Hollywood, «Romantic Comedy», di Bernard Slade, mette in scena l'altalenante e divertente rapporto tra Jason, scrittore in crisi creativa, e Phoebe, giovane aspirante scrittrice ricca di talento e spirito. I due si incontrano, si scontrano, lavorano insieme, fanno amicizia, si amano e litigano in un susseguirsi di risate, di verità e con una punta di amarezza. Ma «Romantic Comedy» non è solo, paradossalmente, una «commedia romantica». Slade delinea con finezza e humour sulfureo la vita di chi scrive per mestiere, di chi è sempre in balia del giudizio del pubblico e della critica e ci mostra cosa c'è dietro l'ispirazione creativa degli scrittori. Uno spettacolo sull'amore, sull'amicizia, sulla complessità del rapporto tra uomo e donna in cui tutti possono riconoscersi e, proprio per questo, divertirsi. Marco Columbro e Mariangela D'Abbraccio si ritrovano per cimentarsi felicemente in questo testo corrosivo e scoppiettante, che farà sorridere ed appassionare gli spettatori, sotto la guida di un maestro della commedia come Alessandro Benvenuti. L'umanità dei personaggi e la simpatia che questi restituiscono al lettore che li scopre via via, hanno portato il regista a lavorare sulla forza dei sentimenti, soprattutto quando la scrittura ha in sé un tipo di eleganza leggera, veloce, semplicemente brillante. Fra le varie personalità c'è una stima reciproca, quasi sospetta, che porta ad un amore totale e comunitario quasi. Eppure qualcuno avrà ciò che vuole e qualcun'altro no, ci saranno dei vincitori e dei vinti; ma proprio nel momento in cui i ruoli vengono alla luce, si scopre che i vinti risplendono quanto i vincitori, quasi come se il destino che l'autore ha assegnato alle sue creature fosse quello giusto per tutti, e di questo sembra abbia reso consapevoli tutti loro. «Questo testo lo immagino come un caminetto che attraverso le sue fiamme contenute, produce un piacevole sentimento di affetto in chi le guarda. Cercherò insomma di restituire questo calore. Son tempi freddi, e concetti come «comprensione», «affetto», «lealtà», sembrano spariti dal vocabolario dei nostri cuori. Può essere vero, ma io so che al tempo stesso sono dei termini, questi, che ogni qual volta risuonano producono un richiamo irresistibile nelle coscienze di chi li ascolta. Adesso il mio compito è quello di restituire questa umanità ricca di colorazioni attraverso la messa in scena». Biglietti: I settore 20 euro, II settore 15 euro. Per ulteriori notizie: 0833.266940.

 

A Lecce, presso il Caffè Letterario a partire dalle 22,30, va in scena «Dov'è l'uomo nero?», nell'ambito della seconda edizione della rassegna «Quante storie per un caffè». La performance teatrale, a cura di «Nasca Teatri di Terra», è il risultato di uno studio incentrato sulla figura dell'uomo nero, personaggio creato dagli adulti per spaventare i bambini. Tanti quesiti. Ma l'uomo nero esiste? Dove vive? È veramente cattivo? Com'è la sua casa? Ma ad un certo punto, diventati adulti, l'uomo nero scompare o si trasforma? - conducono così ad un viaggio, attraverso le angosce e i «personaggi-uomo nero» dell'infanzia, alla fine del quale poter trovare una strada per delineare l'idea della paura. «Dov'è l'uomo nero?» nasce nell'ambito di laboratori teatrali condotti dall'attore Ippolito Chiarello ed è la prima espressione di un più profondo lavoro di ricerca che lo stesso sta conducendo su temi a lui cari e che intende prendano la forma di spettacoli più complessi e articolati. Si tratta di sperimentazioni, dove il corpo, la scrittura e la voce sono messi alla prova sul campo, con il filtro della «verità» e non dell'effetto. Per i 15 interpreti del testo di Mauro Scarpa questa esperienza diventa occasione per misurarsi e scontrarsi in maniera più efficace con l'approccio alla scena e all'alfabeto dell'attore. Per ricevere altre notizie in merito: 0832.242351.

 

Sempre nel capoluogo, presso il Teatro Politeama Greco alle 21, il cartellone della «39esima Stagione concertistica della Camerata Musicale Salentina» propone «Ballo al Savoy». La voglia di svgo e divertimento ha portato la «Compagnia Corrado Abbati» a scegliere, per la stagione 2008/2009, una delle operette più esuberanti, esilaranti, moderne e spettacolari dell'intero repertorio operettistico. Sin dal suo debutto nel 1932, «Ballo al Savoy» del magiaro Paul Abraham, piacque enormemente al pubblico, grazie al felice intuito dell'autore di fondere insieme un po' del vecchio e un po' del nuovo, le follie della festa e il rinsavimento del giorno dopo. In un'atmosfera di innegabile suggestione il compositore seppe unire la tradizione operettistica europea al jazz e al musical americano. La scommessa della Compagnia è dunque quella di produrre uno spettacolo che scorra veloce ed affascini con i suoi ingredienti occhieggianti sia a Broadway e al filone cinematografico portato alla ribalta da Fred Astaire che al sentimento e al piglio emozionale e melodico che attinge al fondo dell'anima musicale mitteleuropea. «Ballo al Savoy» ha sempre avuto accoglienze festosissime e ben due fortunate edizioni cinematografiche. In molti infatti hanno descritto lo spettacolo come «la grande operetta moderna». Abbati ha dunque scelto di riportare in scena un'epoca particolarmente rimpianta: quella dei «telefoni bianchi» con il suo lusso, la sua eleganza, i suoi hôtel da favola (l'azione si svolge a Nizza sulla Costa Azzurra…). Il tutto in uno spettacolo fatto di grandi numeri, capaci di riempire gli occhi cogliendo gli influssi della rivista, di dialoghi spiritosissimi, di situazioni comiche e lievi dove strane liaison, gelosie, equivoci e conquiste si snodano fra valzer (il ballo del titolo), tanghi, ritmi swing, tip-tap e canzoni di forte presa melodica. «Ballo al Savoy» si annuncia, dunque, come una festa a cui sarà difficile non partecipare. Per altre informazioni in merito: 0832.309901.

 

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