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LO SPETTACOLO | A Casarano, al Teatro Filograna per la rassegna «Pensiamo in prosa»
Leo Gullotta interpreta «Il piacere dell'onestà».
Poi, spiega la differenza fra essere e apparire
[09/12/2008]


di Irene Palma


Salento, appuntamenti per il 10 dicembre | Lecce, Casarano, Magliano, Copertino. Il mercoledì del Salento sempre ricco di appuntamenti. A Casarano, appuntamento d'eccezione alle 21 al Teatro Filograna per «Pensiamo in prosa», che porta sul palcoscenico il grande Leo Gullotta, nello spettacolo «Il piacere dell'onestà», per la regia di Fabio Grossi. Con orgoglio l'assessore Claudio Pedone sottolinea il valore culturale dell'azione svolta, un impegno che nel corso degli anni ha rafforzato il legame tra la rassegna estiva Oltremare-Entroterra e il teatro. Musica e prosa per una crescita continua che ha portato a Casarano personaggi e spettacoli di livello internazionale. Sul cartellone 2008-2009, Pedone evidenzia ancora una volta l'attualità delle opere proposte e la qualità delle compagnie. Un programma personalizzato dal Teatro Pubblico Pugliese, che già dai primi giorni ha raccolto il favore degli abbonati, come sempre numerosi. Cresce anche il numero dei giovani che vanno a teatro: più 35 per cento rispetto allo scorso anno. Per l'ultima stagione voluta dall'amministrazione Venuti, una delle immortali novelle pirandelliane interpretata da uno degli attori in grado meglio degli altri di immergersi nei personaggi inventati dallo scrittore siciliano. Dopo il successo di «L'uomo, la bestia e la virtù», Leo Gullotta ha inaugurato la stagione del Teatro con un altro testo pirandelliano, portato in scena con lo stesso gruppo artistico del precedente spettacolo. Composta nel maggio 1917 e rappresentata la prima volta il 27 novembre dello stesso anno al Teatro Carignano di Torino, con protagonisti principali Ruggero Ruggeri e Vera Vergani, l'opera è stata ispirata dalla novella «Tirocinio» (1905) e porta avanti uno dei temi più cari al premio Nobel per la letteratura: l'irriducibile opposizione fra l'essere e l'apparire, fra la maschera sociale e chi si è veramente. È la storia di Angelo Baldovino, uomo di poco conto, dalla moralità accomodante, un fallito, accetta per denaro di sposare Agata, l'amante incinta del marchese Fabio Colli che non può sposarla perché già ammogliato. Naturalmente si tratterà di un matrimonio di facciata: ognuno continuerà tranquillamente a farsi i fatti propri. Ma le cose non vanno come previsto. Angelo, che per la prima volta si sente investito da una grave responsabilità, prende tutto molto sul serio. Aiuterà la ragazza lasciata sola, darà il suo nome al nascituro e sarà utile anche allo stesso marchese Fabio, vittima di una moglie che lo tradisce. Angelo si sente investito di una missione che lo riabiliterà di fronte agli altri e ai suoi stessi occhi. Una unione ipocrita ma legittima, esempio di come le categorie dell'essere e dell'apparire siano convenzioni sociali totalmente disancorate dalla realtà. Contro ogni tentativo, anche fraudolento, di farlo contravvenire ai propri doveri, il protagonista indossa la maschera di uomo onesto fino all'ultimo, fino alle estreme conseguenze, mettendo così a nudo la pochezza morale di tutti gli altri. Egli si batterà per l'onestà rigorosamente per riscattare la sua vita finalmente con un ideale da seguire che, dice, gli procura «il piacere dei Santi negli affreschi delle chiese» Ma così manderà all'aria i progetti di Fabio che ormai non troverà più accoglienza da parte di Agata che ora pensa soltanto ad essere una buona madre per il figlio ormai nato. Il marchese disperato vuole sbarazzarsi del «traditore» ed organizza una società nella quale fa entrare Angelo, sperando che questi si comporti disonestamente, venga cacciato e perda la sua fama di uomo onesto. Angelo invece, non solo dà prova di rettitudine, ma smaschera di fronte ad Agata la trappola che il marchese gli ha teso e nonostante tutto per il bene del bambino si dice disposto a farsi accusare di furto purché a rubare realmente sia Fabio. Sarà la stessa Agata a pregare Angelo di restare accanto a lei ormai conquistata dalla sua onestà. Pirandello usa l'espediente del falso matrimonio su cui si confrontano personaggi costretti a togliersi la maschera dietro la quale hanno ingannato se stessi e gli altri. Si rivela così il vero volto della varia umanità dei protagonisti. Chi finora era apparso al sommario giudizio degli altri un disonesto a cui affidare un'azione infame si rivela invece una persona rispettabile e chi agli occhi dei buoni borghesi godeva di alta considerazione, un marchese di alto lignaggio, si manifesta per quello che é: un uomo infido e mediocre nelle azioni e nei sentimenti. Un apologo contro il perbenismo e la rispettabilità borghese, interpretato da un Leo Gullotta soprendente, per chi lo conosce soprattutto come attore comico. Estremamente poco teatrale nella recitazione, l'interpretazione di Gullotta crea un protagonista più antipatico, duro, di quello probabilmente immaginato da Pirandello, ma dotato di un carisma magnetico. Il regista Fabio Grossi ha affrontato l'opera senza riletture, rielaborandola solo nella scansione degli atti, raccontando la vicenda in due tempi con un intermezzo, invece dei tre dell'originale. Ed è proprio nell'ultima parte, e in particolare nello strepitoso finale, che viene raggiunto l'acme del dramma, con il trionfo della vita, e in un certo senso anche dell'amore, sulla falsità delle gabbie sociali. Biglietti: I settore 16 euro (ridotti 13), II settore 13 euro (ridotto 10), posti non numerati 8euro. Per informazioni: 0833.514242.

 

A Lecce, il Teatro Politeama Greco ospita, alle 20,30, «Lo Schiaccianoci», un classico nelle programmazioni dicembrine. Per il cartellone della Camerata Musicale Salentina, la tradizione viene raccolta grazie al Croatian National Ballet Theatre, diretto da Almira Osmanovich, che ritorna in Italia portando in scena il capolavoro di Chajkovskij nella versione completa in due atti. Le coreografie di Bozicz Lisak, basate sulla lezione di Marius Petipa, Lev Ivanov e Konstantin Sergeiev, esaltano la musica del grande Piotr Ilich Chaikovskij affidando al corpo di ballo, di rigorosa formazione accademica, la messa in scena di forti emozioni e della romanticità contenuta nell'opera. I ballerini, alternandosi in affascinanti passi a due e coreografie di fila, daranno prova del loro grande talento e insieme interpreteranno l'atmosfera sognante che caratterizza da sempre questo classico, ben supportata dal gioco di luci che richiama la suggestiva atmosfera natalizia tra incantevoli fiocchi di neve. Tra magia e dolcezza, il testo narra della piccola Clara che riceve in dono uno schiaccianoci dalla forma di un soldatino. Entusiasta, Clara dormirà stringendo a sé il suo schiaccianoci e nella notte, grazie all'intervento magico di Drosselmeyer, volerà in un mondo fantastico in cui lo schiaccianoci si trasformerà in un bellissimo principe. Uno spettacolo unico, con una delle direttrici più famose al mondo. Direttore Artistico del Balletto del Teatro dell'Opera Nazionale della Croazia di Spalato, Almira Osmanovic, inizia la sua formazione a Zagabria con la famosa maestra di danza Silvia Hercigonja. Il suo indiscusso talento la rende vincitrice di una importante borsa di studio alla prestigiosa Accademia di Coreografia e Balletto «Agripina Vaganova» a San Pietroburgo, dove si laurea nella classe della famosa Ludmila Safronova. Nel 1979 diventa solista del Balletto del Teatro dell'Opera Nazionale della Croazia di Zagabria e ben presto prima ballerina. Il suo repertorio comprende tutti i ruoli principali delle opere classiche, contemporanee e del panorama nazionale. Dal 1990 è prima ballerina nazionale. Repertorio vastissimo: dal «Lago dei Cigni» a «Giulietta e Romeo», proseguendo con «Giselle», «Coppelia», «Cenerentola», «La Bella Addormentata nel Bosco», «Lo Schiaccianoci», «Don Chisciotte», «Raimonda», «Le Corsaire», «Diana e Atteone», «Paquita», «Graduation Ball», «Serenade», «Devil In The Village», «The Gingerbread Heart», «Carmen», «Le Quattro Stagioni», «Trionfo di Afrodite», «Medea», «The Songs of Love And Hate», «Bach Suite», «Ballads Brought By The Wind», «Il Mandarino Miracoloso», «Johannes Faust Passion» e numerosi altri ruoli di opere contemporanee. Ha lavorato con coreografi famosi tra cui: Vaczlav Orlikowsky, Peter Breuer, Milko Sparemblek, Vasco Wellenkamp, Joseph Nagy. È stata artista ospite in Europa, Usa, Giappone e lo è stabilmente a Düsseldorf, Köln, Duisburg e Bern. È vincitrice di prestigiosi concorsi internazionali, tra cui, in particolare, il Premio Speciale al IV Concorso Internazionale di Danza ad Osaka, in Giappone nel 1984. Dal 1994 al 2002 è Direttore Artistico del Balletto Nazionale Croato di Zagabria. Nel 2002 diventa Direttore Artistico del Balletto Nazionale Croato di Spalato. Grazie alla sua direzione il repertorio classico (Les Sylphides, Cadet's Dance, Lo Schiaccianoci, Don Chisciotte) è stato rivisitato e ulteriormente perfezionato. La versione del 2006 del Lago dei Cigni testimonia il valore della Compagnia che ha presentato due premiere con due cast interamente «nazionali» senza artisti ospiti. Ulteriori informazioni allo 0832/309901.

 

A Magliano, alle 19, presso il Centro per l'Educazione alla Legalità, si svolge l'incontro-dibattito «Il diavolo e le donne. Stregoneria e magia in terra d'Otranto (secc. XVII - XIX)». La rassegna «Progetto culturale arte... in libertà. Donne... un filo che unisce mondi e culture diverse», promossa dall'Union3 (Unione dei Comuni di Arnesano, Carmiano, Copertino, Leverano, Porto Cesareo, Veglie) e dalla Regione Puglia in collaborazione con la Società di Storia Patria per la Puglia, sta per chiudere il suo ciclo con tre incontri che ancora una volta toccano temi della vita, racconti dell'Italia di oggi e di ieri, al femminile ma non solo. Le scrittrici, con grande sensibilità e curiosità, hanno raccolto storie e testimonianze preziose, voci di donne sole, lontane dal mondo politico. È ancora una volta un viaggio nelle gioie, nei dolori, nelle speranze di tutti i giorni, nei travagli delle coscienze, nelle scelte difficili che tutti, prima o poi, affrontano. Si chiude così un programma di alto livello culturale che ha visto protagonista le donne per le donne. Il filo sottile della loro sensibilità e creatività ha consentito di affrontare temi della vita che hanno evidenziato spesso una società senza valori e senza etica. Un viaggio nel mondo travagliato e difficile del «gentil sesso», viaggio che ha, nel suo piccolo, trasmesso messaggi e speranze dell'intera comunità. Interverranno all'appuntamento Maria Antonietta Epifani, esponente della Società di Storia Patria per la Puglia e Mario Spedicato, docente dell'Università del Salento.

 

A Copertino, presso l'istituto «Strafella», alle 18,30, presentazione del libro «La strada di casa» di Sandrina Schito (Lupo edizione), affidata ad una voce celebre, quella dell'attrice Paola Pitagora. «Pagine bianche, briciole sparse…» potrebbe essere il sottotitolo della breve opera, efficacemente introdotta da un commento di Antonio Errico, che ne individua la chiave di lettura nella recherche di proustiana memoria. Non a caso: è infatti il filo delle sensazioni, delle percezioni interiori, a far scattare nell'autrice il flash del ricordo, a farla risalire all'infanzia e a ricostruire quasi per «istantanee» momenti significativi del suo viaggio esistenziale. Una domanda apparentemente banale: «Cosa fai?» - rivolta da un vecchio compagno di scuola perso di vista da tempo - impone l'attimo cruciale della coscienza. Per saper dire cosa si fa, bisogna sapere chi si è, rendere conto prima di tutto a se stessi della propria identità profonda, quella che dà la direzione al presente e al futuro, ma viene dal passato lontano, a volte dimenticato. L'affidarsi alla scrittura apre così un discorso intimo, un'occasione di denudamento alla quale la Schito non si sottrae, consapevole che raccontare le emozioni è ricerca di senso. Passato e presente sembrano fondersi, si riaprono le pagine della nostalgia e degli abbandoni; emergono figure e suoni, i luoghi e le voci «per chi sa ascoltare», i disorientamenti e i rimpianti di un percorso di vita a lungo diviso tra due universi. E si aprono brevi ma intensi spazi di riflessione, dove l'occhio adulto sintetizza la propria visione delle cose, rende giustizia al mondo «di prima» e a quello attuale, accogliendoli entrambi con amorevole coraggio e senza ipocrisie. La straordinaria forza di questo piccolo libro - sorretto da una sensibilità poetica non comune e connotato da una scrittura pulita, priva di qualsiasi artificio - è la sua capacità di trasformare le tessere sparse di un mosaico in una carta d'identità a tutto tondo, e di regalare una sorprendente impressione di trasparenza nel seguire la traccia delle briciole verso «casa». All'incontro partecipano Gianni Marcucci, medico ed ex sindaco di Copertino e il giornalista Raffaele Polo. Per ulteriori info: 349.1246462.

 

L'EDITORIALE
Diretta in streaming con la radiocronaca della partita e la differita.
RETELUNA TV
CAMPIONATI ITALIANI
La redazione
La società di Franco Alemanno conquista 3 ori e 3 bronzi individuali.
QUASI IN B
La redazione
A pochi giorni dalla fine del campionato il Lecce lotta per la salvezza.
CRESCE L'ATTESA
di Giorgio Coluccia
Zampa: «Abbiamo ancora fame, vogliamo arrivare in serie B subito».
I FALCHI VOLANO
La redazione
La Dimcar Falchi Ugento vincono tre set. Ora secondi in classifica.
SCACCO MATTO
di Giorgio Coluccia
Al team di Giannini basta un tempo per risolvere la pratica Benevento.
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