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UFFICIO RECLAMI
IL COMICO | Sarcasmo e divertimento col comico tarantino
«Seven», Giobbe Covatta diabolicus al Politeama
[05/12/2008]


di Irene Palma


Salento, tutti gli appuntamenti del 6 dicembre | A Lecce, al Politeama Greco alle 21, Giobbe Covatta fa tappa con «Seven», il nuovo spettacolo dai toni divertenti e sarcastici. Il comico, in «Seven», di cui è anche autore insieme a Paola Catella e con Giosi Cincotti, Ugo Gangherisi, evidenzia i vizi dell'essere umano che nella cultura classica come in quelle contemporanea si ripetono costantemente. Uno spettacolo che si prefigge come obbiettivo quello di far riflettere l'uomo sui grandi problemi sociali. Numerose, anche, le sorprese fra cui anche un'inaspettata orchestra che nel corso dello spettacolo accompagna viaggiatori-spettatori col compito di sottolineare i punti salienti dello stesso. In realtà sembra governata da forza superiore che impone di accelerare la velocità del ritmo «infernale» dello spettacolo. Dopo gli esordi come animatore turistico, la sua gavetta ha inizio nel 1987 sul canale Odeon Tv con il programma «Una notte all'Odeon» e nel 1988 debutta su Rai Due con i programmi «Fate il vostro gioco», «Chi c'è c'è» e «Tiramisù». L'anno seguente lo ritroviamo su Odeon Tv mentre nel 1990 arriva la svolta e trova il suo trampolino di lancio nel Maurizio Costanzo Show che gli concede la fama nazionale. Nel 1991, esordisce al teatro Ciak di Milano con l'opera «Parabole Iperboli». Nel 1994, con la collaborazione di Greenpeace, realizza uno spettacolo che tratta la salvaguardia delle balene con il titolo «Aria Condizionata» dall'irriverente sottotitolo «e le balene mò stanno incazzate...». Dal 1995 al 1997 è sempre in scena, prima con lo spettacolo «Primate Assoluto», poi debutta a Roma al Teatro Parioli con «Io e Lui», spettacolo scritto e diretto con altri due attori di teatro partenopei Vincenzo Salemme e Francesco Paolantoni, e infine «Art», dove è diretto da Ricky Tognazzi. Grandissimo successo a livello nazionale è il suo «Dio li fa e poi li accoppa», tanto da convincerlo a concedere il bis con «Dio li fa...Terzo millennio». Nel 1993 però ha anche esordito sul grande schermo con «Pacco, doppio pacco e contropaccotto», poi in Camere da Letto del 1997, e nel 1999 è protagonista in «Muzungu-Uomo bianco». Nel biennio 2001 e 2002 ritorna in teatro con la commedia «Double Act» al teatro Parioli e ritorna anche su Raidue, con a fianco Serena Dandini e Corrado Guzzanti nel programma «L'Ottavo Nano». La grande passione per la vela lo conduce a essere ospite in «Velisti per Caso» e a diventare un simpatico maestro di navigazione in «Vela spiego io», in onda sul Sailing Channel per l'emittente Sky. Molta fortuna ha avuto anche nell'editoria dove i suoi libri hanno riscontrato sempre un buon successo di pubblico. Già con il primo libro «Parola di Giobbe», pubblicato nel 1991, sbanca le classifiche con un milione di copie vendute. Nel 1993 e nel 1996 pubblica «Pancreas. Trapianto del libro Cuore e Sesso? Fai da te!». Nel 2001 va in scena «Corsi e ricorsi, ma non arrivai», spettacolo teatrale che porta lo stesso titolo di un libro pubblicato nel 2005, mentre è del 2004 «Melanina e Varechina», uno spettacolo che affronta il rapporto fra Africa e mondo occidentale. A gennaio 2007 Giobbe debutta in teatro con «Seven». La stagione 2007/2008 di Zelig, condotta da Claudio Bisio e Vanessa Incontrada ospita Giobbe Covatta in scena con un nuovo personaggio. Nell'estate 2008, infine, prende parte ad una serie televisiva prodotti da Mediaset, «Medici Miei», nel quale impersona il Dottor Colantuono, primario nella clinica Sanabel. Biglietti: poltronissime e palchi I fila 30 euro, poltrone e palchi II fila 25 euro, loggione 20. Maggiori informazioni allo 0832.332624 o allo 392.0540321.

 

A Lecce, dalle 10 alle 13, presso le Officine Cantelmo, prima sessione di incontri con gli «Arrivi al centro del discorso» dal titolo «Qual è il centro del discorso? A cosa serve la drammaturgia?». Dalle 15,30 alle 20, invece le «Partenze» con «Percorsi, strategie e vie di fuga. Cosa possiamo fare perché il discorso continui?». La sessione costituisce il secondo appuntamento della prima edizione del premio nazionale di drammaturgia contemporanea «Il Centro del Discorso». Il premio è promosso dall'Associazione Culturale Induma con la preziosa collaborazione di Manifatture Knos, Società cooperativa Sogno Sveglio, Associazione Culturale Sud Est, Società Cooperativa Cool Club, Associazione Culturale Officine Kata Pelta, Teatri delle Mura (Padova), Area 06 (Rimini), Short Theatre Festival (Rimini), Titivillus Edizioni (Pisa), Kilowatt Festival (Arezzo), Spazio Off, Fabrica Famae (Bari), Teatro San Martino (Bologna) e realizzato con il contributo di Regione Puglia, assessorato alla Cultura ed al Mediterraneo, Provincia di Lecce, Settore Politiche Giovanili, Comune di Lecce, Quarta Caffè, Lupo Editore, Masseria Ospitale; si avvarrà inoltre dei media-partner Salentoweb Tv e Radio Popolare Salento.

 

Presso il castello medievale di Acaya, frazione di Vernole, fino all'8 dicembre, si svolge «ComicCult», la prima Fiera del Fumetto del Grande Salento. L'apertura della rassegna è prevista per le 16 con la conferenza tenuta da Sebastiano Vilella, direttore artistico dell'evento. Dalle 16,30 si entra nel vivo con l'inaugurazione delle mostre di Watanabe, Vilella, Vianello, Manunta, Pazienza e Pezzuto. Alle 17, presentazione del «Dizionario dei cartoni animati» con Daniel Simion e Marco Paioli. Alle 18, presentazione del libro di Marco Pellitteri «Il Drago e la saetta» (Tunuè 2008) e successivo dibattito sul manga in Italia e in Europa con interventi di Marcello Aprile e Stefano Cristante, docenti dell'Università del Salento. La prima giornata si chiude con la proiezione del documentario «L'immaginario fumettistico» di Massimo Vavassori e Omar Presenti e di un film d'animazione, a partire dalle 20. La fiera, pensata e realizzata da quattro associazioni salentine, Lupiae Comix (Lecce), Regno delle Arti e Onigiri Group (Taranto) e Club Giappone (Brindisi), ospita personaggi di grosso calibro per il mondo del fumetto e non solo, tra i quali: Yoshiko Watanabe (disegnatrice e animatrice delle più famose serie «anime» degli anni '80, collaboratrice di Osamu Tetsuka), Giuseppe Manunta, Lele Vianello e Sebastiano Vilella (che ne è anche direttore artistico) che prenderanno parte a conferenze e visiteranno le mostre allestite, tra cui quella per il ventennale della morte di Andrea Pazienza, realizzata dall'omonimo Centro Fumetto cremonese. Altri ospiti interverranno nello specifico, per dibattiti sulla cultura europea e giapponese e l'editoria, come il sociologo Marco Pellitteri e il direttore della rivista Mangaijin, Raffaele Lamorte. É prevista inoltre una tappa del programma «Gente di Cartoonia»con Mirko Fabbreschi, i Raggi Fotonici, due doppiatori di produzioni animate, un presentatore, e dei disegntori, che realizzaranno il demo di un cartoon in diretta. Ci saranno anche una gara cosplayer ed un concorso musicale i cui bandi sono pubblicati sul sito ufficiale della manifestazione, www.comiccult.net. La fiera è patrocinata dagli enti pubblici Salentini di Lecce e Taranto e dalla Regione Puglia assessorato al Mediterraneo e ha come media partners: Salento Channel (circuito Sky), Studio 100 e Salento Express. Tra i co-organizzatori, anche Voilier 2000, azienda piacentina già nota per l'organizzazione del Full Comics. Per essere sempre aggiornati sulla fiera e per conoscerne il programma, completo visitate sito (www.comiccult.net) e il blog (comiccult.blogspot.com) della manifestazione.

 

A Specchia, a partire dalle 16,30 si svolge la cerimonia di riapertura al culto della Chiesetta di San Nicola, con il taglio del nastro da parte di monsignor Vito De Grisantis, vescovo della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, si proseguirà con la Celebrazione Eucaristica, al termine della quale interverranno: don Stefano Ancora, parroco di Specchia, Antonio Lia, presidente Gal «Capo Santa Maria di Leuca», l'avvocato Francesco Bruni, presidente Consorzio dei Comuni «Terra dei due Mari» e l'architetto Stefania Branca, direttore dei lavori di recupero. La Chiesetta di San Nicola è un progetto di recupero, che avviene dopo 109 anni dall'ultimo, previsto nell'ambito dell'Intervento 4.2.1 «Recupero e fruizione dei beni culturali» del Piano di Sviluppo Locale «Parco Rurale della Terra dei due Mari» del Gruppo d'Azione Locale «Capo Santa Maria di Leuca», cofinanziato nell'ambito del Programma Operativo Leader Plus e con il contributo del Popolo di Specchia. Il Gal del Capo di Santa Maria di Leuca ha come obiettivo principale la costituzione di un sistema integrato di fruizione dei beni culturali ed ambientali, organizzati secondo filoni tematici. A tal fine nell'area Leader Plus sono stati sostenuti investimenti finalizzati alla valorizzazione dei beni culturali dell'area, individuati fra i seguenti tematismi: preistorico come menhir e dolmen, oppure messapico-romano: siti archeologici, insediamenti vari; basiliano-bizantino: cripte, grotte, insediamenti rupestri, frantoi ipogei, musei, ed anche, a favore di boschi della macchia mediterranea, delle pinete delle serre salentine e del paesaggio rurale. Tutto ciò permetterà una conoscenza complessiva degli aspetti naturalistici e ambientali e del patrimonio culturale del territorio salentino, contribuendo così a creare il «Parco della Cultura e della Natura della Terra dei due Mari». Con la riapertura al culto della Chiesetta di San Nicola, segnalata dalla Diocesi di Ugento, S. Maria di Leuca per il suo recupero, il Gal, insieme alla Parrocchia Presentazione della Vergine Maria, si sono posti l'obiettivo di valorizzare un'antica testimonianza dell'architettura religiosa appartenente alla memoria storica salentina. La lontana origine bizantina del luogo sacro, ha portato alla realizzazione e collocazione di tre icone legate allo stesso rito, mirabilmente dipinte da Suor Chiara Veronica del Monastero SS. Trinità delle Clarisse Cappuccine di Alessano. Gli accurati lavori di recupero hanno permesso la scoperta ed il restauro di uno splendido semifresco di scuola cinquecentesca, sconosciuto agli stessi abitanti della cittadina. La Chiesetta di San Nicola a Specchia è ubicata nell'estrema periferia nord-est del paese. La sua costruzione risale presumibilmente tra il 1100 (poco dopo la traslazione del corpo di San Nicola a Bari) e il 1300, nel 1587 fu restaurata, forse perché cadente, ed adattata al rito latino. L'impianto della chiesetta è estremamente lineare, ad unica navata e con l'abside a semicupola o «a catino», probabilmente l'abside originaria fu sostituita con l'attuale molto più grande. È orientata secondo l'asse sud-est nord-ovest, che apparentemente si discosta dalla consuetudine dell'uso bizantino che disponeva l'abside della chiesa verso oriente perché da quel punto nasce il sole, simbolo della divinità di Cristo. La collocazione precisa era quella da cui sorge il sole nel giorno in cui si celebra la festa del Santo al quale era dedicata. In inverno, San Nicola viene festeggiato il 6 dicembre, data molto vicina al solstizio stagionale, per cui il sole sorge molto basso e solo quando è quasi a sud i suoi raggi colpisco no l'altare, si spiega tale orientamento, e tutto ciò conferma la sua origine bizantina. Tutto ciò rientra negli interventi ai quali sono interessati i 17 Comuni dell'area Leader Plus: Acquarica el Capo, Cutrofiano, Giuggianello, Giurdignano, Minervino di Lecce, Otranto, Poggiardo, Ruffano, Salve, Sanarica, San Cassiano, S. Cesarea Terme, Specchia, Supersano, Tricase, Ugento e Uggiano La Chiesa, componenti del Consorzio dei Comuni «Terra dei due mari», il quale ha individuato i beni del patrimonio architettonico-culturale ed ambientale, oggetto del cofinanziamento.

 

A Lecce, presso Liberrima nel Cortile, a partire dalle 18, appuntamento con il libro «QB: la cucina quanto basta» (Laterza) di Sapo Matteucci, protagonista del secondo incontro con l'autore, a cura di Liberrima. Delizioso, irresistibile, quasi un romanzo: un prontuario di cucina quotidiana per trarsi d'impaccio da ogni emergenza gastronomica. E non solo. Vi piace mangiare, avete i vostri piatti preferiti e cucinarne degnamente alcuni è il vostro più grande desiderio ma non sapete nemmeno fare le uova strapazzate? I vostri amici sono soliti presentarsi alla porta inattesi, spesso di domenica, e preferibilmente ore pasti, mandandovi nel panico? Amate la buona cucina e provate una certa felicità di fronte a un piatto preparato con cura, specie se accompagnato dal vino giusto, ma la vostra inettitudine ai fornelli è ormai leggenda? ‘Sfamarsi' da soli è proprio triste? Vorreste essere ricordati e non dimenticati, per un risotto? Siete ancora sotto shock per il vostro ultimo tracollo culinario? La cucina della zia è davvero irripetibile? Questo è il libro perfetto per voi. Arguto, originale, tutto da leggere, zeppo di idee inconcepibilmente semplici, q.b. (quanto basta), la quantità imprecisata nemica di tutti gli apprendisti ai fornelli, di Sapo, che sta per «saporoso, è scritto per quelli che, a dirla tutta, non saprebbero cucinare (e forse non avrebbero nemmeno il tempo per imparare a farlo davvero) o temono se stessi in cucina, ma non per questo hanno intenzione di privarsi di un piacere tanto sociale, mondano, raffinato quanto intimo, estetico, esistenziale. Un libro concreto e quotidiano come pochi. Per maggiori informazioni, rivolgersi allo 0832.242626.

 

Continuano gli appuntamenti con la lettura. A Neviano, dalle 16 nell'Aula polifunzionale, protagonista Vittorio Zacchino e le pagine del suo libro «Salento Migrante», pubblicato per le edizioni del Centro Studi Emigrazioni di Roma e che, attraverso una documentazione rigorosa, racconta uno dei fenomeni centrali della storia salentina. Il volume ricostruisce le fasi dei vari flussi migratori dal Salento nel mondo nell'arco di oltre un secolo, dal 1861 al 1971, esuli politici durante il Risorgimento e fuoriusciti antifascisti, disastri minerari (come Marcinelle), cifre del grande esodo comune per comune, effetti delle rimesse, drammi umani e familiari, inchieste culturali, indagini statistiche e convegni organizzati in provincia. Vi è inoltre una panoramica di voci di poeti e scrittori, anche emigrati. Alla presentazione del libro, che rientra nella rassegna «Il Salento e altre storie», partecipa il sindaco Giorgio Cuppone e l'assessore Cosimo Pellegrino, con interventi dell'autore e del professore Luigi Scorrano. Info: 0836.565340, 328.3149259, 0833.596235.

 

A Squinzano, continuano i festeggiamenti in onore di San Nicola di Mira che, dopo l'esibizione dei Tamburellisti di Torrepaduli, lasciano spazio, dalle 20 in piazza Plebiscito, allo spettacolo di cabaret «E non solo l'ultima» di Valentina Persia. La semplicità negli allestimenti e il clima gioviale di sano divertimento che riesce a creare con i suoi spettacoli, bene si adatta ad ogni tipo di situazione dove si voglia accompagnare la serata con un po' di allegria e risate. Trattenersi e cercare di rimanere composti quando la Persia ingrana la marcia sul palco è davvero difficile. Si arriva a piangere dalle risate quando l'esplosivo mix di barzellette, storielle, facce e gag tocca gli apici del divertimento più puro. Forte nel linguaggio in alcuni punti, lo spettacolo si rivolge soprattutto a quel tipo di pubblico amante delle situazioni dissacranti. Dopo il debutto nel 1993 sul grande schermo in «Piccolo Grande Amore» di Carlo Vanzina (1994-1995-1996), Valentina diventa il volto più amato de «La sai l'Ultima?» di cui ne vince due edizioni. Poi ancora tanta televisione fino a una nuova partecipazione cinematografica: «Teste di cocco» con Alessandro Gassman, Gigi Tognazzi e Manuela Arcuri. Dopo il cinema arriva anche la fiction: «Il bello delle donne» e «Il bello delle donne 2». Fiore all'occhiello dell'anno 2003 è il «Premio Simpatia 2003» consegnatole in Campidoglio dal sindaco Veltroni. Protagonista assoluta al Teatro Parioli di Roma (con repliche al Teatro Sala Umberto) della commedia scritta per lei da Nadine Eid e Blandine Metayer dal titolo «Ah Valentina vestita di nuovo (single per forza)», regia di Cesare Belsito, e punto di forza del programma invernale del sabato sera di Pingitore Tele Faidate, la sua ultima fatica teatrale è stata «Bravi a letto» con Antonio Giuliani ed Eva Grimaldi. La figura dell'italiano medio viene scomposta in mille frammenti, le anomalie e le sue paure celate vengono sbugiardate ed esaltate come fossero la sua caratteristica principale. Ognuno si fa macchietta di fronte alla pungente lingua di Valentina, che tra un sorriso e un occhiolino, trasforma la sua finta perfidia in una dolce ironia capace di tenere in pugno il pubblico e cullarlo fino all'appassionato saluto finale. E ancora a Squinzano, a partire dalle 23, all'Istanbul Cafè si balla con il meglio dello scibile rock'n'roll dai tempi di Roosevelt, Churcill e Valentino Mazzola fino ai giorni nostri. Direttamente dagli «Spread Your Legs», Valeriana, con una consolle messa su con fatica che fa ascoltare tutti i suoi vinili dal punk alla new wave, dal soul al funk, dall'indie all'italodisco e Jack Rosella, direttamente dal salotto di casa sua, seleziona per gli ascoltatori punk, surf, rockabilly, new wave e italo disco fino a notte fonda. Cocktail Happy Hour fino alle 24,30. Ingresso 2 euro.

 

A Otranto, infine, danze e tamburelli, a partire dalle 19, accompagnate da un concerto di musica popolare, animano le vie del centro mentre la domenica, dalle 16,30, la strett band «Magica Band» si esibisce sul palco della piazza principale. Un evento che dà il via alla decima edizione della rassegna «Otranto Alba dei Popoli», ospitante una rassegna delle tradizioni, della cultura popolare, delle espressioni artistiche dei popoli del Mediterraneo senza alcuna esclusione o preclusione. Otranto, luogo simbolo del Mediterraneo, crocevia di culture, intreccio di civiltà (come testimoniano molti suoi monumenti e la sua storia passata e recente) ha ispirato un'iniziativa condotta congiuntamente dalla Provincia di Lecce, dall'Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce, dal Comune di Otranto e da numerosi partner nazionali ed internazionali quali la Fondazione Mediterraneo, la Maison de la Mediterranée e la Fondazione «Le Tre Culture di Siviglia». La manifestazione si svolge sin dal 1999 ed ha visto l'adesione, nel corso degli anni, di numerosi artisti ed intellettuali di livello internazionale: musicisti quali Goran Bregovic, Franco Battiato, Vinicio Capossela, Edoardo Bennato, Nicola Piovani, Lou Reed, registi tra cui Ferzan Ozpetek, Emir Kustuirica, Manuel Pradal, oltre ad una lunga serie di rappresentanti istituzionali dei Paesi del Mediterraneo. Quest'anno il tema della manifestazione è dato dalla ricorrenza del decennale dagli accordi di Dayton del 21 novembre 1995 per la Pace in Bosnia-Erzegovina. Gli accordi posero fine alla guerra, ma un percorso di pace reale, soprattutto riguardo all'esperienza interculturale della ex-Jugoslavia non appare ancora compiuto. Ha generato un dialogo interrotto, posizioni di conflitto latente, democrazie che appaiono spesso «democrature» secondo l'espressione di Predrag Matvejevic. Alba dei Popoli, Otranto Festival ripercorrerà con numerosi approfondimenti tale importante avvenimento attraverso un confronto profondo tra artisti, intellettuali e politici. Tale incontro si svolgerà proprio nella terra in cui i profughi di guerra della ex-Jugoslavia si riversarono in massa: Otranto ed il Salento. Le località selezionate vanno dall'area portuale di Otranto, luogo ad alto valore spirituale e simbolico, all'ex convento dei Dominicani di Muro, che ospitava una delle più antiche e celebri scuole di teologia, ad altri luoghi simbolo del Salento. Alba dei Popoli-Otranto Festival è un evento in grado di coinvolgere l'intero territorio del Salento, da Lecce a Maglie, da Nardò a Minervino, da Leverano a Galatina, da Sternatia a Casarano, da Soleto a Cutrofiano. Un lungo percorso che porterà al grande «Concerto Euromediterraneo per il dialogo tra le culture», nella notte di Capodanno, ad Otranto.

 

L'EDITORIALE
Diretta in streaming con la radiocronaca della partita e la differita.
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