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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 04/09/2008 | SPETTACOLO
Al Castello Angioino, con le mostre «Salentini Illustri» e «Le Donne di Domenico Cantatore»
Copertino. XXII edizione della Mostra d'Antiquariato. Il Castello Angioino ospita gli antiquari che arrivano da tutto il mondo. L'evento, organizzato dalla ProLoco cittadina «Fernando Verdesca», propone anche appuntamenti di puro spettacolo.
<p><!-- @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Da sabato 30 agosto a domenica 7 settembre, il Castello Angioino di Copertino ospita la Mostra d&rsquo;Antiquariato, manifestazione che giunge quest&rsquo;anno alla sua XXII edizione. L&rsquo;evento &egrave; realizzato dalla Pro-Loco cittadina &laquo;Fernando Verdesca&raquo; in collaborazione con la Citt&agrave; di Copertino e l'assessorato al Turismo e al Marketing territoriale della Provincia di Lecce, Unione dei Comuni Union 3, Universit&agrave; del Salento, Regione Puglia, ministero per i Beni e le Attivit&agrave; culturali e con il sostegno di Future Service srl.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Nel corso degli anni la manifestazione ha ospitato centinaia di antiquari provenienti da tutto il territorio nazionale e proposto numerosi eventi culturali divenendo uno degli appuntamenti pi&ugrave; attesi dell&rsquo;estate salentina. Ad ogni edizione infatti la mostra richiama migliaia di visitatori che giunti a Copertino ne apprezzano le bellezze, prima tra tutte l&rsquo;imponente Castello Angioino, che nei giorni della mostra torna a rivivere gli antichi fasti. La Mostra d&rsquo;Antiquariato &egrave; stata inaugurata venerd&igrave; 29 agosto scorso. All&rsquo;apertura di questa nuova edizione gli Ensemble Tito Schipa, con &laquo;Sax... Lirica &amp; song&raquo;, spettacolo di arie d&rsquo;opera, musiche da film e rivisitazioni di brani classici internazionali. L&rsquo;ensemble &egrave; formato da professori d&rsquo;orchestra provenienti dal panorama musicale salentino: nove musicisti di grande spessore artistico maturato in anni di esperienza. Un progetto ideato dal maestro Giampiero Perrone e coadiuvato dai colleghi Dionigi D'Ostuni e Ruggero Palazzo, che si compone di musiche, canzoni, recitazioni e danza. I generi musicali toccati sono fra i pi&ugrave; differenti: si passa dal repertorio lirico alla musica leggera italiana, dalla canzone napoletana alle colonne sonore di celebri film, senza dimenticare i classici internazionali e le influenze jazz.<br />La Mostra d&rsquo;Antiquariato sar&agrave; accompagnata dalle rassegne collaterali &laquo;Salentini Illustri&raquo;, &laquo;Le Donne di Domenico Cantatore&raquo; e &laquo;Tra Mito e Realt&agrave;&raquo;. Le tre mostre saranno visitabili per tutta la durata della manifestazione e sono allestite all&rsquo;interno del Castello Angioino.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>Salentini Illustri</strong></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Come per le scorse edizioni della settimana dell&rsquo;antiquariato, il museo Provinciale Sigismondo Castromediano di Lecce, arricchisce la manifestazione con uno speciale evento curato dal direttore Antonio Cassiano. Quest&rsquo;anno il castello ospita l&rsquo;allestimento della mostra Salentini Illustri, una galleria di opere dedicate a personaggi del mondo della cultura, della politica, dell&rsquo;arte e della religione, che hanno dato lustro al Salento. Un tributo in forma di viaggio attraverso le biografie di Sigismondo Castromediano, del quale &egrave; esposto il ritratto ad opera di Michele Lenti. Dell&rsquo;artista di Gagliano del Capo, Vincenzo Ciardo, di Giuseppe Desa, ovvero San Giuseppe da Copertino, &laquo;il santo dei voli&raquo;; dell&rsquo;&laquo;avveduta contessa&raquo; Maria d'Enghien, di Vittorio Bodini del quale &egrave; allestito il ritratto ad opera di Lino Soppressa, dei pittori Antonio Verrio e Giovanni Andrea Coppola, del poeta latino Quinto Ennio e del tenore Tito Schipa. A questa rassegna &egrave; collegato l&rsquo;appuntamento di venerd&igrave; 5 settembre con Gioia Spaziani che legger&agrave; i brani scritti da salentini illustri o a loro dedicati.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>Donne di Domenico Cantatore</strong></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Le Donne di Domenico Cantatore &egrave; la mostra a cura di Carmelo Cipriani e Domenico Toto, organizzato dal Sindacato Mercanti d&rsquo;Arte di Puglia, Calabria e Basilicata in collaborazione con la Pro Loco di Copertino e dall&rsquo;associazione Toto. Ritenuto una delle personalit&agrave; pi&ugrave; significative della cosiddetta &laquo;generazione di mezzo&raquo;, Domenico Cantatore (Ruvo, 1906-Parigi, 1998) &egrave; oggi inserito a pieno titolo tra i maggiori pittori contemporanei italiani, oltre ad essere naturalmente una delle glorie regionali pi&ugrave; celebrate. All&rsquo;interno della quasi centenaria attivit&agrave; artistica del pittore, la figura femminile costituisce un soggetto privilegiato, un filo conduttore attraverso cui identificare ed analizzare le differenti fasi della pittura cantatoriana e, con esse, quelle della pittura novecentesca italiana. La mostra si pregia di 12 opere (3 disegni e 9 olii), tutte provenienti da collezioni private, raffiguranti figure femminili ritratte tra il 1928 e il 1963 dal noto artista pugliese.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>Tra Mito e realt&agrave;</strong></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&laquo;Tra Mito e Realt&agrave;&raquo;, mostra a cura del pittore e critico d&rsquo;arte Nicola Cesari, dedicata a Giuseppe Corrado, Simone Fersino, Rami, tre giovani artisti di diversa estrazione e in possesso di linguaggi distinti che interpretano il tema del mito e della realt&agrave; con sensibilit&agrave; e originalit&agrave;. Di Giuseppe Corrado si evince la carica espressiva, l&rsquo;immediatezza e il senso di eleganza formale con cui affronta qualsiasi tema. Per Corrado mito e realt&agrave; sono da ricercare nella figura stessa dell&rsquo;artista in grado di concretizzare nella materia scultorea immagini relative ai due mondi: quelli del mito e della realt&agrave; appunto. Niente nella sua opera &egrave; semplice improvvisazione, poich&eacute; tutto risponde a ritmi stabiliti in partenza attraverso una progettualit&agrave; di base. Cambia la materia nei lavori artistici di Simone Fersino, non la pietra e il marmo di Corrado, ma il ferro, materiale umile che egli piega e modula assoggettandolo alle proprie esigenze creative. Sono opere, le sue, capaci di occupare elegantemente lo spazio che le contiene dilatandolo alla vista dell&rsquo;osservatore. Simone &egrave; artista delicato, capace di lavorare l&rsquo;umile metallo nobilitandolo, dandogli vita, grazie a sapienti manipolazioni tecnico-artistiche. I dipinti di Rami (Mirella Raganato) traggono ispirazione dalla mitologia; basti guardare ai soggetti rappresentati, come ad esempio Prometeo, Apollo e Dafne, Iside. Il mito per Rami incarna la realt&agrave; attraverso una forte presenza di significati legati al valore della vita, in sostanza una pittura che d&agrave; conto di una sensibilit&agrave; intima e riflessiva. Pittura dove non &egrave; difficile individuare una cifra armonica, caratterizzata dal colore: vera linfa che reca energia a tutte le parti del dipinto introducendo alla lettura dell&rsquo;opera e rivelandola.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Dal 3 al 6 settembre, a partire dalle 20, spazio agli eventi culturali che si svolgeranno nel cortile del Castello Angioino. Si comincia mercoled&igrave; 3 settembre con Il Gobbo di Notre Dame, musical ispirato al romanzo di Victor Hugo a cura della compagnia teatrale Scena Muta di Copertino, in scena 43 ballerini e 2 cantanti per la direzione artistica di Ivan Raganato e le coreografie di Simona Monticchio. Notre Dame de Paris narra la storia di un amore condannato dall&rsquo;ingiustizia e dall&rsquo;ipocrisia, quello di Quasimodo, campanaro gobbo della cattedrale parigina, per la bella gitana Esmeralda. Su questa passione tormentata e dolorosa Scena Muta costruisce la sua particolare versione del musical: aggressiva, carnale e sfacciata seppur elegante e delicata. Perch&eacute; l&rsquo;amore &egrave; tutto incoerenza e logicit&agrave;, calcolo e ingenuit&agrave;, rose e spine. Gioved&igrave; 4 settembre la ballerina, conduttrice e showgirl Giulia Montanarini presenter&agrave; Gran Defil&egrave; Spose e Regine, passerella di costumi a cura di Wanda Sposa, atelier copertinese che quest'anno festeggia i trenta anni di attivit&agrave;, e che in occasione della mostra d&rsquo;Antiquariato proporr&agrave; il meglio della sua collezione costituita dai circa cinquecento capi delle firme pi&ugrave; prestigiose. Venerd&igrave; 5 settembre appuntamento con le suggestive letture di testi di salentini illustri, evento che rientra nella rassegna curata dal Museo Provinciale &laquo;Sigismondo Castromediano&raquo; di Lecce. Sabato 6 settembre infine il giornalista Raffaele Polo e Sandrina Schito presenteranno il libro Pocomeno, nuova pubblicazione della casa editrice Lupo di Copertino. All&rsquo;appuntamento interverranno Cosimo Lupo dell&rsquo;omonima editrice e la giovane scrittrice copertinese Chiara Gagliano, che ha esordito con questa raccolta di componimenti poetici. Pocomeno parla di un confino vissuto come condanna esistenziale, dalla quale scaturisce un singolare &laquo;crogiolo interiore&raquo; che, a sua volta, genera e spiega lo sfogo poetico dell&rsquo;autrice: non sono forse le tristezze ad inchiodarci nei pensieri, a chiedere di venire fuori, di espiare in parole e carta? Il libro &egrave; &laquo;un&rsquo;indagine della propria anima&raquo;, che ferma con potente capacit&agrave; immaginifica attimi, sentimenti e sensazioni offerte dal quotidiano soffrire o da squarci di gioia familiare. E poi il silenzio, le piccole cose piane, il mare, ma anche la &laquo;rossa Africa&raquo;, e il faticoso andare, tra Nord e Sud del Paese, di un&rsquo;esistenza precaria di insegnante, con un racconto in prosa, che chiude il libro, dedicato proprio alla scuola.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>Cenni storici sul Castello di Copertino</strong></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Si presume che tra le sue mura nacque Isabella Chiaromonte, figlia di Tristano e Caterina Orsini del Balzo, che divenne regina di Napoli. Sorto in epoca normanna-sveva, venne ampliato e ingentilito dagli Angioini. L'imponente struttura militare che appare ai nostri occhi fu realizzata nel 1540 secondo i canoni architettonico-militari imposti dalla scoperta della polvere da sparo. Il progetto &egrave; opera dell'architetto militare Evangelista Menga che lo esegu&igrave; per volere di Alsonso Castriota. Lungo tutto il perimetro esterno si osservano novanta feritoie le cui cavit&agrave; consentivano un facile movimento dei cannoni. Queste sono distribuite su tre ordini separati da un cordone marcapiano.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Un fossato scavato nella roccia a scopo difensivo ne completa l&rsquo;aspetto fortilizio. Il castello fu anche dimora signorile: lo testimonia il balcone rinascimentale con balaustra traforata, nonch&eacute; il sontuoso portale chiaramente esemplificato sul modello napoletano di Castelnuovo. Gli imponenti bastioni lanceolati e il fastoso portale rinascimentale sono, quindi, le principali attrattive esterne. Il portale, a cui recentemente &egrave; stata data un'esemplare decodificazione iconografica, &egrave; attribuito allo scultore neretino Francesco Bellotto su probabile disegno di Evangelista Menga. Le sue decorazioni, realizzate in calcarenite locale, risultano integrate successivamente con stucchi per proteggerle dai venti che nei secoli hanno esercitato un&rsquo;azione polverizzante. Essendo tipicamente celebrativo, su di esso sono state immortalate le dinastie di re e regine, ma anche dei feudatari che si sono succeduti a Copertino. Di tipo trionfalistico sono invece le armature scolpite, i vessilli, i cannoni concentrati nel grande lunettone. Elementi ornamentali sono pure il diffuso fogliame, le modanature tortili , le colonne scanalate ed il diffuso carattere favolistico di cui restano alcune tracce sul lato sinistro di chi guarda. Difatti, in alto, subito dopo la colonna si pu&ograve; osservare Alessandro Magno che viene trasportato da un carro a sua volta spinto dal soffio di due grifoni. Dall&rsquo;esterno si scorge anche il maschio a base scarpata realizzato nel XIII secolo. Nel 1407, in occasione delle nozze tra Ladislao di Durazzo e Maria D&rsquo;Enghien, sul lato est fu incastonata l&rsquo;arma delle due case.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Questa torre &egrave; costituita da tre vani sovrapposti che comunicano con una scala a chiocciola scavata nello spessore murario. Attraversando il portale d'ingresso ci si trova davanti a quello angioino-durazzesco, ovvero l&rsquo;originale varco d'ingresso al maniero. Da qui si pu&ograve; accedere per ammirare la cappella di S. Marco voluta dagli Squarciafico e affrescata nel 1580 da Gianserio Strafella; al suo interno vi troveremo i due sarcofaghi cinquecenteschi realizzati da Lupo Antonio Russo che contennero le spoglie di Uberto e Stefano Squarciafico, padre e figlio. Dal suggestivo atrio interno si ha una completa veduta del maschio angioino. Se si prosegue lungo lo scalone rinascimentale che conduce al piano nobile si potr&agrave; ammirare la quattrocentesca cappella gentilizia intitolata a S. Maria Maddalena. Il porticato, fatto costruire nel &lsquo;600 dai Pignatelli, conferisce alla struttura un delicato movimento architettonico che interrompe piacevolmente la rigida geometria delle linee. E per ultimo, ma non ultimo, sarebbero da osservare le lunghe, oltrech&egrave; ampie gallerie che percorrono interamente il perimetro della fortezza ed oggi adibite ad iniziative di carattere culturale. La Mostra d&rsquo;Antiquariato &egrave; visitabile dalle 18 alle 22,30. Ingresso 4 euro.</p> <p>&nbsp;</p>
L'EDITORIALE
Diretta in streaming con la radiocronaca della partita e la differita.
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La società di Franco Alemanno conquista 3 ori e 3 bronzi individuali.
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