Data pubblicazione: 03/09/2008 | SPETTACOLO
Un ricco «menù» dedicato a George Gershwin, tra il capoluogo e la città di Nardò
«Un americano a Parigi», «Rapsodia in blu», «Porgy and Bess Suite». Ecco cosa propone l'Orchestra della Fondazione Ico «Tito Schipa» di Lecce, in occasione del cartellone di spettacoli della città di Lecce, «Mediterranea 2008».
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Per il
cartellone di «Mediterranea 2008», la rassegna di
spettacoli e concerti promossa dal Comune di Lecce, l’Orchestra
della Fondazione «Tito Schipa» propone una produzione
monografica, incentrata sulla musica di George Gershwin. In programma
le composizioni più celebri del compositore americano, che ne
segnarono la fama grazie al fortunato punto di incrocio tra moduli
jazzistici e grande tradizione classica e sinfonica. Troviamo così,
in apertura, la Rapsodia in blu, nata dall’incontro di Gershwin
con Paul Whiteman, il direttore dell'orchestra jazz di New York.
Pensata come brano per due pianoforti, la Rapsodia venne poi
arrangiata per pianoforte e big band, per essere eseguita, con lo
stesso Gerhwin al pianoforte, a New York in una serata memorabile del
‘24, nella quale erano presenti anche Stravinskij e Rachmaninov,
accolta da uno straordinario successo. Si tratta indubbiamente di una
pagina che cattura il pubblico fin dal celeberrimo glissato del
clarinetto in apertura, per proseguire in un caleidoscopio di generi,
dal jazz al blues, dal respiro sinfonico a quello
dell’improvvisazione e del virtuosismo strumentale. In veste di
solista troviamo nella serata la pianista ucraina Dinara Nadzhafova,
nel 2007 Secondo Premio ex-aequo al prestigioso Concorso
Internazionale Pianistico «F. Busoni».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Il concerto prosegue poi
con la Suite da Porgy and Bess, l’unica opera lirica composta da
Gershwin ed anche in questo caso straordinario esempio di sintesi tra
i moduli del teatro lirico europeo e gli stilemi musicali americani.
Il soggetto dell’opera è ispirato a un romanzo intitolato
Porgy , dello scrittore bianco Edwin DuBose Heyward, ma la prima, nel
’35, dell’adattamento per il teatro lirico, frutto, per il
libretto, dello stesso Heyward e di Ira Gershwin, fratello e storico
collaboratore di George, fu un insuccesso durato anche nelle pur
numerose repliche, e solo nel ’52 l’opera ebbe la sua
consacrazione, con un tour trionfale che toccò anche la Scala
di Milano.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Il concerto si conclude
con Un americano a Parigi, il celeberrimo poema sinfonico e la più
fortunata e suggestiva delle creazioni gershwiniane, anche grazie al
suo «programma»: nella sua giornata parigina,
l’americano passeggia per gli Champs Elysées e per il
Quartiere Latino, litiga con un conducente di taxi (è previsto
l'impiego di autentici clacson), giunge ai teatri del music-hall
evocati da una melodia affidata al trombone, si ferma sulla Rive
Gauche accompagnato da un solo di clarinetto che successivamente
dialoga con un violino per raccontare l'idillio con una fanciulla. Al
centro, quel blues che poi divenne la parte piú conosciuta
dell'opera, nel quale é racchiusa tutta la nostalgia per gli
Stati Uniti. Sul podio il direttore musicale dell’Orchestra,
maestro Massimo Quarta; a Lecce, ore 21.00, nell’atrio del Palazzo
dei Celestini o, in caso di pioggia, al teatro Politeama; replica a
Nardò in piazza Cesare Battisti, stesso orario.</p>