Data pubblicazione: 03/09/2008 | CRONACA
Arrestato con l'accusa di reato di estorsione continuata ai danni di una palestra
Ugento. Eugenio Genovese, di 35 anni, nativo di Caserta, ma domiciliato a Ugento, presso una comunità salentina in stato di arresto ai domiciliari, è stato condotto in carcere a seguito di un provvedimento del gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>UGENTO</strong> | Avrebbe
estorto denaro ai danni dei gestori di una palestra di Aversa. Per
questo, nella mattinata di oggi, è stato arrestato in
ottemperanza di un provvedimento che è arrivato nel Salento
dalla provincia di Caserta. Lui, Eugenio Genovese, di 35 anni,
originario di Caserta, è stato oggetto di un provvedimento di
ordine di carcerazione cautelare in carcere emesso dal giudice per le
indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere,
appunto in provincia di Caserta. L'accusa che arriva dal palazzo di
giustizia è di essersi macchiato del reato di estorsione
continuata e di tentata estorsione ai danni dei gestori di una
palestra di Aversa. L'uomo, che è già un volto
conosciuto dalle forze dell'ordine, si trovava detenuto in regime di
arresti domiciliari, presso una comunità di recupero del
Salento, a seguito di un precedente arresto. A suo tempo, infatti,
l'uomo avrebbe messo a segno altre estorsioni ai danni di esercizi
commerciali di Aversa. Come si diceva, proprio nella mattinata di
oggi, gli agenti di polizia della Squadra mobile della Questura di
Lecce, della Sezione reati contro il patrimonio, in collaborazione
con gli investigatori del commissariato di polizia di Aversa, a
seguito di uno specifico servizio predisposto lo hanno tratto in
arresto.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Intanto, nel capoluogo, è
stato presa di mira una copisteria di via Taranto. Ignoti hanno
danneggiato la porta che si trova all'ingresso dell'esercizio, e
l'hanno cosparsa con un po' di liquido infiammabile. I danni,
nonostante tutto, sono stati marginali. Ad accorgersi di quanto
accaduto, è stato lo stesso proprietario della copisteria di
viale Taranto, che in mattinata, quando è andato come di
consueto ad aprire per cominciare a lavorare, ha trovato il pavimento
cosparso dal liquido. Sul gesto indagano gli agenti di polizia della
Sezione Volanti della Questura di Lecce. Secondo i poliziotti
potrebbe trattarsi di un gesto di rivendicazione nei propri
confronti. A Modena, invece, un latitante albanese, che avrebbe
dovuto espiare una pena di quattro anni e nove mesi, è stato
scoperto. L'uomo, che probabilmente voleva sfuggire al mandato di
arresto nei suoi confronti, si sarebbe rifugiato lì. Il
provvedimento era stato firmato dal Tribunale di Lecce. L'uomo è
accusato di spaccio di sostanze stupefacenti, coinvolto in
un'operazione relativa all'anno 2001.</p>
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