di Alessandro Donno
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Cominciato
con tre settimane di ritardo, il mercato del Lecce si conclude solo
nelle ultime cinque ore a disposizione, con il direttore sportivo
Guido Angelozzi, che porta in un solo colpo nel Salento quattro
giocatori: Stendardo, Basta, Budyanskiy, e il baby Frontino che
completano la rosa a disposizione di Beretta. Numerose anche le
operazioni minori di giovani primavera: Apicella (Bari), Antonio
Bocchetti (Padova), De Matteis e Ireneu (Pescara), Lanni (Roma), Nagy
(Gyori Eto), Portulano (Taranto) e Tabacco (Pescara). Bisognava
complicarsi la vita, ed attendere la sconfitta all’esordio del
campionato, per consegnare al mister quelle pedine che completano e
migliorano lo scacchiere giallorosso. Con Stendardo e Basta la difesa
è finalmente pronta ad affrontare difficoltà ed insidie
della serie A. Quella del terzino destro era una lacuna che Angelozzi
si portava dietro da almeno due stagioni. La scelta è caduta
sul serbo Dusan Basta, 24 anni, laterale destro, giocatore di
grande prospettiva dotato di corsa, dribbling, cross e tiro, un mix
che smetterà di farci rimpiangere la partenza di Cassetti. È
stato il vicecapitano della Stella Rossa di Belgrado, con la quale ha
disputato ben 111 gare e 9 reti, è stato capitano della
nazionale serba Under 21, con la quale ha anche partecipato agli
Europei di categoria 2007 classificandosi al 2° posto, e con la
quale conta 15 presenze. Dal 2005 è nel giro della nazionale
maggiore, con la quale ha partecipato al campionato del mondo 2006,
pur senza giocare. Indosserà con i giallorossi la maglia
numero 33. L’acquisto di Guglielmo Stendardo, nato a Napoli 27 anni
fa, cade come una manna dal cielo, infatti l’ex giocatore di Lazio
e Juventus fornisce esperienza e sicurezza, merito anche della sua
prestanza fisica, al reparto arretrato, attributi che non
appartengono agli altri centrali presenti nella rosa.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Una difesa con Stendardo
e Basta avrebbe cambiato molto probabilmente la storia di
Torino–Lecce, eliminando il rigore causato dal fallo di mani di
Diamoutene e le amnesie difensive di Angelo e Fabiano. Dopo l’esordio
nelle giovanili del Napoli, passa alla Sampdoria che lo gira alla
Salernitana, prima di passare al Catania e al Perugia di Gaucci, da
qui Lazio, dove è titolare fisso e Juventus per l’exploit in
serie A. L’ex laziale vestirà la maglia numero 2 con il
Lecce. Incredibile conclusione invece per l’acquisto di Eduardo
Costa, dato per certo ieri, e smentito dopo poche ore dallo stesso
direttore sportivo Angelozzi. Nonostante l’arrivo del russo
Budyanskiy di ieri, che vestirà la casacca numero 84, a
centrocampo ci si aspettava qualcosa in più, dove si patisce
l’assenza di un fantasista, classico calciatore che illumina il
gioco della squadra e fa brillare gli occhi ai propri tifosi. Itifosi
hanno a lungo aspettato Ricchiuti, sognato Kharjà, temuto
Morfeo, e si sarebbero accontentati di Thomas Locatelli. Ma nulla di
tutto ciò.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Giacomazzi è
l’ombra del suo passato e ci sarà da lavorare molto per
Beretta per celare questo vuoto in questa zona del campo. Buoni gli
acquisti di Caserta e Budianskiy che donano estro e qualità al
centrocampo, mentre Antunes sembra avere buone qualità. Di
prospettiva l’acquisto dell’ala destra Feltscher che di sicuro
non sarà qui solo di passaggio, e sarà da verificare
sia il ruolo e la bontà del giovane Gianluca Frontino, Under
19 svizzero. In attacco c’è poco da dire. La partenza di
Abbruscato è stata sostituita da una scommessa: Cacia, che
all’esordio è sembrato un attaccante leggero che con
difficoltà riesce a farsi spazio fra le maglie avversarie.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Castillo la serie A non
l’ha mai vista, ma su di lui c’è poco da scommettere.
Dubbi e fantasie aleggiano sulla figura dello sconosciuto Leonardo, è
da vedere se sia solo un’operazione simpatia sulla scia dei vari
Arrieta, Vascak e Lovrecic o qualcosa di più serio. In sostanza siamo di
fronte ad un mercato appena sulla sufficienza, con un organico quasi
al completo, manca ancora un fantasista come detto, anche se il
mercato per gli svincolati è ancora aperto. Gli acquisti fatti
in ritardo non hanno consentito a Beretta di lavorare seriamente e
serenamente sul suo progetto tattico, tanto che l’allenatore
milanese ha dovuto arrangiarsi in Coppa Italia prima ed in campionato
poi con gli elementi a disposizione. Non aver preso Coppola e
Kharja potrebbe essere stato un errore, non tanto per il valore
effettivo dei due calciatori, quanto per la rapidità con la
quale si sarebbero calati nella realtà leccese e per i
vantaggi che la squadra avrebbe tratto da due elementi che già
conoscono i segreti del 4-3-1-2 di Beretta. Gli acquisti, per larga
parte fatti sulla base del prestito puro, mettono in secondo piano la
parola pianificazione; un modo di operare che ormai è divenuto
prassi dall’insediamento di Angelozzi nell’organigramma
salentino. Una squadra che, nella migliore delle ipotesi, affronterà
il prossimo campionato di serie A senza avere nelle mani la benché
minima parte degli sforzi fatti delle ultime cinque ore di questo
calciomercato.</p>
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