di Francesco Aprile
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<p style="margin-bottom: 0cm;"><strong>LECCE</strong> | Frank Zappa è «il
professore con la chitarra». «Phialella zappai» è,
invece, una sorta di medusa scoperta nei primi anni ’80. Ma cosa
c'entra Frank Zappa e una medusa? C'è poi il terzo incomodo.
Marcello Zappatore, virtuoso della chitarra, grande estimatore e
conoscitore del sound «zappiano». Sabato 7 giugno, alle
9, presso l’Isufi di Cavallino, ex Convento dei Padri Domenicani si
terrà un seminario dal nome «Incontro con Marcello
Zappatore», sul suo modo di suonare in relazione a quello di
Frank Zappa.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;">Celebri le sue composizioni che
spaziano in ogni ambito musicale, dal rock, al blues, al jazz,
strizzando l’occhio alla musica classica e ai generi popolari.
Celebre il personaggio. Così celebre da spingere un biologo
marino, Ferdinando Boero, a chiamare una nuova specie di medusa, da
lui scoperta nei primi anni '80, col nome di Phialella zappai in
onore proprio di Zappa. Una volta comunicato il fatto al professore
con la chitarra, Boero ha avuto l'occasione, l'onore, di conoscerlo
di persona e di vedersi dedicato il brano «Lonesome Cowboy
Nando» e, addirittura, l'ultimo concerto di Zappa, tenutosi a
Genova il 9 giugno 1988. Zappatore approda allo strumento a tredici
anni, prima attraverso la passione per i Beatles, passando in un
secondo momento, dalla rivoluzionaria esibizione di Hendrix a
Woodstock del 1969 per giungere, infine, a quello che diventerà
il suo idolo e modello. Zappatore come virtuoso, profondo conoscitore
del sound zappiano. Nella sua carriera ha spaziato, come il suo
idolo, in un gran numero di generi. Partito dalla passione per i
Beatles è arrivato al metal, basti ricordare l’esperienza
«Kiss of Death», al rock progressive, al rock blues con
venature psichedeliche seguendo la passione per Jimi Hendrix, alla
«patchanka» (è stato chitarrista per il gruppo
salentino degli Aprés la Classe suonando nell’album «Luna
Park»), si dedica, suonando in diverse cover band, ai classici
del rock, a volte, riletti in chiave acustica. Trova, però, la
sua massima espressione nell’improvvisazione jazz, aspetto della
musica a lui molto caro, così come lo era per Zappa. Nel
gennaio 2004, una sua composizione, di matrice zappiana, lo porta ad
essere premiato, dalla rivista Emergenza Chitarre, come miglior
chitarrista italiano. Zappatore suonerà, dunque, alcuni brani
intervallati da spiegazioni tecniche e aneddoti suoi e di Boero. Nel
corso del seminario dovrebbe intervenire anche Enrico Baldassarre,
definito da Zappatore, «prodigio della chitarra classica».</p>