di Paolo Franza
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Nella
notte, intorno all’una e mezza, è giunta una segnalazione al
113, di persone che allarmavano una violenta lite tra due uomini in
viale Taranto presso il locale pizzeria «Corte dei Fiori».
Sul posto sono immediatamente intervenute le volanti notando un
giovane con l’occhio destro tumefatto ed i vestiti macchiati di
sangue, con una vistosa ferita, una contusione al sopracciglio destro
e una ferita sul labbro superiore. Gli agenti hanno chiamato
un'ambulanza del 118 che, giunta sul posto, ha prestato soccorso al
giovane, un 31enne cingalese, con regolare permesso di soggiorno. Il
ragazzo, che parla bene l’italiano, ha raccontato agli agenti che
pochissimi minuti prima, un 43enne, fratello della titolare della
pizzeria, nella quale egli lavorava regolarmente in qualità di
cuoco, senza motivo avrebbe iniziato ad offenderlo definendolo
«incapace», colpendolo con pugni e calci. Il malcapitato,
dopo il diverbio, sarebbe uscito dalla pizzeria, anche lui ha subito
chiamato con il cellulare il 113, ma quando il 43enne si è
accorto che l’uomo stava chiedendo aiuto, l’avrebbe raggiunto e
colpito violentemente con ripetuti pugni e calci sul viso e sul
resto del corpo, sino a quando alcuni passanti hanno chiamato
soccorsi e sarebbero intervenuti per allontanare l’aggressore,
attendendo l'arrivo delle volanti. In pochi istanti il malvivente è
stato bloccato e accompagnato dagli agenti negli uffici della
Questura, mentre il ragazzo ferito è stato trasportato
d’urgenza in ospedale con l’autoambulanza del 118 intervenuta sul
posto. In Questura, gli agenti hanno notato sulla camicia
dell’aggressore evidenti macchie ematiche. Il 43enne avrebbe anche
chiesto aiuto per dolori che avvertiva alla mano destra, pertanto è
intervenuta un’altra ambulanza del 118, che ne ha disposto
immediatamente il trasporto presso l’ospedale di Copertino per una
sospetta frattura alla mano destra. Dopo essere stato medicato, i
medici l’hanno giudicato guaribile in 15 giorni. La causa, una
contusione alla mano destra. In merito ai fatti denunciati dal
cittadino straniero, il cameriere di Monteroni ha dichiarato che il
cingalese lavorava presso la pizzeria di sua sorella in qualità
di cuoco, dove anche lui attualmente collaborava come cameriere. Dopo
la chiusura della pizzeria, tra i due, sarebbe nato un diverbio per
cause lavorative. Nello specifico il cuoco cingalese non svolgeva
correttamente, secondo il cameriere, i propri compiti, sprecando
alimenti e soprattutto continuando a sbagliare gli ordinativi delle
pietanze da preparare. Per tale motivo il cameriere 43enne l’ha
richiamato ad una maggiore responsabilità, ma per tutta
risposta il cuoco lo avrebbe offeso dicendogli «sei un italiano
del ca..o, a te non devo dare nessuna spiegazione, sei l’ultimo
arrivato», e da qui sarebbe scaturita una lite conclusasi in
modo violento, che sarebbe iniziata dal cuoco che gli avrebbe dato un
violento colpo con il proprio casco colpendolo al braccio,
determinando in tal modo la reazione di difesa del cameriere. Il
cuoco è stato medicato presso il pronto soccorso del «Vito
Fazzi» e giudicato guaribile con venti giorni di prognosi. Per
i presunti reati, nei confronti del cameriere di Monteroni, risultato
incensurato, è stata aperta a suo carico una denuncia in stato
di libertà con l'accusa di lesioni personali.</p>
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