di Paolo Franza
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Il caldo
in questi giorni ha fatto vittima un anziano di Lecce e provocato
momenti di paura per la badante. Intorno alle 10 di oggi, è
giunta al 113 una chiamata da parte della badante che, spaventata,
chiedeva aiuto agli agenti. Come è solito fare al mattino, la
donna si sarebbe recata al quarto piano di una palazzina in via
Leopardi, per assistere un anziano professore di filosofia in
pensione, di 80 anni. La badante, non avendo le chiavi, avrebbe
suonato più volte al citofono, ma senza ricevere risposta. A
questo punto, ha chiamato la polizia, l’operatore della radiomobile
avrebbe chiamato anche il 118. Sul posto è giunta una volante
e i sanitari, ad attenderli la badante 27enne polacca con regolare
permesso di soggiorno, residente a Lecce. Gli agenti avrebbero
cercato invano di suonare, sono saliti al quarto piano, hanno
iniziato a bussare alla porta con esito negativo, a questo punto
avrebbero sfondato la porta, entrati nell’appartamento, gli agenti
hanno trovato l’anziano in un evidente stato confusionale. I
sanitari del 118 hanno prestato subito soccorso. L’anziano, dopo le
cure mediche, ha dichiarato di essere svenuto a causa dell’afa. I
sanitari hanno infatti affermato che si è trattato di una
crisi cardiaca dovuta all’elevate temperature stagionali. Dopo i
dovuti accertamenti, l’anziano, commosso, ha ringraziato la
polizia, i sanitari e la badante, la prima persona a chiede aiuto.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>PORTO CESAREO</strong> | A
Porto Cesareo, nella giornata di ieri, la squadra nautica, ha
attivato dei servizi di prevenzione nell’area marina protetta. Non
è la prima volta che viene svolta l'attività in quel
posto. Il personale della squadra nautica ha fermato un subacqueo,
G.M. 31enne originario di Brindisi, ma residente a Veglie. L’uomo
stava effettuando una raccolta di ostriche. Il 31enne, aveva i
documenti in regola, anche la licenza di pesca, ma quando è
uscito dall’acqua è stato trovato in possesso di 150 ricci,
contenuti in un retino. In questo periodo i ricci sono soggetti al
fermo biologico, per questo motivo è stata contestata
l’infrazione amministrativa con una multa pari a 1032 euro, per
pesca di prodotti ittici in periodo vietato. Il pescato, ancora vivo,
è stato gettato in mare. L’attrezzatura subacquea, di
proprietà dell’uomo, è stata sequestrata. Ora la
posizione del 31enne sarà valutata anche in merito ad
un'eventuale revoca della licenza da pesca.</p>
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