di Paolo Franza
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Emergono nuovi elementi
sulle accuse rivolte a due studenti leccesi, ritenuti gli autori di
uno stupro a Bologna nei confronti di una 14enne. Tutto sarebbe nato
dal racconto della ragazza ai militari: «Ci siamo conosciuti in
un locale della zona universitaria, abbiamo bevuto e poi mi hanno
stuprata in via del Guasto». I due ragazzi, di 19 e 20 anni,
l’avrebbero violentata, dopo una serata passata a bere in alcuni
locali di piazza Verdi, la zona universitaria, nel centro di Bologna.
Subito sono stati compiuti i primi accertamenti medici, che hanno
confermato un rapporto sessuale tra la minorenne e i due indagati che
avrebbero affermato: «Sì, siamo stati con una ragazza
nella zona dei giardini del Guasto - avrebbero ammesso - ma lei era
consenziente. Non l’abbiamo costretta, abbiamo solo fatto sesso con
lei».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Da quel momento, i due
sono stati denunciati a piede libero. La Procura di Bologna, per mano
del pubblico ministero Antonella Scardellari, ha avviato delle
indagini, per cercare di far luce sulla storia, secondo Scardellari
infatti, i racconti della 14enne erano molto precisi e reali, tanto
da far iscrivere nel registro degli indagati solo i due giovani
leccesi. La ragazzina che ha presentato denuncia ha raccontato di
essere stata aggredita la notte tra sabato 9 e domenica 10 agosto, in
piazza Verdi: un'amica diciassettenne della ragazza, in un primo
momento in sua compagnia, ha sostenuto di averla sentita gridare al
momento in cui sarebbe avvenuto il fatto, ammettendo però di
essere stata a sua volta troppo ubriaca per capire quanto stava
realmente accadendo. I ragazzi insieme alle ragazze, avrebbero
cambiato diversi locali, per tutta la sera i leccesi avrebbero
offerto alcolici alle ragazze. A mezzanotte le ragazze si sarebbero
separate: la quattordicenne a quel punto avrebbe subito violenza,
mentre l'amica si è fermata a parlare con un altro ragazzo
appena conosciuto, lo stesso che poi ha chiamato le forze
dell'ordine. Il fascicolo aperto dalla dottoressa Scandellari è
passato nelle mani della collega Laura Sola, del pool. I due ragazzi
sono assistiti dagli avvocati Giuseppe De Luca e Paola Scarcia. Oggi
emergono altre prove contro i ragazzi. Sul corpo della ragazza, sono
state trovate delle tracce di dna, che messe a confronto con quello
dei presunti aggressori, è compatibile con uno dei due
ragazzi. Intanto nei prossimi giorni avverrà un incidente
probatorio, a cui assisterà il Gip, per cercare di raccogliere
informazioni utili per le indagini.</p>
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