Data pubblicazione: 22/08/2008 | INTERVENTI
Roberto Tundo di An: «Le strade? Una trappola per gli automobilisti»
Dopo gli incidenti che hanno caratterizzato l’estate, Roberto Tundo, dirigente nazionale di Alleanza Nazionale, scrive una lettera aperta per denunciare alcuni disagi stradali che incentivano gli incidenti sulle strade del Salento.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>L'INTERVENTO DI
ROBERTO TUNDO</strong> | Fondo stradale dissestato, insegne coperte dalla
vegetazione, segnaletica insufficiente. La denuncia giunge dal
dirigente nazionale di An, <strong>Roberto Tundo</strong>, che ha deciso di
scrivere una lettera pubblica. «Purtroppo anche nel Salento
l’estate è stata funestata da tanti incidenti stradali che
hanno causato molti morti. Il dolore che ha colpito i familiari delle
vittime, ha coinvolto anche le istituzioni. Tante le cause che sono
alla base degli incidenti stradali». Tundo non accusa solamente
le amministrazioni, ma dice: «Alcune sono imputabili ai
comportamenti imprudenti, imperizia, eccessiva velocità, guida
in stato di ebbrezza, non conoscenza e/o mancato rispetto delle
regole del codice della strada. Altre responsabilità sono
proprie delle istituzioni che non garantiscono una migliore sicurezza
alla rete stradale».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Ecco l’idea di Tundo:
«La proposta di installare, come monito, carcasse di auto
distrutte in incidenti stradali, che sta appassionando alcuni
amministratori locali è di grande impatto emotivo,
spettacolarizza i grandi rischi legati alla circolazione stradale,
forse accresce la consapevolezza dei pericoli che si corrono.
Rischia, però, di fornire un alibi alle tante omissioni che
rendono ancora più a rischio la circolazione sulle strade. È
di effetto vedere sistemato in qualche rondò un groviglio di
auto accartocciate, ma la soluzione al problema richiede altre
attenzioni. È possibile che tanti pubblici amministratori non
vedano come le strade che attraversano i propri territori siano
colpevolmente insicure?». Ecco gli esempi di strade dissestate
a cui fa riferimento Tundo: «Se in pochi giorni ben tre
automobilisti, in momenti diversi, hanno percorso in contromano la
statale Lecce-Leuca probabilmente non è solo per imperizia.
Forse la segnaletica non è sufficientemente chiara? Se
all’uscita per Gallipoli, se all’uscita per Melissano gli
automobilisti svoltano improvvisamente perché i cartelli
stradali sono nascosti dal fogliame degli oleandri è evidente
che la causa di tali comportamenti è da imputare alla scarsa
manutenzione del verde. E che dire della situazione ad alto pericolo,
più volte denunciato, all’altezza della Serra che domina la
vallata della città ionica, poco prima di imboccare l’uscita
di Lido Conchiglie, sul viadotto che porta a Gallipoli. Da oltre un
anno è stato grattato l’asfalto del fondo stradale per una
lunghezza di circa sei o settecento metri, probabilmente per rifare
l’asfalto stradale. Auto, moto, scooter che provengono da Lecce in
direzione di Gallipoli si trovano, in curva, all’improvviso, un
fondo stradale dissestato che non consente la perfetta tenuta del
mezzo. Sono solo alcuni esempi - Tundo conclude - ad ogni incidente
mortale si leva la litania delle responsabilità, del destino
ingeneroso, ma poco si fa in termini di prevenzione e di cura».</p>
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