Data pubblicazione: 22/08/2008 | CRONACA
Patteggia l’uomo che aveva deciso di arredare due case con della merce rubata
Fernando Sergio Maniglia, 46enne, residente a San Cesareo, ha deciso di patteggiare. Aveva deciso di allestire due appartamenti di sua proprietà rifornendosi di un magazzino di mobili vicino. A suo carico due processi separati.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>SAN CESARIO DI LECCE</strong> | È di un anno la pena per Fernando Sergio Maniglia, di 46
anni, originario di Monteroni di Lecce, ma residente a San Cesario,
sorpreso due giorni fa a bordo di un furgone rubato, con un carico di
mobili provenienti dal mobilificio Styl nuovo, sito in San Cesario di
Lecce (<a href="http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=818"><strong>http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=818</strong></a>). Subito
è stato effettuato un sopralluogo nell’abitazione di
Maniglia situata nel retro del mobilificio, dove sorge anche un
capannone adibito a deposito di mobili. L’uomo aveva l’intenzioni
di arredare due appartamenti, rifornendosi illecitamente della merce
in deposito. Maniglia è stato tratto in arresto per reato di
furto aggravato colto nella flagranza e, su disposizione del
magistrato di turno, Maria Consolata Moschettini, trasferito presso
la casa circondariale Borgo San Nicola di Lecce. Oggi Maniglia ha
scelto di patteggiare, mentre il mobilificio in questione, sostenuto
dal legate Cristiano Nolinas, si è costituita parte civile nel
processo. Due cause per Maniglia, una di furto per l’allestimento
di due sue abitazioni e l’altra per ricettazione, entrambi le cause
proseguono in modo separato.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Il furgone con il quale
Maniglia agiva ormai da tempo, era stato rubato lo scorso 16 agosto,
al momento dell’arresto l’uomo possedeva nella tasca dei
pantaloni il progetto del montaggio di una cucina. In tutto, il
furto, ammonta a circa 150mila euro. Dopo una visita da parte dei
militari a casa di Maniglia e nel retro del mobilificio, è
stato rinvenuto un lucchetto forzato che permetteva l’ingresso
all’interno del deposito e delle tracce che portavano a casa di
Maniglia, grazie all’intervento della scientifica, infatti, il
calco di un impronta di scarpe, corrispondeva proprio quella
dell’uomo. E per l’uomo, dopo gli accertamenti, sono scattate le
manette ai polsi.</p>
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