Data pubblicazione: 20/08/2008 | AMBIENTE
Vertice ambientale sul caso Coopersalento. Periodo di prova prima della riapertura
Incontro tra Provincia, Comune di Maglie, Arpa e i rappresentanti dell'azienda magliese. Controlli in corso per la Coopersalento al fine di assicurare i cittadini circa l'impatto ambientale dovuto alle emissioni dell'attività aziendale.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Continua
la richiesta da parte della Provincia, del Comune di Maglie e
dell’Arpa, Azienda provinciale per la protezione ambientale, per
ricevere dalla Coopersalento un piano operativo che consenta di
effettuare i controlli sulle emissioni così da assicurare le
popolazioni vicine circa l’impatto ambientale delle attività
aziendali. Lunedì scorso si è tenuto un incontro a tal
proposito negli uffici provinciali di via Botti, al fine di valutare
la situazione che si è venuta a creare nell’azienda
Coopersalento, a seguito dei risultati dei controlli svolti
dall’Arpa.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">All’incontro erano
presenti l’assessore provinciale all’Ambiente, <strong>Gianni
Scognamillo</strong>, il dirigente provinciale del Servizio Rifiuti,
scarichi ed emissioni <strong>Dario Corsini</strong>, il sindaco di Maglie,
<strong>Antonio Fitto</strong>, i responsabili dell’Arpa Blonda e Calabrese,
ed i rappresentanti dell’azienda magliese. Nel lungo incontro di
ieri si sono definite le azioni da intraprendere tenendo presente
che, finora, è stato impossibile svolgere i successivi
controlli di verifica dell’impianto da parte dell’Arpa e che,
comunque, l’azienda aveva avanzato la richiesta di riprendere
l’attività escludendo l’utilizzo del cdr (combustibile da
rifiuto), al fine di testare in sicurezza la turbina T2, causa
dell’interruzione dell’attività di queste settimane.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Nell’incontro, dopo un
lungo confronto, è stato più volte ribadito che gli
enti preposti ai controlli non permetteranno l’ordinaria ripresa se
non saranno garantite condizioni di assoluta sicurezza. Si è
giunti, infine, ad un punto comune: entro dieci giorni dal riavvio,
la ditta dovrà provvedere ad inviare alla Provincia, Comune di
Maglie ed Arpa un dettagliato piano di gestione dell’impianto,
articolato su sei mesi, che non prevede l’utilizzo del cdr e nel
quale dovranno essere specificate le varie modalità di
combustione e di stoccaggio dei rifiuti utilizzati, con i relativi
periodi. Se decorsi questi dieci giorni l’azienda non provvederà
all’invio del piano in oggetto si procederà automaticamente
alla sospensione dell’attività.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Inoltre, dal riavvio
dell’impianto dovrà essere totalmente impedita qualsiasi
commistione tra il combustibile utilizzato, che sarà soltanto
cippato di legno vergine e in parte nocciolino di sansa, ed il
quantitativo residuo cdr presente nell’impianto che è stato
già indicato nella comunicazione di avvio attività. A
conclusione dei dieci giorni si valuterà, dopo gli opportuni
controlli, l’eventuale revisione del divieto di prosecuzione
dell’attività. L'assessore Scognamillo sottolinea:
«Vigileremo in prima linea al fine di assicurare la corretta
applicazione delle intese raggiunte. Infatti, già questa
mattina i tecnici dell’ufficio Controlli dell’assessorato
all’Ambiente della Provincia, si sono recati sull’impianto per
verificare che gli accordi raggiunti nell’incontro di lunedì
fossero rispettati. Inoltre, per ulteriore garanzia, la Provincia ha
preteso che fosse Arpa ad occuparsi di tutti i campionamenti
necessari per il controllo, fermo restando gli obblighi di legge che
restano comunque a carico dell’azienda».</p>
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