Reteluna Lecce - L'informazione locale del Salento

Si riflette sul futuro della squadra. Vincenzo Barba, presidente del Gallipoli Calcio, convoca un'assemblea dove discutere con imprenditori del futuro della squadra. «Non è pensabile, né giusto, né onesto – dice – chiedere tutto ad una sola persona».

di Ilaria Greco

GALLIPOLI | «Se accanto a me raccoglierò la collaborazione che mi auspico, proseguiremo tutti insieme con un piano strategico per dare alla città tutti i traguardi possibili e immaginabili. Se invece sarò lasciato solo, non supportato, il 30 giugno, dopo aver saldato i conti, rassegnerò le mie dimissioni». Così Vincenzo Barba, presidente e amministratore del Gallipoli calcio, si esprime ai suoi concittadini, i quali sono rammaricati da questa sua scelta.   Barba in una nota, a proposito della sua squadra scrive: «Una squadra di calcio degna di questa città e delle sue ambizioni, una squadra che vuole emergere, una squadra che voglia regalare ai suoi tifosi le soddisfazioni che meritano, non può vivacchiare nella mediocrità e galleggiare in una categoria senza lo stimolo necessario per raggiungere le vette più alte. E per far ciò – conclude – c’è bisogno di investimenti e impegni importanti che non è più pensabile, né giusto, né onesto chiedere soltanto ad una sola persona».   Grazie al presidente, che ha sempre sostenuto, incoraggiato e motivato i suoi giocatori, la squadra del Gallipoli ha conosciuto le luci della ribalta e della gloria, vincendo campionati, coppe e ben quattro promozioni consecutive, passando dall’Eccellenza al C1.   Ma quest’anno è sfumato l’obiettivo della serie B, anche se i giocatori e tutti i tifosi che hanno sempre sostenuto la squadra col cuore, sia durante le trasferte sia in casa, meritavano questa vittoria.   Ora per domenica 8 giugno, alle 11, nell'auditorium della chiesa di San Lazzaro, è stata convocata un’assemblea per definire le nuove strategie della società. Intanto, Barba chiede ad imprenditori e a uomini di buona volontà di aiutarlo a far sì che il Gallipoli calcio, ritorni al suo vecchio splendore.

« Precedente | Successiva »

L'EDITORIALE