Data pubblicazione: 19/08/2008 | ATTUALITÀ
«Tassa alle fabbriche che producono chewin-gum per la pulizia dei pavimenti»
Le chewing-gum imbrattano le pavimentazioni dei centri storici. Il componente del dipartimento nazionale «Tutela del consumatore» di Idv, Giovanni D’Agata, chiede l’introduzione di una tassa alle ditte produttrici per la pulizia delle strade.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Il
dipartimento nazionale «Tutela del consumatore», chiede
ora una tassa alle fabbriche che producono le famose «cicche»
di gomma, perché, chi le mastica, non le butta in un normale
bidone di spazzatura, ma le lascia a terra senza che nessuno le
tolga. In questo modo si potrà pulire le strade, togliendo le
gomme nere che macchiano i pavimenti magari di un centro storico. La gomma da masticare,
nota in Italia anche con il termine anglosassone «chewing-gum»
o «gomma americana» non è altro che un impasto
gommoso che si ottiene dal caucciù mescolato a zucchero e ad
aromatizzanti.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>Giovanni D'Agata</strong>,
del dipartimento nazionale dell'Italia dei Valori, sottolinea: «La
sua composizione fa sì che si attacchi ai pavimenti, si
scurisce sino ad annerirsi a causa degli agenti atmosferici e del
passaggio di pedoni e veicoli, ed è quindi conseguenza di
antiestetiche macchie scure e di difficile eliminazione che
imbrattano le lastre di pietra delle pavimentazioni dei nostri centri
storici e delle città d’arte. Per non parlare, poi, di
quelle che vengono attaccate volontariamente e frettolosamente sotto
i tavoli di qualche ufficio pubblico o sotto le panche delle chiese.
Al di là della circostanza che il gettare o meno a terra la
gomma da masticare, o incollarla sotto un tavolo, si tratti di una
questione di educazione civica della cittadinanza, le soluzioni al
problema della pulizia delle strade sono ben poche e spesso risibili
e tra queste l’introduzione del divieto di vendita o di sanzioni
amministrative in determinati luoghi così come a Singapore,
città-stato campione nella campo della pulizia e della
riduzione e riciclo dei rifiuti, dove, a partire dal 1992,
addirittura ne fu vietato il commercio. Così come fa sorridere
l’idea di pubblicizzare il divieto di gettare a terra il rifiuto
masticato con appositi cartelloni ed in determinate aree dei centri
storici».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Poi conclude: «Non
rimane che garantire più proficue campagne di
sensibilizzazione ed infine una più accurata pulizia delle
strade, i cui interventi di bonifica dalle odiose macchie createsi a
causa delle gomme incollate sono assai costosi e a carico dei comuni
e quindi dei cittadini. La risposta più logica alla questione
è stata data dal governo irlandese che nel 2003 minacciando
l’introduzione di una vera e propria ecotassa del 10 per cento a
carico delle società produttrici di chewing-gum, il cui
ricavato sarebbe stato utilizzato per la pulizia delle strade, dopo
un tira e molla durato circa un anno con alcune multinazionali, le ha
di fatto costrette ad investire un milione di euro in un programma di
ricerca per inventare una gomma più facile da pulire e altri 6
milioni di euro per finanziare una campagna di sensibilizzazione
contro l'immondizia». Pertanto, sull’esempio dell’Irlanda e
per la salvaguardia e la pulizia dei centri storici e delle città
d’arte del bel paese, D’Agata chiede, quindi, l’introduzione di
una tassa a carico delle ditte produttrici i cui proventi dovrebbero
essere interamente destinati per la pulizia delle strade da questi
antiestetici rifiuti.</p>