Data pubblicazione: 17/08/2008 | CRONACA
Antonio Conte rischia di essere preso a mazzate. L'inseguimento fin sotto casa
È successo in serata, intorno alle 19,30, al termine del memorial «Francesco Renna», che l'ex giocatore della Juventus, leccese, di 39 anni, e allenatore del Bari, è stato inseguito in un tentativo di aggressione. Fino all'arrivo di carabinieri e polizia.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Un
tentativo di aggressione, ai danni niente meno che di Antonio Conte.
L'ex giocatore e allenatore sportivo calcistico ha un domicilio
estivo nella marina leccese Spiaggiabella. Ed è stato vittima
di un tentativo di aggressione, proprio nella serata, al termine di
un memorial di calcetto. In pratica, alcuni tifosi lo avrebbero
atteso, per poi seguirlo con delle mazze alla mano, per prenderlo a
botte. Da quanto se ne sa, si sarebbe preso pure un pugno. Oltre che
tanta paura, per via della quale, se l'è data a gambe levate,
appena ha visto che lo stavano inseguendo non certo con le buone
intenzioni di chi si avvicina magari per chiedere un autografo.
Conte, che è stato anche nel corso della sua carriera
calciatore della nazionale azzurra, dal campo di via Ortona, per
proseguire fin sotto casa, si è visto col fiato al collo
alcuni individui, tre pare, che sono in corso di identificazione da
parte delle forze dell'ordine. Il fatto si è verificato in
serata, come si diceva, intorno alle 19,30, alla fine del memorial
calcistico «Francesco Renna», che fu un giovane deceduto
anni fa, ma anche cugino dell'ex calciatore. La tentata rissa, alla
quale avrebbero preso parte gli amici di Conte in sua difesa, avrebbe
visto la comparsa in campo di tre uomini, che lo hanno rincorso.
Viste le cattive intenzioni, Conte è stato condotto a casa,
dagli amici. Senza che le brutte intenzioni finissero. Perché,
a quanto se ne sa, sarebbero andati fin sotto la sua abitazione a
bordo di una Lancia Y, con le spranghe. E non essendo riusciti a
prenderlo, si sarebbero sfogati contro auto e oggetti vari. Fino
all'arrivo di altri amici, e delle forze dell'ordine. Tre pattuglie
della polizia, carabinieri e municipale. Ora, è la Digos di
Lecce che sta tentando l'identificazione. Conte, come si sa, non
sarebbe più molto simpatico a qualche leccese, in particolare
negli anni a seguire quelli in cui indossò la maglia della
Juventus. Che lo portò, anche, in un'occasione a segnare un
gol contro il Lecce. Per non parlare del suo ultimo incarico, a 39
anni, da allenatore del Bari. Da tempo, infatti, tra leccesi e
baresi, non scorre buon sangue, sempre in campo calcistico.</p>
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