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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 15/08/2008 | CRONACA
A due mesi dalla morte di Basile c'è preoccupazione per un delitto irrisolto
Dall’assassinio del consigliere provinciale dell’Italia dei valori, Peppino Basile sono trascorsi due mesi. Le indagini proseguono senza grosse novità. Preoccupazione, paura e angoscia aleggiano tra la gente in attesa di una svolta.
di Marco Palma


<p style="text-align: justify;"><!-- @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --></p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>UGENTO</strong> | Sono trascorsi ormai due mesi dalla tragica vicenda che ha avuto come teatro dei fatti la periferia ugentina, l&rsquo;omicidio del consigliere provinciale dell&rsquo;Italia dei valori <strong>Peppino Basile</strong>, ucciso con diciannove coltellate la notte tra il 14 e il 15 giugno scorsi, ma nel paese resta ancora un clima di terrore, di angoscia e di preoccupazione per l&rsquo;evolversi dei fatti.</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Fu eletto al consiglio provinciale nelle elezioni provinciali del 2005. Venne nominato componente delle commissioni consiliari per il Patrimonio nei lavori pubblici, Gestione territoriale, Ambiente e risorse naturali ed energetiche. Si distinse subito per il suo carattere impulsivo e per quegli atteggiamenti volti, soprattutto, alla tutela della sua patria e del suo paese. Le sue iniziative di consigliere di opposizione a Ugento spesso suscitavano scalpore. La notizia della sua morte si sparse immediatamente in tutto il paese generando stupore, paura, e preoccupazione per una situazione di pericolo generale che, la triste vicenda, preannunciava.</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Le indagini partirono immediatamente per mano dei carabinieri della compagnia di Casarano giunti per primi sul luogo del delitto e furono portate avanti per mezzo di un&rsquo;azione coadiuvata di polizia e carabinieri onde evitare di tralasciare qualche pista. Dopo pochi giorni dal delitto venne trovata una presunta arma che avrebbe portato le indagini a fare un po&rsquo; di luce sul caso e le analisi dell&rsquo;arma furono affidate ai Ris di Roma, nel frattempo, nelle campagne ugentine non distanti dall&rsquo;abitazione di Basile, vennero ritrovate una camicia sporca di sangue e una Fiat Uno blu che sarebbe risultata rubata. Le indagini ebbero una nuova svolta e vennero condotti numerosi interrogatori da parte del commissariato di polizia di Taurisano. Le indagini proseguirono serrate e, nel frattempo, si cre&ograve; un comitato pro Basile composto dal consigliere e agente di polizia, <strong>Gianfranco Coppola</strong>, dall&rsquo;ex carabiniere leccese, <strong>Gianni D&rsquo;Agata</strong>, e da <strong>Salvatore Di Mitri</strong> di Cavallino con l&rsquo;intento di collaborare con gli investigatori attraverso l&rsquo;indagine storica delle battaglie politiche del consigliere provinciale dell&rsquo;Idv.</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">In contemporanea alle indagini si &egrave; svolta, e si svolge tuttora, una campagna di commemorazione di Peppino Basile da parte dell&rsquo;Italia dei valori per volere del segretario provinciale del partito, <strong>Francesco D&rsquo;Agata</strong>. Il 14 luglio scorso si &egrave; tenuta in Ugento una manifestazione per commemorare il compianto Peppino, la fiaccolata della legalit&agrave;, alla quale hanno partecipato numerosi ugentini, i sindaci di Taurisano, <strong>Luigi Guidano</strong>, di Melissano, <strong>Roberto Falconieri</strong> e di Collepasso, <strong>Vito Perrone</strong>. Presente anche un delegato della Provincia di Lecce. D&rsquo;Agata ha precisato pi&ugrave; volte che la manifestazione non era una strumentalizzazione ma un modo per ricordare un uomo e, soprattutto, un amico.</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Le indagini intanto proseguono. Il 28 luglio scorso, tre uomini della Squadra mobile di Lecce, sono irrotti nel palazzo del Municipio coordinati dal dirigente <strong>Annino Gargano</strong> con l&rsquo;ordine di acquisire documenti riguardanti atti amministrativi, delibere di giunta, in particolare quelle in cui Basile si era scagliato contro la maggioranza per denunciare presunti abusi. I militari in borghese hanno subito iniziato a visionare materiale utile anche sui computer dei diversi uffici comunali. A distanza di due mesi dalla morte di Basile le indagini seguono il proprio corso senza grosse novit&agrave;. &laquo;Siamo rammaricati, preoccupati - dice il segretario provinciale del partito, Francesco D&rsquo;Agata - dal fatto che, purtroppo, si sia, ancora, in un vicolo cieco&raquo;. Non esiste, dunque, alla luce dei fatti, una pista privilegiata. Gli inquirenti continuano ad indagare incessantemente e con la volont&agrave;, come sostiene D&rsquo;Agata, di voler far luce, quanto prima, sul delitto Basile.</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">&laquo;Il comitato pro Basile - prosegue - continua a lavorare e ad esaminare i carteggi a sua disposizione relativa all&rsquo;attivit&agrave; di Basile in consiglio comunale. Sicuramente, noi penseremo di fare qualche attivit&agrave; commemorativa a partire da settembre in poi, perch&eacute;, a questo punto, &egrave; importante cercare di ricordare e di non fare assopire l&rsquo;opinione pubblica sul delitto d&rsquo;estate in Puglia&raquo;. In generale, il sentimento comune che aleggia tra le persone che hanno conosciuto Basile di persona, o che l&rsquo;abbiano conosciuto tramite i telegiornali, &egrave; un sentimento di paura e di angoscia perch&eacute; &egrave; ancora in circolazione, forse in Italia o da qualche parte in Europa, un assassino.</p>
L'EDITORIALE
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