di Roberto Fonte
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>FRIGOLE (LECCE)</strong> | È morto
probabilmente per annegamento, mentre stava nuotando col fratello e
col padre. Un incidente, l'ennesimo in mare, dopo quello di qualche
giorno fa, che aveva visto protagonista, un brigadiere della Guardia
di Finanza, Enzo De Filippis, presso il Nucleo di polizia tributaria
della Guardia di Finanza di Milano. Questa volta, la cattiva sorte è
toccata a <strong>Rocco Di Gregorio</strong>, di 45 anni, originario di
Santeramo in Colle, provincia di Bari. Era in acqua, al largo di
Frigole, a circa 200 metri dalla costa, in corrispondenza dello
stabilimento balneare «La Staffa», quando a un certo
punto, si sarebbe sentito male. A tal punto che il fratello Vito, di
42 anni, ha cercato di salvarlo. In soccorso, è intervenuto
pure il padre dei due, che stava nuotando un po' distante da loro. E
sarebbe stato proprio quest'ultimo a portare Di Gregorio a riva.
Forse, non sapeva nuotare, e non avrebbe avuto con sé, né
un salvagente, né un'imbarcazione a cui fare riferimento.
Probabilmente appresso aveva solo qualche reticella per la pesca, e
nulla più. Fatto sta, che intorno alle 19,20 circa, l'uomo si
è sentito male e avrebbe cominciato a bere acqua. Una volta
portato a riva, nonostante l'intervento di pochi minuti dopo degli
agenti delle Volanti della Questura leccese, e dei sanitari del
servizio d'emergenza 118, per l'uomo non c'è stato nulla da
fare. Intanto, anche il fratello Vito è in cattive condizioni,
ricoverato in Rianimazione all'ospedale Vito Fazzi di Lecce. Sarà
ora il magistrato subentrato di turno, il sostituto procuratore
Giovanni De Palma, appena nominato il medico legale, a fare ulteriore
chiarezza su quanto successo a Frigole.</p>
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