Data pubblicazione: 11/08/2008 | INTERVENTI
«A te, vicesindaco della città, esci dal salotto e raggiungi la zona delle casermette»
Mimmo Puce, cittadino leccese, rivolge la sua attenzione alla zona delle Casermette, «oggetto d'attenzione - spiega - da parte dell'amministrazione comunale in periodo di campagna elettorale». L'invito a spostare l'attenzione «dai salotti del centro».
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>L'OPINIONE</strong> <strong>DI MIMMO PUCE</strong> | «È
sicuramente vero che in una casa il salotto è la stanza cui
spesso ci si dedica di più nella cura dei particolari, perché
è quella che solitamente vedono i nostri ospiti quando ci
vengono a trovare, e dove noi amorevolmente li accogliamo. Certo però
se ci dovessimo dimenticare che abitiamo anche le altre stanze
altrettanto (e spesso anche più...) importanti del salotto
bello, il risultato sarebbe che vivremmo in una casa che non
risponderebbe più ai canoni della decenza, passando con
disinvoltura da un salotto luccicante ed efficiente, alla stanza a
fianco con cucina rotta e mai riparata; scarichi che perdono acqua e
allagano il bagno, sporco e male odorante; finestre delle stanze da
letto con vetri rotti che non faremmo riparare perché lì
non dormono i nostri ospiti, ecc. Insomma, sarebbe un disastro. Per
questa ragione invito cortesemente la nostra amministrazione comunale
così attenta a rifare in continuazione il look al centro,
trasformandolo addirittura in una sorta di Grande Fratello con occhi
attenti puntati sulla limitazione della privacy dei cittadini, ad
uscire ogni tanto dal salotto del Centro storico della nostra amata
città, spegnere la televisione, e fare un giro dalle parti
delle Casermette. Zona peraltro che dovrebbe essere cara al nostro
attuale vice sindaco, dove non tanti anni fa inaugurò
personalmente il nuovo piccolo parco giochi con tanto di ufficialità
e di autocelebrazione e che oggi (che non ci sono campagne elettorali
per le amministrative comunali all’orizzonte...) versa in uno stato
di completo abbandono e di incuria che ci ricorda molto da vicino la
casa di quel tale che si preoccupava solo del salotto per gli ospiti.
È anche per questo che continuo a credere che un regalo fatto
ai nostri bambini, restituendo al piazzale di via Monteroni le
strutture ludiche di cui era stato precedentemente dotato e che oggi
si presentano come zombie in un cimitero abbandonato, sarebbe un
gesto che, non solo gli farebbe onore ma rappresenterebbe un elemento
di maggiore sensibilità da parte di chi in questo momento
rappresenta il padrone di «casa Lecce», nei confronti non
già di chi ne è attualmente ospite, ma anche di chi la
abita tutto l’anno».</p>
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