Data pubblicazione: 08/08/2008 | CRONACA
Vendevano pesce, non fresco, senza autorizzazioni e in condizioni non igieniche
Sorpresi dalla Guardia costiera di Gallipoli, due persone senza autorizzazione e in condizioni pessime, a vendere pesce facendolo passare per prodotto appena pescato. Un commerciante è stato multato di 1133 euro per irregolarità.
di Paolo Franza
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>GALLIPOLI</strong> | I prezzi salgono ma
la qualità diminuisce. Purtroppo nel Salento c’è
ancora qualche venditore che pur di risparmiare, cerca di rifilare la
roba non buona al turista occasionale. Questo è quanto ha
scoperto la Guardia costiera di Gallipoli nella mattinata di oggi
sorprendendo due persone che stavano vendendo del pesce in condizioni
pessime e per di più i due erano dilettanti senza licenza
commerciale. Il pesce si trovava all’interno di cassettoni non
igienizzati con della polvere, per strada, quindi a contatto con lo
smog e per giunta senza refrigerazione, i prodotti ittici non erano
coperti dal ghiaccio. I due, vedendo il forte impatto di turisti alla
ricerca del pesce del sud, hanno pensato di pescare dei grossi
quantitativi di pesce per poi rivenderlo nei momenti opportuni.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">I militari, quindi, hanno sequestrato
tutto il materiale, vale a dire, bilance, ombrellone e tutto ciò
che serviva per la vendita, insieme anche a decine di chilogrammi di
pesce non fresco. Ai due non bastavano le denunce per le violazioni
effettuate, sono accusati anche di resistenza e minacce a pubblico
ufficiale, quindi hanno aggravato ancora di più la loro
posizione, perché uno dei due ha rifiutato di dare le proprie
generalità. I militari hanno provveduto alla distruzione del
pesce sequestrato in cattivo stato, sotto l’osservazione del
personale veterinario appartenente al servizio dell’Asl. I
controlli, durante la mattinata non si sono fermati, infatti gli
agenti hanno «pescato» il titolare di una pescheria
perché non aveva esposto le etichette di vendita per
l’identificazione del prodotto ittico, vale a dire, la zona di
provenienza, metodo di produzione, denominazione commerciale,
insomma, il classico biglietto che ormai è obbligatorio su
ogni confezione di pesce. La multa ammonta a 1133 euro.</p>
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