Data pubblicazione: 07/08/2008 | CRONACA
Torre Rinalda, recuperata l’imbarcazione del brigadiere della finanza De Filippis
All’alba di oggi, i sommozzatori si sono messi al lavoro per cercare di recuperare l’equipaggio di De Filippis, l’uomo morto in mare alle 17,30 di ieri pomeriggio. Si attende l’autopsia per capire il motivo del decesso.
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | Si è consumata
nel pomeriggio di ieri l’ennesima tragedia in mare dove, a perdere
la vita è stato Enzo De Filippis, di 53 anni, brigadiere della
Guardia di finanza in servizio presso il Nucleo di polizia tributaria
delle fiamme gialle di Milano. L’uomo, originario di Campi
Salentina, si trovava in vacanza nel Salento a Torre Lapillo.
Nell’alba di oggi, a Torre Rinalda, è iniziato il recupero
dell’equipaggio di De Filippis, lungo 5 metri e affondato ad un
miglio e mezzo dal litorale. A svolgere le operazioni di recupero,
sono giunti con un gommone, i carabinieri del Nucleo subacqueo di
Taranto e gli uomini del Nucleo di polizia tributaria della
capitaneria di San Foca. Il servizio di recupero dell’imbarcazione
ha occupato diverse ore visto che si trovava a 10 metri di
profondità. Insieme all’imbarcazione i sommozzatori hanno
ritrovato un frigo portatile. I nove giovani, sette ragazzi e due
ragazze francesi e inglesi, che si trovavano a bordo di una barca a
vela di 16 metri che sventolava una bandiera svedese, sono stati
interrogati in mattinata dal maresciallo Martina nei pressi della
stazione dei carabinieri di Melendugno. L’imbarcazione aveva appena
transitato un porticciolo croato, la sua destinazione era Lisbona, in
Portogallo, una volta raggiunta la località si sarebbero
rivolti verso l’Inghilterra. Da parte della capitaneria del porto
di Otranto guidata dal comandante Giancarlo Salvemini, è stata
aperta un'inchiesta con l’ipotesi del reato di naufragio colposo,
mentre da parte della magistratura è stata stato aperto un
fascicolo, ecco perché i turisti che si trovavano
sull’imbarcazione sono stati interrogati in qualità di
persone informate sui fatti. Dall’interrogatorio è emerso
che le persone a bordo avevano sentito la voce di un uomo che cercava
aiuto, richieste inutili purtroppo, perché poco dopo si è
visto il corpo della stessa persona fuoriuscire dal mare
galleggiando. I primi a chiedere soccorso sono stati i turisti a
bordo, che hanno contattato la capitaneria di porto al numero di
pronto intervento, che di conseguenza ha chiesto aiuto a tutti i
soccorsi. Con grande dolore, sotto l’interrogatorio sono finiti
anche i famigliari e gli amici di De Filippi, che hanno raccontato le
ultime ore di vita del maresciallo. L’uomo infatti, nel pomeriggio
di ieri aveva invitato alcuni amici per uscire in mare con la sua
imbarcazione, ma per vari motivi hanno rifiutato l’invito, quindi
l’uomo nel pomeriggio sarebbe uscito da solo per pescare, a bordo
di un'imbarcazione da diporto. Nella giornata di oggi, c’è
stato il primo sopralluogo da parte del sostituto procuratore Antonio
De Donno che ha voluto vedere anche la barca a vela non sequestrata
perché si tratterebbe di uno scontro tra le due imbarcazioni,
in un primo momento non sono emersi elementi in più. Ora il
medico legale, Alberto Tortorella, eseguirà, su ordinazione
del magistrato, un'autopsia esterna sul cadavere di De Filippis.
Questo avverrà, più precisamente, nella giornata di
domani. Solo dopo la visita del medico legale si potrà sapere
se l’uomo è stato colto da un malore in mare oppure se è
morto per annegamento. <em>(p.f.)</em></p>
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