di Valentina Maniglia
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>ROCA (MELENDUGNO) </strong>| Si è
conclusa con tanta paura ma, per fortuna, senza gravi conseguenze
l’avventura vissuta domenica scorsa da un giovane bagnante leccese.
34 anni, istruttore di nuoto, ha aspettato che il mare si calmasse un
po’, come spesso accade nelle ore pomeridiane, per approfittare
della distesa d’acqua e compiere qualche tuffo acrobatico e
spericolato da un alto scoglio del litorale di Roca, frazione del
Comune di Melendugno. Qualcosa però va storto. Infatti, nella
caduta, l’impatto con l’acqua è anomalo e più
violento del previsto, condizionato dall’onda che si abbatteva
sugli scogli, e il giovane avverte da subito un dolore lancinante
alla spalla, lussata, che gli impedisce di continuare a nuotare
tranquillamente. Nei paraggi stava navigando il battello della
compagnia carabinieri di Lecce, impegnati a controllare le
imbarcazioni da diporto per garantire la sicurezza dei bagnanti,
quando qualcuno cerca di richiamare la loro attenzione. Il ragazzo
infatti è in chiara difficoltà: il dolore è
troppo intenso e da solo non riuscirà a tornare a riva per
mettersi in salvo. Il luogo dell’incidente si riempie così
di panico, di grida, e di terrore, mentre i bagnanti si affollano
sugli scogli curiosi e preoccupati. Il 34enne è in balia delle
onde e, trovandosi in una piccola insenatura, rischia di sbattere
violentemente contro gli scogli a causa della risacca dei flutti.
Inizia così una corsa contro il tempo. I gesti per richiamare
l’attenzione del battello di Carabinieri si fanno sempre più
vistosi, la parola «aiuto» passa anche tra le
imbarcazioni ancorate nella baia giungendo ai militari. Il battello,
comandato dal Brigadiere Capo Alfredo Gemma con a bordo l’appuntato
Cesare Gerardi, si avvicina velocemente, costretto a compiere una
manovra difficile e delicata per via delle strette dimensioni
dell’insenatura. Entra di prua, veloce, ma cauto, non c’è
più tempo per il salvagente, la manovra di salvataggio deve
essere più rapida, e si rischiano danni al gommone, che urta
senza controllo gli scogli. Il giovane così viene finalmente
issato in barca dalla prua, sottraendolo alle rocce, contro cui già
stava iniziando a sbattere. La manovra di uscita è altrettanto
impegnativa e mette ulteriormente alla prova la bravura
dell’equipaggio, che riesce comunque a portare in salvo il
bagnante, tra gli applausi della gente che ormai aveva preso a cuore
la sorte del nuotatore. Una «spettatrice» molto emotiva
ha addirittura un mancamento. Il giovane è stato trasportato
all’ospedale di Scorrano dove è stato medicato per la
lussazione riportata. La prossima volta forse, memore della brutta
avventura, ci penserà due volte prima di essere così
spericolato.</p>
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