Data pubblicazione: 03/08/2008 | CRONACA
Morto per overdose un operaio edile di San Cesario. Era ad Arezzo per lavoro
Trovato morto nel suo appartamento a Bucine, in provincia di Arezzo, dov'era domiciliato da circa otto anni. Daniele Mare, 42 anni, di San Cesario di Lecce, sarebbe morto a causa di un'overdose. La scoperta da parte dei vigili del fuoco.
<p><!--
@page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm }
P { margin-bottom: 0.21cm }
--></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>BUCINE (AREZZO)</strong> | Trovato morto
dalla fidanzata, probabilmente per overdose. Una tragica scoperta
quella fatta dai vigili del fuoco che dopo essere stati allertati
dalla fidanzata del giovane non hanno potuto far altro che costatarne
la morte. Una morte su cui il medico legale, probabilmente nella
giornata di domani, attraverso l'esame necroscopico potrà far
luce su quella che al momento è solo un'ipotesi della sua
causa. <strong>Daniele Mare</strong>, 42 anni, di San Cesario di Lecce, era in
Toscana, nel comune di Bucine, in provincia di Arezzo, per lavoro da
circa otto anni. Mare era titolare di un cantiere edile, e
probabilmente esausto di abitare nel piccolo comune leccese, si
sarebbe trasferito in cerca di maggiore fortuna. La tragica scoperta
è stata fatta dai carabinieri della stazione di San Giovanni
Valdarno, che hanno operato unitamente ai carabinieri della compagnia
di Arezzo. Una scoperta che è stata fatta ieri pomeriggio,
alle 17. La fidanzata, come si diceva, è stata quella che ha
dato l'allarme. Proprio perché, a quanto è dato di
sapere, Mare non rispondeva più al cellulare, al telefono, né
tantomeno stava andando a lavorare. La sua assenza dal lavoro era
ormai durata circa 48 ore, e dubbi sulla sua sorte sarebbero emersi
anche dai colleghi di lavoro. Per questo motivo, proprio a seguito
dell'input dato dalla ragazza, con la quale Mare era fidanzato da
circa sei anni, i carabinieri si sono mossi per capire il motivo
dell'assenza, o quanto meno per far luce sulla sorte dell'uomo. Dal
Salento per la Toscana sono partiti i genitori e la sorella che
dovranno comunque aspettare l'autopsia, prima che il medico legale
disponga la restituzione ai familiare del corpo dell'uomo.</p>