Data pubblicazione: 02/08/2008 | POLITICA
Il sindaco Perrone replica ad Antonio Rotundo dopo l’aggressione verbale di ieri
«Le sue sono falsità, ascolto ogni giorno decine di cittadini». Paolo Perrone, sindaco di Lecce, risponde all’opposizione guidata da Rotundo, che lo accusava di non riuscire ad ascoltare i cittadini che hanno bisogno di aiuto.
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | Il sindaco di Lecce,
Paolo Perrone, ieri ha deciso di non sporgere denuncia all’aggressore
che l’ha colpito verbalmente nei corridoi di Palazzo Carafa, ma
ovviamente non si è fatta attende la polemica dell’opposizione
sull’ennesimo atto di stanchezza dei cittadini. Il primo cittadino
ha deciso di rispondere però alle accuse rivolte da parte
della sinistra: «Antonio Rotundo dovrebbe essere il primo a
conoscere la nostra capacità di ascoltare ed interpretare i
bisogni della gente, prerogativa per la quale i leccesi hanno scelto
noi per la guida della città. Ma è certamente più
grave la speculazione politica cui fa ricorso facendo leva sui drammi
dei cittadini per ottenere un pizzico di visibilità e per
sopperire alla cronica carenza di serie argomentazioni». È
questo l’inizio della dura replica di Perrore sulle dichiarazioni
del consigliere comunale Antonio Rotundo (Pd) che a seguito
dell’aggressione verbale subita nella giornata di ieri da parte di
un cittadino, lo ha invitato ad ascoltare di più la gente con
difficoltà economiche e sociali.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">«Rotundo – sottolinea Perrone –
ancora una volta passa con disinvoltura dalle forzature logiche alle
falsità vere e proprie, dal momento che non è
assolutamente vero che il sindaco respinge i cittadini che gli
vogliono esporre le loro emergenze economiche e sociali.
Quotidianamente ricevo decine di cittadini ed interloquisco con loro
anche in maniera occasionale dal momento in cui esco da casa fino
all’ingresso di Palazzo Carafa. Il problema non è parlare
con il sindaco, ma pretendere da lui che possa risolvere qualsiasi
cosa. E poi bisogna distinguere tra chi fa delle richieste anche
difficili con dignità ed educazione e chi lo fa alzando la
voce o minacciando e magari pretendendo che la propria particolare
situazione personale venga prima di tutte le altre.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Quello che è successo ieri –
conclude il sindaco Perrone – è la spia di un'emergenza
sociale, diffusa a Lecce come in altre zone del Paese, che è
quella di chi non ha un lavoro o una casa. Emergenza grave che
dovremmo affrontare tutti assieme e sulla quale dovrebbero essere
bandite le polemiche politiche. Prendo atto che non è così
e la infelice uscita di Rotundo ne alimenta una che risulta per
questo decisamente fuori luogo».</p>
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