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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 30/07/2008 | POLITICA
Zone franche urbane, San Pio non c'è nel progetto del Comune. È polemica
Il leader dell'opposizione a Palazzo Carafa, Antonio Rotundo, del Partito democratico, protesta perché nel progetto dell'amministrazione presentato alla Regione per l'istituzione delle «zone franche» il quartiere San Pio non compare.
<p style="text-align: justify;"><!-- @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --></p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | &Egrave; polemica a Palazzo Carafa nell'istituzione delle cosiddette &laquo;zone franche urbane&raquo;. Entro luned&igrave; 21 luglio, tutti i progetti dei Comuni dovevano essere presentati alla Regione, indicando le zone e il numero di abitanti su cui istituire una zona franca. Il leader dell'opposizione a Palazzo Carafa, Antonio Rotundo (Pd), sottolinea che nelle Zone franche urbane il quartere San Pio non compare. Ma che cosa sono le &laquo;zone franche&raquo;? Rotundo spiega: &laquo;Le Zone Franche urbane si pongono l&rsquo;obiettivo di contrastare i fenomeni di disagio sociale favorendo, con misure ad hoc, la nascita di piccole e microimprese che concorrono al rafforzamento della crescita imprenditoriale ed occupazionale dei quartieri dove sono localizzate&raquo;. Le Zone franche urbane sono state istituite con la Finanziaria 2007, e modificate con la manovra 2008. L'obiettivo principale &egrave; quello di contrastare il fenomeno dell'esclusione sociale, favorendo l'integrazione nel tessuto socioeconomico di quelle popolazioni residenti in aree svantaggiate. I Comuni, come si diceva, entro il 21 luglio hanno presentato i progetti alle rispettive Regioni, ma toccher&agrave; ora al Comitato interministeriale per la programmazione economica, su proposta del ministero per lo Sviluppo economico, individuare le aree.</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">&laquo;L&rsquo;individuazione della zona franca urbana &ndash; sottolinea Rotundo &ndash; pu&ograve; rappresentare una opportunit&agrave; straordinaria di sviluppo delle aree di maggior disagio sociale ed economico della nostra citt&agrave;. Per queste ragioni, dopo averla ripetutamente sollecitata in questi mesi, oggi prendiamo atto dell&rsquo;avvenuta presentazione da parte del Comune alla Regione della proposta progettuale per l&rsquo;istituzione della Zfu nella nostra citt&agrave;. Consideriamo tuttavia un errore inaccettabile l&rsquo;essersi assunto la responsabilit&agrave; dell'individuazione delle aree da inserire nel progetto con una decisione non partecipata, senza cio&egrave; il confronto con le forze politiche e consiliari, come l&rsquo;importanza della questione avrebbe richiesto.<br />&Egrave; stato &ndash; prosegue &ndash; un limite grave non aver coinvolto in un&rsquo;ottica di condivisione e di dialogo le sedi istituzionali competenti, esautorando di fatto sia il Consiglio comunale che le stesse Commissioni consiliari dalle loro prerogative. A quel che ci risulta, il progetto non &egrave; stato discusso ed approvato neppure dalla Giunta. Se ci fosse stato un esame nelle sedi deputate, avremmo senz&rsquo;altro chiesto di inserire nella perimetrazione delle Zfu anche il rione San Pio, la cui esclusione appare francamente incomprensibile. Ma avremmo anche suggerito un percorso pi&ugrave; aperto e partecipativo nella definizione della proposta progettuale di Zfu con il coinvolgimento delle forze sociali e delle stesse Circoscrizioni che non potevano in alcun modo essere tagliate fuori in processi che riguardano cos&igrave; da vicino gli interessi del territorio, come invece &egrave; avvenuto. Siamo infatti profondamente convinti che oltre alle aree inserite della 167/A &ndash;B &ndash;C, si dovesse prevedere una Zfu anche al rione San Pio, laddove esistono indici di disagio sociale ed economico particolarmente acuti quanto indiscutibili che avrebbero meritato ben altra attenzione e considerazione da parte del Governo cittadino. Dall&rsquo;altro canto tale inserimento &egrave; pienamente compatibile anche con i limiti dettati dalla legge circa le dimensioni demografiche delle Zfu che non devono superare i 30mila abitanti. L&rsquo;area individuata dal Comune &egrave; di 11.724 abitanti ed avrebbe quindi potuto consentire l&rsquo;inserimento del quartiere San Pio.</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Chiediamo all&rsquo;amministrazione comunale di verificare la possibilit&agrave; di integrare il progetto gi&agrave; presentato per poter rimediare all&rsquo;errore commesso inserendo le aree del Rione San Pio nella perimetrazione delle Zfu&raquo;. Da quanto se ne sa, quella leccese &egrave; una delle amministrazioni comunali d'Italia maggiormente interessata, insieme a Lamezia Terme e Crotone in Calabria, Taranto in Puglia, Napoli, Salerno e Caserta in Campania, Messina in Sicilia, Matera in Basilicata, Termoli e Campobasso in Molise, Viterbo nel Lazio.</p>
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