Data pubblicazione: 29/07/2008 | ATTUALITÀ
Lecce, «la città con il più alto rischio tumori. Nel Salento ancora troppi veleni»
L'Osservatorio epidemiologico regionale rende noti i risltati di uno studio, in cui si evince che il Salento è il territorio col più alto tasso di mesoteliomi. Male anche le province Bat, e di Bari, che per anni ha «tenuto nascosto» l'eternit.
<p style="text-align: justify;"><!--
@page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm }
P { margin-bottom: 0.21cm }
--></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | Purtroppo a Bari, ma
soprattutto nel Salento, si muore ancora di mesotelioma pleurico, una
malattia causata dall’amianto e la ex fabbrica che poduceva
materiale edile, Fibronit, diventerà un parco. Invece a
Taranto c’è chi ha ben pensato di trasformare l'intera
provincia ionica in una fabbrica di malattie respiratorie mortali.
Fermandoci nella città barocca, la bella Lecce è il
paese con l'area a più elevato rischio tumorale. Per questo
motivo, nel Salento, il cancro coinvolge molto i polmoni colpendo
soprattutto gli uomini. È questa la mappa pugliese della
morte. Il primo «atlante» delle cause di decesso della
Regione mai realizzato in Puglia. Dopo anni di ricerca è stato
presentato ieri dall'Osservatorio epidemiologico regionale un lavoro
portato avanti da esperti. «Un atlante di mortalità
regionale – ha spiegato Cinzia Germinario, referente del
dipartimento d'Igiene del Policlinico – è essenzialmente una
collezione di mappe geografiche che descrivono la distribuzione delle
cause di decessi in uno specifico ambito geografico».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Il lavoro ha visto anche la raccolta e
la catalogazione delle cause di tutti i decessi avvenuti in Puglia
dal 2000 al 2005, in questo modo i ricercatori dell'Osservatorio
epidemiologico sono riusciti ad individuare sulla mappa regionale
delle aree dove il rischio di contrarre una malattia mortale è
nettamente superiore alla media regionale. Per fornire a medici e
pazienti maggiori dettagli e uno strumento interpretative molto
importante, in questo atlante dei decessi, sono state evidenziate
graficamente le aree a rischio. Classificando i dati dei decessi per
comune di residenza, sesso e età, l'Osservatorio
epidemiologico regionale ha individuato alcune aree di rischio
elevato. La più notevole è quella del Salento. Dove in
quasi tutti i comuni del leccese è stato riscontrato un numero
elevatissimo di tumori. L'altro epicentro del cancro è il Nord
Barese. Nei comuni della Bat, il tumore maligno al fegato uccide
molto più che altrove. Ma il male non si presenta ovunque con
lo stesso volto. Ed ecco allora che in numerosi comuni della
provincia di Foggia l'incidenza della leucemia è molto più
alta rispetto alla media pugliese. Sono queste le principali aree di
rischio individuate sfogliando l´atlante regionale dei decessi.
Ma la cartine contenute in questo lavoro sono anche la fotografia di
una Puglia ancora soffocata dai suoi antichi veleni.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Come l'amianto. In Puglia, purtroppo,
le statistiche regionali dicono che uno dei comuni dal più
alto tasso di mesoteliomi è proprio Bari. Il capoluogo
dell'eternit è la città che per anni ha nascosto
l'amianto anche in spiaggia e in fondo al mare. E poi c'è
Taranto, con l'Ilva e i suoi derivati. Anche in questa zona i tumori,
secondo i dati forniti, sono alti. Ai polmoni, soprattutto. La
provincia ionica è quella dove si muore di più per
broncopneumopatia cronica. Anche in questo caso l'equazione veleni
uguale decessi è pienamente verificata. Ma ci sono anche aree
di rischio di più difficile comprensione. Tra le sorprese
riscontrate dai ricercatori dell'Osservatorio epidemiologico c'è
un'elevata concentrazione dei decessi per diabete nei comuni del Nord
Barese e della Bat. Vale lo stesso per il picco di infarti al
miocardio riscontrati nei comuni del Subappennino dauno.
Apparentemente incomprensibili. «Ma uno degli obiettivi che si
pone questo atlante – spiega Cinzia Germinario – è la
possibilità di stimolare la formulazione di ipotesi e nuove
ricerche per approfondire le cause delle malattie che più
colpiscono i pugliesi».</p>