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È stata presentata, questa mattina a Palazzo Adorno, «Festa dei Popoli», rassegna interculturale che si terrà a Copertino il 31 maggio. Il progetto, finanziato da Regione Puglia e Union 3, sarà un momento d'incontro per popoli culturalmente diversi.

di Valentina Maniglia

LECCE | Questa mattina presso Palazzo Adorno di Lecce si è svolta la presentazione di «Festa dei Popoli», manifestazione interculturale che si terrà sabato 31 maggio a Copertino, in concomitanza con la celebrazione dei sessant’anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Il progetto, che vedrà incontrarsi nel Salento popoli diversi per tradizione e cultura, è finanziato dalla Regione Puglia, cofinanziato dalla Union 3, unione dei paesi Arnesano, Carmiano, Copertino, Leverano, Porto Cesareo e Veglie e gestito dalla Cooperativa Sociale Rinascita. Durante l’incontro sono intervenuti tra gli altri Sandrina Schito, assessore alle Politiche culturali di Copertino, e Umberto Ferrieri Caputi, sindaco di Carmiano, che hanno ricordato quanto sia importante la manifestazione come momento di aggregazione e hanno citato Emergency, Amnesty International e Rete di Maia, alcune delle associazioni che, assieme alla Union 3, hanno reso possibile la realizzazione di questa iniziativa e che sono nate proprio per la tutela dei diritti umani. Il progetto ha, infatti, l’obiettivo di educare alla pace e alla diversità, promuovendo la possibilità di una convivenza che cresca nel rispetto delle tradizioni e dignità altrui. Per l’occasione, gli operatori della Cooperativa Sociale Rinascita hanno coinvolto e sensibilizzato i ragazzi delle scuole primarie e secondarie dell’Union 3, i cui lavori artistici saranno esposti all’interno della manifestazione. Appuntamento dunque sabato alle ore 19 nella cornice del borgo antico di Copertino per la Festa dei Popoli che ospiterà, tra assaggi gastronomici e mescolanze culturali, anche il concerto dell’orchestra multietnica della Provincia di Lecce, diretta dal Maestro Admir Shkurtaj. Sarà una serata che, come ha ricordato questa mattina una rappresentante dell’associazione Rete di Maia, è utile a «confrontarci con altre culture per poter crescere nella nostra civiltà».

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