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Sternatia, dilagano le fiamme e nei guai ci finisce l'assessore al ramo. Alessandro Mastrolia, assessore all'Ambiente del Comune, a seguito della scoperta del Nucleo operativo ecologico, dovrà rispondere «gestione di rifiuti non autorizzata».

STERNATÌA | Se il deposito con annessi rifiuti speciali va a fuoco, a pagarne le conseguenze è l'assessore di turno, perché di fatto, l'area è del Comune. E proprio questa mattina, a Sternatia, in via Vecchia Zollino, uno spazio di proprietà comunale è andato a fuoco. Lo spazio potrebbe dar l'idea di una discarica, però non è così, anche per via del cartello che vieta che quella sia una zona da adibire a discarica. Forse, il termine più corretto è deposito di rifiuti speciali, perché i carabinieri della stazione di Soleto, congiuntamente a quelli del Nucleo operativo ecologico diretti dalla compagnia di Maglie, in quella via alla periferia del paese ne hanno trovati. Si tratterebbe di rifiuti speciali pericolosi che, a seguito dell'incendio che si è sviluppato in mattinata hanno prodotto fumi che si sono sprigionati nell'aria. Sta che, di fatto, le fiamme si sono spente autonomamente, ma dalla combustione si sono sprigionate sostanze nocive. E allora, nell'area recintata, stiamo parlando di 6mila metri quadrati, che è stata murata e sottoposta a sequestro, erano deposti rifiuti di varia natura tal punto che i carabinieri hanno trovato degli specifici capi d'imputazione. Il presunto illecito ambientale riguarda l'«attività di gestione dei rifiuti non autorizzata» e il «getto pericoloso riferito a fumi e ad altro» rispettivamente come da articoli 256 del Decreto legislativo 152 del 2006, e 674. Nel registro degli indagati, intanto, come si diceva, è finito l'assessore all'ambiente del comune, Alessandro Mastrolia. Quest'ultimo, oltre alla delega all'ambiente ha pure quelle al Commercio e alle Attività produttive.