Data pubblicazione: 25/07/2008 | INTERVENTI
Cosimo Gallo scrive alle associazioni di categoria che operano nel settore edile
Manifestazione in città da parte degli imprenditori e degli operatori del mondo dell’edilizia. Il senatore del Popolo delle libertà, Cosimo Gallo, ha inviato una lettera aperta alle associazioni di categoria, per riflettere sui problemi del settore.
<p style="text-align: justify;"><!--
@page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm }
P { margin-bottom: 0.21cm }
--></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | <strong>Cosimo Gallo</strong>, senatore
del Popolo della Libertà, scrive a Confindustria Lecce,
Sezione costruttori edili Ance, Aniem Confapi, Clai Edili, Cna
Costruzioni, Confartigianato Edili: «In occasione della
manifestazione di oggi in città da parte degli imprenditori e
degli operatori del mondo dell’edilizia che sono quotidianamente in
contatto con le pubbliche amministrazioni per l’appalto di opere
pubbliche, voglio esprimere non soltanto la mia personale vicinanza,
ma anche quella di tutto il Governo alle loro esigenze e alle loro
problematiche. Dico ciò non per una forma rituale di sostegno
all’iniziativa che viene posta in essere, ma anche in funzione
della concreta attività che, proprio in questi giorni,
l’esecutivo sta portando avanti sia nell’attività d’aula
che nell’incessante attività di commissione.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Non è un caso che tutta
l’attività del Governo sta andando proprio nella direzione
che gli operatori del settore e gli imprenditori richiedono a gran
voce. Il Decreto legge teso alla modifica del Codice degli Appalti,
spinge proprio in tale direzione. Non solo: dopo l’audizione di
Ance, Anas, Sindacati, Ordine degli Ingegneri, Ordine degli
Architetti e di tutte le sigle associazionali operanti nel settore,
la VIII Commissione del Senato nella quale ho l’onore di
partecipare, e di pari passo con essa la Commissione Lavori Pubblici
della Camera dei Deputati, stanno dando vita a tutta una serie di
iniziative che risponderanno perfettamente alle Regioni che spingono
ora gli operatori del settore e gli imprenditori a manifestare. E in
tal senso che deve essere intesa la proposta avanzata dal
sottoscritto in Commissione, di dare vita a una disciplina che
introduca in modo inequivoco il prezzario dei materiali per
l’esecuzione di opere pubbliche, anche al fine di favorire
un’effettiva analisi dei prezzi che molto spesso non si ritrovano
nella prassi applicativa. Occorre, infatti, che questo nuovo
strumento disciplinare venga assunto come un vero e proprio paradigma
di riferimento nella predisposizione degli atti di gara per
assicurare da un lato la necessaria remuneratività degli
operatori privati e, dall’altro, la congruità tra prezzi
segnalati e reali valutazioni di mercato. Anche il computo metrico
deve tornare ad essere assunto come termine di riferimento, per
consentire la formulazione di offerte ponderate. Tutto ciò al
fine di superare definitivamente talune perplessità che,
quotidianamente, vengono avanzate in tema di sub-appalto e di
relative limitazioni ai ribassi. Non è possibile pensare che
lo schizzamento alle stelle dei prezzi del ferro e del petrolio (per
fare solo due esempi) debba ricadere esclusivamente sulle spalle
degli imprenditori privati. Infatti si stanno studiando soluzioni che
possano prevedere o l’anticipazione sul prezzo d’appalto ovvero
la revisione dei prezzi al momento della effettività dello
stato d’avanzamento dei lavori.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Altro momento di intervento che stiamo
pensando in commissione è quello della revisione delle Soa al
fine di evitare che, laddove siano presi come parametro archi
temporali troppo brevi o situazioni temporanee di passaggio come
crisi o diminuzione degli appalti aggiudicati, non si costruiscano
ulteriori ostacoli alla possibilità di ottenimento delle
attestazioni Soa, le quali da autentiche garanzie qualitative
arriverebbero a trasformarsi in paletti assolutamente insuperabili.
Insomma tutta una serie di interventi che rientrano in una vera e
propria strategia dell’attenzione nei confronti del mondo
dell’edilizia che interagisce con il mondo delle pubbliche
amministrazioni e che più di altri è vittima di
lentezza e contraddizioni. L’auspicio sincero, pertanto, è
che tutti insieme si possa collaborare per una svolta effettiva dei
rapporti tra il mondo dell’edilizia e la pubblica amministrazione,
senza mai dimenticare anche le questioni della trasparenza
amministrativa e della sicurezza sul lavoro che non sono affatto
questioni marginali ma che sono anch’esse al centro della nostra
riforma».</p>
<p style="text-align: justify;"></p>