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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 24/07/2008 | CRONACA
«Il posto per la bancarella è mio», e poi scoppia la rissa. Arrestati cinque venditori
A Gallipoli, Shudi Lin, di 50 anni e Zhicai Mei, di 47 anni, Davide Carbone 21 anni di Terzino, Antonio Cepparulo 32enne e Angelo Auriemma 18 anni, entrambi di San Giuseppe Vesuviano, sono stati arrestati. Sarebbero i protagonisti di una maxi-rissa.
di Valentina Maniglia


<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><strong>GALLIPOLI </strong>| Le festivit&agrave; di Santa Caterina, che ogni 23, 24 e 25 luglio portano luci e bancarelle nella citt&agrave; di Gallipoli, quest&rsquo;anno sono state rovinate da una rissa scoppiata fra cinque persone, tre napoletani e due cinesi, tutti venditori. Shudi Lin, di 50 anni e Zhicai Mei, di 47 anni, , Davide Carbone 21 anni di Terzino, Antonio Cepparulo 32enne e Angelo Auriemma 18 anni, entrambi di San Giuseppe Vesuviano, gi&agrave; noti alle forze dell&rsquo;ordine per reati contro il patrimonio e contro la persona, sono stati arrestati dagli agenti del commissariato di Gallipoli, in flagranza di reato, per rissa aggravata. Si sa, gli affari sono affari e cos&igrave;, la lite, avvenuta nella centralissima via Udine, sarebbe scoppiata <span>&nbsp;</span>in seguito alla contesa tra ambulanti per un posto dove poter collocare le bancarelle per la vendita della merce. Forse un posto pi&ugrave; conveniente degli altri in previsione dell&rsquo;afflusso di gente. Quella che &egrave; partita come una discussione animata si sarebbe per&ograve; trasformata presto in rissa coinvolgendo diverse persone, e degenerando in una zuffa in cui non si sarebbero risparmiati calci e pugni. I cinque protagonisti avrebbero utilizzato anche delle spranghe, tubi di metallo ed un coltello. L&rsquo;intervento delle volanti ha comunque scongiurato il peggio e i cinque uomini sono stati condotti presso l&rsquo;ospedale civile di Gallipoli per le cure di diverse ferite giudicate guaribili fra cinque<span>&nbsp; </span>e dieci giorni. Pericolo evitato dunque, tenendo conto che, all&rsquo;arrivo degli agenti, intorno alla mischia si erano gi&agrave; concentrate una ventina di persone, tutte identificate in seguito, pronte ad intervenire con propositi tutt&rsquo;altro che pacifici. L&rsquo;operazione &egrave; il risultato del piano di prevenzione&ndash;repressione predisposto dal commissariato di Gallipoli, che prevede il presidio di vari agenti, in divisa ed in borghese per confondersi fra la gente, lungo le gremite vie del centro cittadino. Gli arrestati al termine delle operazioni sono stati portati nel carcere di Lecce &laquo;Borgo San Nicola&raquo;, a disposizione del pubblico ministero, Maria Cristina Rizzo.<span><br /></span></p>
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