di Valentina Maniglia
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>COPERTINO</strong> | Probabilmente un incontro
degenerato in litigio e finito ancora peggio. Con un morto, ucciso,
ed un assassino, o più assassini, ancora a piede libero. È
questa la trama di un giallo che si è consumato a Copertino,
fra la stazione dei carabinieri e il casolare dov’è stato
ritrovato il cadavere Salvatore Brizio Camisa, 65enne di Copertino,
già noto alle forze dell’ordine per qualche piccolo
precedente. Tutto lascia pensare che si sia trattato di un
appuntamento finito in tragedia. Se poi l’omicidio sia premeditato,
o se qualcuno sia già andato lì con l’intento di
uccidere, lo stabiliranno le indagini.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Camisa era scomparso dal luogo in cui
viveva da qualche giorno, non aveva moglie ad aspettarlo a casa
perché era divorziato. Una casa, un’auto e, forse, qualche
conoscenza poco raccomandabile. Un’auto, una Mercedes 190 bianca,
la stessa notata da alcuni contadini vicino a un casolare abbandonato
costruito nelle campagne fra San Pietro in Lama e Copertino. E
probabilmente l’unica testimone del delitto.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Non ci sono molti indizi. Un fazzoletto
sporco di sangue, trovato a pochi metri dall'uscita del casolare, in
prossimità della strada, e alcune gocce di sangue, sempre
sulla via in direzione di San Pietro. Gli inquirenti dovranno
riuscire a ricostruire i fatti partendo dalle ferite trovate sul
corpo steso a terra: numerosi lividi potrebbero far pensare che
all’origine di tutto ci sia stata una rissa, degenerata poi in
qualcosa di più violento. Tante le ferite da taglio sul petto
e sul braccio sinistro, probabilmente ultimo, improvvisato scudo
dell’uomo prima di cedere al dolore. Ma sono solo ipotesi. In
attesa dell’autopsia, che rivelerà la reale causa della
morte dell’uomo, i militari si muoveranno fra le conoscenze di
Camisa, perquisiranno la sua casa, controlleranno gli ultimi contatti
sul suo cellulare. Resta infatti da chiarire se si sia recato nel
casolare insieme al suo assassino, magari proprio dopo averlo fatto
salire sulla sua auto, o se quel casolare sia stato solo il luogo
prefissato di un losco appuntamento. Forse nei prossimi giorni se ne
saprà di più, e si potrà scrivere la parola
«fine» a questo torvo mistero di una giornata di mezza
estate.</p>