di Valentina Maniglia
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | Sarebbe dovuta essere una
serata passata in allegria, l’ultima di «piena libertà»
prima di pronunciare l’eterno «sì» del
matrimonio. Sarebbe dovuta terminare con tre ragazzi contenti e
divertiti e invece è finita con l’arresto di un giovane
leccese di 28 anni, Daniele Quarta, e una denuncia a piede libero.<br />Ieri sera, intorno alle 23, dopo aver
passato la prima parte della serata a festeggiare il fratello, futuro
sposo, il giovane, a bordo di un’Opel Astra e in compagnia proprio
del fratello e di un cognato, si sarebbe recato in via Don Bosco, nei
pressi della stazione leccese. Il luogo prescelto per continuare i
festeggiamenti di addio al celibato non sarebbe stato un caso: la
zona, dopo un certo orario, diventa infatti notoriamente luogo di
prostituzione. E a nulla o quasi sono valsi, fino ad ora, i
provvedimenti del Comune o della polizia per tentare di porre fine al
fenomeno.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">I tre, dopo aver accostato l’auto
vicino a due giovanissime rumene, appena maggiorenni, avrebbero
tentato un approccio, ma le diciottenni, probabilmente considerando
la situazione un po’ pericolosa, avrebbero rifiutato. In compenso
però, avrebbero chiesto un passaggio per Melendugno, luogo in
cui le attendeva un’amica. I giovani non si sarebbero fatti
ripetere la richiesta e, fatte salire le rumene in macchina,
avrebbero continuato ad importunarle, cercando di ottenere quello per
cui si erano recati nei pressi della stazione. La situazione sarebbe
degenerata, costringendo le due a chiedere di scendere dall’auto,
all’altezza di piazza Indipendenza. Ed è stato qui che
probabilmente il 28enne, fra l’altro già noto alle forze
dell’ordine, avrebbe perso la testa e, dopo aver strattonato e
stretto al collo una delle ragazze, avrebbe poi finito col derubarla
di 300 euro e del telefonino. L’altra ragazza, che dai racconti
risulta essere stata maltrattata dal cognato, sarebbe riuscita a
scappare.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Ma non è finita. Caso ha voluto
che un’altra prostituta vedesse la scena in via Don Bosco e,
preoccupata di non veder tornare le amiche, avrebbe chiamato una
delle due al telefonino. Cellulare che al momento si sarebbe trovato
nelle mani del giovane. Alla richiesta di spiegazioni della donna,
lui avrebbe detto che aveva derubato le ragazze perché non si
erano comportate bene e, sotto alla minaccia della prostituta di
chiamare la polizia, avrebbe avuto un atteggiamento sprezzante e
menefreghista, quasi di sfida.<br />Preso in casa ed arrestato, ora dovrà
difendersi dall’accusa di maltrattamenti, tentata violenza sessuale
e rapina, mentre il cognato se la vedrà «solo» con
una denuncia, poiché il suo tentativo non è stato
portato a termine. Da chiarire la situazione del festeggiato, che al
momento non sembrerebbe aver preso parte attiva ai maltrattamenti.</p>
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