di Valentina Maniglia
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> |<span> Si è conclusa con l’esecuzione di 30 provvedimenti di custodia
cautelare, di cui 25 misure restrittive in carcere, tre arresti domiciliari e due obblighi
di dimora, l’indagine denominata «Wolf 2007», atta a sgominare un’articolata
organizzazione criminale dedita allo spaccio di eroina, operativa
principalmente a Brescia, Bergamo e Bolzano, di matrice nord–africana,
italiana ed albanese.</span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span><br /></span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span>A Brescia è stato arrestato <strong>Asti Llupi</strong>, nato in Albania 28 anni fa, che
risulta residente a Lecce, il quale, secondo quanto emerso dalle indagini,
sarebbe stato uno dei trafficanti che si occupava di portare al nord le
sostanze stupefacenti, e farebbe parte del livello intermedio
dell’organizzazione. Tra l’altro, su di lui grava anche l’accusa di aver acquistato,
insieme ad altro connazionale, di 5 chili di eroina e di averne rivenduti
almeno 3 chili ad altro gruppo di cittadini stranieri nel periodo tra Dicembre
e Gennaio 2007. Questa imputazione è stata formulata dal pubblico ministero, <strong>Silvia
Milesi</strong>.<br />L’ordinanza è stata notificata anche a <strong>Moez Tasfad</strong>, 36enne nato in
Algeria, già detenuto presso la Casa circondariale di Borgo San Nicola per un altro motivo. Era stato
arrestato per possesso di stupefacenti a Milano, nel dicembre 2007.</span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span><br /></span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span>L’operazione, portata avanti dalla squadra mobile di Lecce, in
collaborazione con l’ufficio analogo di Brescia, è partita nel novembre del
2006, quando alcuni medici del reparto di psichiatria<span> dell’ospedale Fatebenefratelli di Brescia, hanno segnalato ai militari
i loro sospetti riguardo l’uso di sostanze stupefacenti di un loro paziente, affetto
da schizofrenia paranoide. Così, a seguito di pedinamenti e appostamenti, il
paziente è stato scoperto mentre, eludendo la sorveglianza, sarebbe ripetutamente
uscito dall’ospedale per recarsi da due spacciatori magrebini, presi poi
stamane, per comprare eroina che, oltre che per uso personale, sarebbe stata
rivenduta dall’uomo ad alcuni suoi amici tossico dipendenti.</span></span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span><span></span><br />Successivamente, indagini minuziose hanno
permesso di ricostruire la complessa rete dello spaccio fino a risalire al
livello intermedio dei fornitori dei </span><span>pusher<span> magrebini, individuati in un gruppo di associati. Da qui, l’individuazione
del primo gradino nella scala di attività di spaccio, riconducibile a due
agguerriti sodalizi criminali albanesi, uno dei cui componenti è stato
recentemente condannato dopo l’ arresto avvenuto in provincia di ne
alimentavano fornitura e lo spaccio nelle province di Brescia e Bergamo. Nel
corso delle indagini sono stati sequestrati 3,300 chili di eroina e sono state
poi accertate cessioni della stessa sostanza per oltre 15 chili.</span><br />Individuati dunque negli indagati i
principali referenti dello spaccio nella città di Brescia, operanti in
particolare nei quartieri cittadini di via Chiusure e via Milano, i quali si
avvalevano anche della complicità di una coppia di cittadini cinesi che gestiva
un bar e nei cui confronti sarà revocata la licenza amministrativa da parte del
Questore di Brescia. Llupi è difeso dal’avvocato Angelo Oliva del Foro di Lecce.<span></span></span></p>