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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 16/07/2008 | CRONACA
Dal Salento a Brescia con l'eroina, un'organizzazione di spacciatori sgominata
Asti Llupi, 28enne, albanese e Moez Tasfad, 36enne, algerino, sono stati arrestati. Sarebbero personalità di una grande organizzazione che trafficava eroina muovendosi fra il Salento e le province di Bergamo, Brescia e Bolzano.
di Valentina Maniglia


<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> |<span> Si &egrave; conclusa con l&rsquo;esecuzione di 30 provvedimenti di custodia cautelare, di cui 25 misure restrittive in carcere, tre arresti domiciliari e due obblighi di dimora, l&rsquo;indagine denominata &laquo;Wolf 2007&raquo;, atta a sgominare un&rsquo;articolata organizzazione criminale dedita allo spaccio di eroina, operativa principalmente a Brescia, Bergamo e Bolzano, di matrice nord&ndash;africana, italiana ed albanese.</span></p> <p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span><br /></span></p> <p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span>A Brescia &egrave; stato arrestato <strong>Asti Llupi</strong>, nato in Albania 28 anni fa, che risulta residente a Lecce, il quale, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato uno dei trafficanti che si occupava di portare al nord le sostanze stupefacenti, e farebbe parte del livello intermedio dell&rsquo;organizzazione. Tra l&rsquo;altro, su di lui grava anche l&rsquo;accusa di aver acquistato, insieme ad altro connazionale, di 5 chili di eroina e di averne rivenduti almeno 3 chili ad altro gruppo di cittadini stranieri nel periodo tra Dicembre e Gennaio 2007. Questa imputazione &egrave; stata formulata dal pubblico ministero, <strong>Silvia Milesi</strong>.<br />L&rsquo;ordinanza &egrave; stata notificata anche a <strong>Moez Tasfad</strong>, 36enne nato in Algeria, gi&agrave; detenuto presso la Casa circondariale di Borgo San Nicola per un altro motivo. Era stato arrestato per possesso di stupefacenti a Milano, nel dicembre 2007.</span></p> <p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span><br /></span></p> <p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span>L&rsquo;operazione, portata avanti dalla squadra mobile di Lecce, in collaborazione con l&rsquo;ufficio analogo di Brescia, &egrave; partita nel novembre del 2006, quando alcuni medici del reparto di psichiatria<span> dell&rsquo;ospedale Fatebenefratelli di Brescia, hanno segnalato ai militari i loro sospetti riguardo l&rsquo;uso di sostanze stupefacenti di un loro paziente, affetto da schizofrenia paranoide. Cos&igrave;, a seguito di pedinamenti e appostamenti, il paziente &egrave; stato scoperto mentre, eludendo la sorveglianza, sarebbe ripetutamente uscito dall&rsquo;ospedale per recarsi da due spacciatori magrebini, presi poi stamane, per comprare eroina che, oltre che per uso personale, sarebbe stata rivenduta dall&rsquo;uomo ad alcuni suoi amici tossico dipendenti.</span></span></p> <p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span><span></span><br />Successivamente, indagini minuziose hanno permesso di ricostruire la complessa rete dello spaccio fino a risalire al livello intermedio dei fornitori dei </span><span>pusher<span> magrebini, individuati in un gruppo di associati. Da qui, l&rsquo;individuazione del primo gradino nella scala di attivit&agrave; di spaccio, riconducibile a due agguerriti sodalizi criminali albanesi, uno dei cui componenti &egrave; stato recentemente condannato dopo l&rsquo; arresto avvenuto in provincia di ne alimentavano fornitura e lo spaccio nelle province di Brescia e Bergamo. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 3,300 chili di eroina e sono state poi accertate cessioni della stessa sostanza per oltre 15 chili.</span><br />Individuati dunque negli indagati i principali referenti dello spaccio nella citt&agrave; di Brescia, operanti in particolare nei quartieri cittadini di via Chiusure e via Milano, i quali si avvalevano anche della complicit&agrave; di una coppia di cittadini cinesi che gestiva un bar e nei cui confronti sar&agrave; revocata la licenza amministrativa da parte del Questore di Brescia. Llupi &egrave; difeso dal&rsquo;avvocato Angelo Oliva del Foro di Lecce.<span></span></span></p>
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