Data pubblicazione: 15/07/2008 | CRONACA
Tutti in marcia per Peppino. La fiaccolata ieri sera a Ugento per il consigliere
Oltre 2mila persone alla fiaccolata organizzata dall'Italia dei valori, ieri sera a Ugento. La giunta cittadina non era presente. Hanno presenziato, invece, il parroco don Stefano Rocca, e il coordinatore Francesco D'Agata.
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>UGENTO (dal nostro corrispondente)</strong> | Si
è svolta ieri sera alle 20,30 la fiaccolata della legalità
in memoria di <strong>Giuseppe Basile</strong> ad Ugento. Oltre 2mila persone hanno
percorso alcune vie del paese per poi giungere in via Nizza, la
strada dove ha sede l’abitazione del consigliere comunale e
provinciale Peppino assassinato la notte tra il 14 e il 15 giugno con
40 ferite, di cui 19 coltellate che hanno traforato il corpo. Ogni
persona ha percorso il tragitto di oltre un chilometro con una
fiaccola, con la speranza di poter far luce sul tragico evento. Erano
presenti tutti, anche i giovani, il corteo è stato aperto da
uno striscione sostenuto dagli amici di Peppino con su scritto
«Giustizia e verità per Peppino», gli unici a non
andare alla manifestazione, la giunta comunale, infatti già in
consiglio comunale dedicato a Basile, il sindaco di Ugento <strong>Eugenio
Ozza</strong>, aveva già espresso parere favorevole. Però sono
giunti i sindaci di Taurisano, <strong>Luigi Guidano</strong>, Melissano, <strong>Roberto
Falconieri</strong> e Collepasso, <strong>Vito Perrone</strong>. Sul luogo dove si è
svolto l’omicidio è stato posizionato un proiettore dove è
stato trasmesso un video che percorreva la storia politica di
Peppino, paragonandolo all’inizio ad un eroe ucciso per la patria.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Abbiamo intervistato il parroco della
chiesa San Giovanni Bosco, parrocchia di Peppino, <strong>don</strong> <strong>Stefano Rocca</strong> e
<strong>Francesco D’Agata</strong>, segretario provinciale dell’Italia dei valori,
i quali ci hanno espressamente detto che la manifestazione non è
una strumentalizzazione politica. Invitando tutti i politici a non
portare con sé nessuna bandiera, vuole essere piuttosto un
modo per ricordare un uomo, e soprattutto un amico. Forse la frase
era rivolta all’amministrazione comunale, ma di certo dopo le
parole del parroco prima di vedere il video, dalla folla radunata è
partito solo un lungo applauso accompagnato da forti grida come
«Bravo Peppino», «Viva Peppino», la gente non
ha gridato contro l’amministrazione, visto che aveva dato da giorni
le motivazioni. Intanto, a distanza di 30 giorni, la speranza è
quella di vedere uno spiraglio di luce sulle indagini. I militari,
che erano presenti ieri alla fiaccolata, non fanno trapelare nessuna
novità.</p>