«Non possiamo non evidenziare la situazione di malessere del sistema aeroportuale dell'area salentina». Mario Vantaggiato, segretario provinciale della Federazione Italiana Lavoratori Trasporti, condivide le proteste sollevate dai cittadini “penalizzati – sottolinea – per la soppressione dei voli nazionali e internazionali della compagnia aerea My Air. Secondo Vantaggiato, «molti voli sarebbero concentrati sullo scalo barese, col rischio di determinare un danno incalcolabile all'economia turistica dell'intero Salento». Poi riflette sui numeri: «Occorre adeguare le rotte brindisine in base agli interessi e allo sviluppo del territorio delle tre province, in cui sono coinvolti due milioni di abitanti, la metà dell'intera popolazione pugliese». E continua: «Per valorizzare il Salento occorre eliminare disservizi e la mancanza di coincidenze rispetto agli orari di collegamento tra il City Terminal leccese e l'aeroporto di Brindisi». Poi fa un'analisi: «Visti i numerosi villaggi turistici di qualità presenti sul territorio, perché non attivare una serie di voli giornalieri dall'aeroporto di Galatina? Disporre di voli diretti, attraverso l'aeroporto di Galatina, potrebbe divenire un ulteriore motivo di richiamo turistico». Poi insiste: «Destinare lo scalo di Galatina ai voli charter, non sarebbe concorrenziale ai voli di linea dell'aeroporto di Brindisi, poiché l'80 per cento dei flussi turistici riguarderebbero un soggiorno o una vacanza nel Salento».
Il segretario Vantaggiato conclude con una riflessione: «Cinque anni fa era tutto pronto. Ma l'ex governatore di Puglia, Raffaele Fitto, “cancellò” l'aeroporto di Galatina dal piano regionale dei trasporti insieme ai relativi finanziamenti già stanziati per circa cinque milioni di euro, a seguito dell'intesa Stato-Regione del 2000. Una successiva delibera della provincia di Lecce approvò, inoltre, un piano di fattibilità che prevedeva oltre all'allungamento della pista, la costruzione di una nuova struttura con uffici, biglietteria, punto ristoro e altri servizi per l'utenza».