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ALLISTE | In merito alle dichiarazioni e ai comunicati stampa provenienti dai vertici provinciali dell’Udc e riguardanti l'abbandono definitivo del sindaco di Alliste, Antonio Ermenegildo Renna, del partito afferma di non poter non intervenire per chiarire e ribadire quella che ormai da tempo era la sua posizione critica nei confronti del partito.
«Invero, non posso nascondere come tali dichiarazioni destano in me una qualche meraviglia giacchè esse sono forse il frutto di una qualche distrazione o disattenzione nei miei confronti.
Il mio abbandono dell’Udc trova radici molto più lontane, a differenza di quanto si volesse far credere. Qualcuno forse dimentica che sin dai tempi del terzo congresso nazionale, tenutosi a Roma nell’aprile del 2007, mentre altri erano impegnati a messaggiare con i vertici locali del partito per ottenere una loro collocazione nella direzione nazionale, minacciando altrimenti l’uscita dal partito, il sottoscritto era impegnato su tutt’altro campo; era impegnato a discutere con gli amici circa la linea politica da intraprendere; era impegnato a sostenere l’impegno dell’Udc all’interno della coalizione del centrodestra giacchè ho sempre creduto che i valori e le ideologie che appartengono ai militanti nel partito meglio avrebbero potuto trovare difesa all’interno della tradizione politica del centrodestra».
«Qualcuno, forse, ha dimenticato o cerca di nascondere, che nell’ottobre del 2007, il sottoscritto, insieme a tutti gli assessori e ai consiglieri comunali che militavano nell’Udc si autosospese dal partito per quella che, nel nostro documento datato 3-5 ottobre 2007, veniva definita “un’operazione di cannibalismo politico” per le vicende riguardanti la nomina all’interno della cabina di regia di Area Vasta di Casarano. Infatti, la direzione provinciale dell’Udc, dopo aver ufficialmente e con provvedimento scritto designato il sottoscritto a far parte del prefato organismo, se ne trovò di fatto estromesso a favore del Sindaco di Uggiano La chiesa che per di più non mi risulta, all’epoca, fosse iscritto all’Udc. In quella circostanza tutto il gruppo dell’Udc di Alliste si autosospese dal partito in attesa dell’adozione di provvedimenti e di chiarimenti da parte degli Organi Provinciali del Partito. Chiarimenti e provvedimenti che a tutt’oggi non sussistono».
«E a tal proposito vi è ancor di più. Il 3 maggio 2008, il sottoscritto si fece promotore, insieme alle sezioni cittadine dell’Udc dei Comuni di Alliste, Racale, Melissano, Taviano, Ugento e Acquarica, della sottoscrizione di un documento indirizzato alla Segreteria e alla Direzione Nazionale dell’Udc, alla Segreteria Provinciale di Lecce e al Commissario Regionale, con il quale i sottoscrittori invocavano la convocazione del direttivo e del Comitato provinciale, regionale e nazionale al fine di valutare l’opportunità di celebrare un congresso Nazionale Straordinario per discutere la collocazione e la linea politica del partito. Nel prefato documento, tra le altre ragioni, argomentazioni e riflessioni, espressamente si legge: “Noi sottoscrittori del presente documento - impegnati, giornalmente, quali amministratori locali nel difendere i valori che più ci appartengono - sentiamo forte i valori, la storia e l’Identità che caratterizza l’Udc. Ma allo stesso tempo però abbiamo sempre pensato che il Nostro impegno doveva profondersi e collocarsi all’interno dell’alleanza di centrodestra, all’interno dell’area moderata del Centrodestra per dare ad essa una politica moderata, riformista e portatrice di tutti i valori che fortemente ispirano la nostra ragione di esistere; in tale coalizione ci siamo sempre identificati e pensati come il partito che meglio poteva guidare, ponderare e interpretare l’alternativa al centrosinistra. Il nostro sentirsi leali ai nostri valori ci porta a chiedere ai destinatari del presente documento una presa di posizione netta su quello che dovrà essere il futuro e la linea politica del partito dell’Udc, ma soprattutto chiediamo che l’Udc a livello Nazionale, Provinciale e Regionale Voglia assumere l’impegno di ricucire e ristabilire il dialogo con il PDL e con le forze di Centrodestra che sono da sempre a noi più omogenee sia sul piano politico-programmatico che sul piano culturale”. Tale Nostro invito è rimasto privo di un qualsiasi cenno da parte del Partito a livello Nazionale sia da parte della segreteria Provinciale che a dire il vero, in questi anni, non ha mai dato segni di promuovere la partecipazione democratica della base che è sempre rimasta fuori dalle scelte intraprese dai pochi.
Ora, se ad altri è consentito, a causa delle lamentate disattenzioni nei Loro confronti, intraprendere altre strade, non capisco perché a me non dovrebbe essere consentito continuare la vita politica all’interno di quel centrodestra al quale sempre mi sono sentito vicino.
E poi, non si può tacere che l’arbitrario collocamento dell’Udc si pone in posizioni del tutto antitetiche al comune sentire dell’elettorato moderato che l’Udc stesso dovrebbe rappresentare.
Il panorama che ne emerge non è quello di un partito di centro alternativo alla sinistra, ma, al contrario, di un partito disposto a qualsiasi avventura pur di contrapporsi allo schieramento che più gli sarebbe vicino per storia e proposta politica. Un partito che appare, a mio modo di vedere, destinato al progressivo scivolamento a sinistra. Non è questa la linea alla quale ho aderito, non è quella nella quale la stragrande maggioranza degli elettori dell’Udc può o vuole riconoscersi.
«È evidente - continua il sindaco - ai più come tali mie azioni e posizioni siano, per così dire, comuni, sebbene da posizioni diverse, a quella intraprese da altri illustri esponenti politici che solo qualche tempo fa invitavano i propri militanti a fondersi nel Pdl, invocandone la bontà della scelta ed oggi invece militano in altri lidi. Ora è strano notare che molto spesso la coerenza che si concede e si permette a se stessi, non la si vuole concedere e permettere agli altri».
La concretezza che mi appartiene, la volontà di non creare inutili polemiche, ma soprattutto il rispetto delle persone che non ho mai barattato in nome di niente, né tantomeno di una propaganda elettorale, mi induce ad astenermi dal commentare l’azione di chi solo ieri militava in Azione Giovani, in An o addirittura in Destra Sociale, esaltando la sua appartenenza al centrodestra e oggi invece si ritrova in altre posizioni, in altri lidi, in quei lidi che solo qualche mese venivano aspramente criticati. Al di là delle sterili polemiche di questi giorni, posso dichiarare, senza paura di essere smentito, che la mia scelta è priva di qualsiasi equivoco sul piano politico, né frutto di pressioni alcuna».
«Mi candido alla Provincia di Lecce con un’identità, - conclude - una progettualità ed un programma chiaro, in coerenza con i valori in cui credo da sempre e con un progetto politico che, per quanto mi riguarda, non può che essere di centrodestra».