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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 21/04/2009 | POLITICA
PROVINCIALI, LECCE | Botta e risposta fra Presidente e candidato
Alba Service, parla Pellegrino.
E sui rifiuti, replica a Losappio
È polemica sulla società partecipata dalla Provincia. Il presidente dell'ente, Giovanni Pellegrino ribatte al candidato alla presidenza per il centrodestra, Antonio Gabellone: «Mai fatto un bando di evidenza senza prima aver modificato gli articoli dello statuto».

LECCE | È stato il ministro Raffaele Fitto, domenica scorsa, all'Hotel Tiziano a chiamarlo in causa. E lui, prontamente, ha risposto. Risposto a quanto affermato dal ministro di Maglie, in merito alla candidatura di Antonio Gabellone, alla guida del Pdl e di tutta la coalizione di centrodestra. Ve lo ricordate? «A parte la critica che Gabellone sia un politico poco conosciuto - disse il ministro - non ne ho sentite altre sulla sua persona. Non c'è, come vedete, una sola critica reale» (http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?code=3629).

Critica che, a distanza di tre giorni, è arrivata. Dal presidente della Provincia in persona, Giovanni Pellegrino, che accusa Gabellone di non essere stato un politico capace di «leggersi le carte». In particolare, la polemica è sulla società partecipata Alba Service: «L’enfasi di una campagna elettorale, pur appena iniziata, priva evidentemente Antonio Gabellone della capacità, che in questi anni ha avuto, di leggere con diligenza e attenzione gli atti della Provincia. Non è vero che io abbia pubblicato un “bando di evidenza pubblica per la nomina dell’amministratore unico di Alba Service”, ancora prima che il Consiglio provinciale approvi una modifica dello Statuto della partecipata da me proposta e che il Consiglio provinciale esaminerà nella seduta odierna.

Il mio avviso (quello del 16 aprile 2009, numero 31365, ndr) attiva, infatti, a seguito delle dimissioni di Giuseppe Ruggeri, il procedimento di nomina di un nuovo consigliere di amministrazione secondo lo statuto vigente, dando atto che l’organo esecutivo della società continua ad essere composto da tre membri.

È di tutta evidenza che una modifica statutaria non potrà trovare attuazione prima della sua entrata in vigore e per questo non basta una deliberazione del Consiglio, essendo anche necessario che l’assemblea straordinaria della società sia convocata nelle forme notarili e nel rispetto dei termini della pubblicità previsti dalla legge.

Mi sorprende che Antonio Gabellone, nella correttezza che ha sempre caratterizzato il nostro confronto, mi abbia potuto ritenere colpevole di un così grave errore giuridico.

Posso accettare l’addebito di non essere stato abbastanza dinamico, ma non quello di non avere avuto nei miei atti la cura formale dovuta alla mia lunga esperienza di avvocato. Chiedo alla cortesia di Antonio Gabellone di prendere e di darmi atto di ciò, affinchè il problema delle modifiche statutarie di Alba Service sia affrontato nell’ultimo Consiglio provinciale con la pacatezza e la serenità che hanno caratterizzato l’intera consiliatura. Per consentire al consiglio di amministrazione integrato dal nuovo membro di giungere alla fine del proprio mandato, così rispondendo positivamente alla critica di Gabellone di averlo voluto da subito decapitare.

Mi sembra giusto, infatti, che non sia io, ma chi mi succederà nella presidenza della Provincia, a nominare il primo amministratore unico della partecipata».

Gli risponde Antonio Gabellone, secondo cui «da Pellegrino arrivano smentite tardive e confuse». «Abbiamo sventato una nomina pre-elettorale - sottolinea Pellegrino -. Ex cathedra, l’avvocato Pellegrino tiene a precisare che il bando pubblico del 16 aprile, riguardante la nomina di un componente del Cda di Alba Service, non era preordinato alla designazione del nuovo amministratore unico della stessa società. Contemporaneamente, con altra nota, il Presidente si affretta a chiarire che le modifiche allo statuto di Alba Service, oggi all’esame del Consiglio, esplicheranno i propri effetti solo alla scadenza dell’attuale Cda, prevista tra due anni.

Orbene, siffatte smentite, tardive e confuse, seguono necessariamente all’attività di controllo ed interdizione operata dalla minoranza consiliare.

È vero, infatti, che il Presidente ha richiesto solo il 9 aprile la modifica dello Statuto. Ha affrettato il lavoro della Commissione del 17 scorso, per poi proporre l’approvazione della delibera, che istituisce l’amministratore unico, al Consiglio di oggi.

Ricostruita così la cronologia degli atti, si rivela la insolita tempistica certamente finalizzata all’obiettivo di una nuova nomina politico-elettorale, sventata grazie al nostro fermo intervento.

Se questi sono gli esordi della campagna elettorale, quante altre nomine si dovranno bloccare?».

 

RIFIUTI, PELLEGRINO A LOSAPPIO: «RITARDI OGGETTIVI» | «Sono lieto che l’assessore regionale Michele Losappio abbia constatato di persona il grave ritardo con cui si stanno realizzando gli impianti di smaltimento dei rsu in Ugento, Poggiardo e Corigliano d’Otranto ed abbia preannunciato sanzioni a carico della ditta esecutrice se i termini contrattuali non saranno rispettati». Dibattito aperto anche sui rifiuti. Proprio nel giorno dopo dell'avvio dei lavori per la realizzazione, a Corigliano, della discarica di servizio (avvenuta dinanzi allo stesso assessore regionale e all'assessore provinciale all'Ambiente, Gianni Scognamillo), il presidente ribatte sui tempi di realizzazione, e sul lentissimo andamento dei lavori che è stato pure monitorato.

«Il lentissimo andamento dei lavori è stato, negli ultimi mesi, su mia disposizione, monitorato congiuntamente dal dirigente del servizio Rifiuti e dalla Polizia provinciale, che ogni quindici giorni hanno redatto un rapporto che l’assessore Scognamillo ha inviato al Prefetto di Lecce e all’assessore Losappio.

Nel corso del nostro ultimo incontro barese ho pubblicamente chiesto scusa a Losappio per aver attivato una polemica giornalistica con lui di cui effettivamente non vi era bisogno. Vorrei ora che, con la stessa lealtà, Losappio riconoscesse che il mio allarme era fondato su una situazione oggettiva di ritardo esecutivo, alla quale si aggiunge una discutibile funzionalità dell’unico impianto sinora realizzato (quello produttivo di crd in Cavallino), che anche nella giornata di ieri ha registrato guasti, interrompendo il ciclo di smaltimento dei rifiuti definitivo nell’Ato Le 1 e provvisorio nell’Ato Lecce 2».

Quello che sarà realizzato in località «Scomunica» a Corigliano, infatti, è stato oggetto di nota da parte dell'assessore Losappio, che alla Cogeam (la dittà che si occupa della realizzazione della nuova discarica per i rifiuti dell'Ato Lecce 2) si rivolse, facendo trasparire la preoccupazione per una conclusione in tempo dei lavori. «Secondo il contratto, la discarica dovrà essere realizzata entro ottobre. E in tempi utili dovrà essere concretizzato anche un altro impianto, quello del nuovo biostabilizzatore che prenderà il posto dell'attuale impianto della SudGas di Poggiardo.

 

PELLEGRINO SULLA SUA CANDIDATURA | Intanto, sulla sua candidatura, Pellegrino smentisce che possa trattarsi di una candidatura in tre collegi del capoluogo, quanto piuttosto separati fra nord (zona capoluogo), centro e sud: «Non è vero che io intenda candidarmi in tre collegi del capoluogo - spiega Pellegrino -. Se mi candiderò in tre collegi, uno soltanto sarà nel capoluogo, gli altri due nel centro e nel sud della provincia.

Non voglio dar corpo, infatti, all’accusa di essere stato eccessivamente Leccecentrico. Anche se è vero che, primo presidente della Provincia nato e residente a Lecce (Loredana sarebbe opportunamente la seconda), ho avuto cura di porre rimedio ad un problema antico, tutto salentino: quello di una Lecce restìa ad assumere il ruolo di capoluogo provinciale e quello di un territorio restìo a riconoscere a Lecce il ruolo di capoluogo.

In questo si inscrive il complessivo indirizzo amministrativo da me seguito, di cui cito solo due esempi recenti: l’intervento sul campanile del Duomo e, soprattutto, l’acquisizione del Galateo che darà a Lecce, senza oneri per il Comune, uno spazio alberato in cui attrezzare una seconda villa comunale, così raggiungendo un obiettivo che non sono riusciti a raggiungere i tanti sindaci succedutisi alla guida della città nell’ultimo cinquantennio caratterizzato da una grande espansione dell’abitato urbano».

 

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ADRIANA POLI: «IL PDL NON MANTIENE GLI IMPEGNI» | «Non ho accettato la candidatura con il Pdl perché non mi fido». Sono queste le parole del presidente del movimento «Io Sud», Adriana Poli Bortone, che replica a chi la accusa di non aver voluto accettare la candidatura a presidente della Provincia di Lecce con il Pdl.

«Dal Pdl - sottolinea la senatrice - non ho ricevuto nessun tipo di attenzione. Anzi, solo gravi disattenzioni. Basta andare un po’ a ritroso e guardare quanto è successo nella campagna elettorale per le comunali leccesi. Subito dopo l’esito positivo di quella tornata elettorale, ottenuto grazie ai circa 10mila voti portati dall’attuale gruppo consiliare di Io Sud, non sono stati rispettati i patti, attribuendo due assessorati a chi aveva solo tre consiglieri. Un’evidente grave disparità nelle proporzioni rispetto al risultato espresso dall’elettorato».

«Sono una persona leale e rimango fermamente fedele al mio percorso politico del quale non ho nulla da rinnegare - spiega ancora - Ma non ci sto a fare patti con chi i patti non sa mantenerli».

L'EDITORIALE
Diretta in streaming con la radiocronaca della partita e la differita.
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