RIMINI | Sono cinque gli arresti effettuati per fermale la banda che violentava le prostitute. Infatti, secondo quanto emerso dalle indagini, i coinvolti avrebbero fissato degli appuntamenti a «luci rosse». Come se fossero dei normali clienti, si presentavano all'appartamento, ma una volta all'interno cacciavano l'arma, una finta pistola semiautomatica che comunque metteva paura alle malcapitate, convinte che fosse vera, costrette a subire poi la rapina. Le persone, tutte pugliesi, sono state arrestate dalla squadra mobile di Rimini, che gli hanno stretto le manette ai polsi accusandoli di rapina aggravata continua.
In flagranza di reato sono stati arrestati Luigi Liaci (a sinistra, nella foto) di Tricase, e Davide Pansini, di Tiggiano, entrambi 23enni già noti alle forze dell'ordine. Mentre per Aldo Zaza, 28enne di Bari, Marco Colella, 25enne di Bari, incensurati entrambi, e Michele Luini, 33enne di Canosa di Puglia, è stato disposto il fermo di polizia giudiziaria, dopo le indagini svolte dalla squadra mobile.
Gli agenti sono partiti con le indagini controllando a 360 gradi una sim card intestata a uno dei pugliesi.
Luini, Colella e Zaza risiedevano in un residence di Rimini. La sim aveva registrato alcune telefonate effettuate alle prostitute per fissare degli appuntamenti. Sono stati i tre i colpi messi in atto dalla banda, prendendo come vittima una ragazza cinese, una dominicana e due colombiane.
Quando gli agenti hanno effettuato la perquisizione domiciliare, presso la dimora dei malviventi, sono stati rivenuti quattro computer portatili, di proprietà delle ragazze, venti telefoni cellulari, e 2mila euro in contanti, constatando che parte della somma era stata già spesa.
(Nella foto il salentino arrestato. Su gentile concessione di Pasquale Bove - Foto Bove&Associati)