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LECCE | «Tagli alla spesa dell'ente, meno incarichi superflui, e soprattutto una migliore ripartizione delle risorse». È questo il progetto politico di Antonio Gabellone, candidato del Pdl alla presidenza della Provincia per la coalizione di centrodestra. Nonostante il bagno di folla che lo ha «costretto» ai saluti, Gabellone si concede per un'intervista, in cui ricalca le grandi questioni provinciali, quelli su cui soffermerà la sua azione politica, sia in campagna elettorale, che nel momento in cui dovesse diventare presidente. Dice che, se ci sarà la possibilità di un confronto con le altre due candidate non si tirerà indietro. Anzi, aspetta il confronto, per parlare ad esempio della ricapitalizzazione delle società partecipate, come Alba Service e Stp.
Ma il punto forte del suo programma, che metterà in atto dall'8 giugno è quello dei «tagli», finalizzati a recuperare parte delle risorse che, a suo dire, in questi anni sono state sperperate dalla giunta Pellegrino.
È contento di essere il candidato del centrodestra?
«È una grande soddisfazione sicuramente. Certo è anche una grande responsabilità, senza dubbio. Spero di avere la forza, la capacità, la disponibilità, e tutte le doti e le qualità necessarie, per non deludere chi ha voluto realizzare attraverso me questo progetto e chi ha creduto in me».
Lei ha parlato di spesa, di tagli, di costi dell'ente troppo alti. Cosa farà da presidente?
«Comincerò a tagliare. Bisogna spendere meglio. Vengo da un paese in cui prima di spendere un euro si pensa dieci volte. Questo criterio e quest'attenzione dobbiamo riporli nella spesa della Provincia. Sono convinto che dobbiamo drenare alcune risorse nel sociale. Noi per esempio paghiamo circa tre milioni di euro l'anno di affitti per le proprietà. Dobbiamo generale in circolo virtuoso che porti sempre più verso una Provincia snella, efficace, efficiente, che si rapporti col territorio e che riesca a dare delle risposte in tempo reale».
Lei ha detto che fra le figure «inutili» c'è quella del portavoce del Presidente (attualmente il portavoce è Massimo Manera). Taglierà anche quella figura?
«Non è un problema di uomo. Ritengo sia opportuno sfruttare al meglio le risorse interne, le possibilità interne alla Provincia. Capire laddove necessario l'integrazione. Ritengo che in alcuni casi si possa fare bene con le risorse che noi già abbiamo. E quindi, questo può essere un modo per tagli importanti, nell'ambito di un bilancio che oggi è ingessato, che oggi di fatto è tutto impegnato in una serie di spese rispetto alle quali noi dovremo tagliare e tagliare molto».
Ha avuto modo di conoscere il funzionamento di tutti gli uffici? Cosa pensa ad esempio dell'Ufficio relazioni con il pubblico? Farà dei tagli anche lì?
«L'Urp deve essere oggi il front office importante. Sono gli uffici che mettono in contatto il ruolo esterno con la struttura amministrativa. Oggi non vorrei anticipare scelte che devo essere ponderate, ma sulle quali un'idea c'è già. Dobbiamo lavorarci meglio con tutti gli amici e otterremo risultati importanti».
Sente di più la vicinaza dei paesi della provincia e della città capoluogo?
«La Provincia deve toccare le realtà di periferia. Quelle più lontane. Se noi riusciamo a creare un collegamento forte fra città di Lecce, e tutte queste realtà sparse nel territorio salentino, noi renderemo Lecce più forte e renderemo il progetto Salento molto più importante».
Loredana Capone, candidata del centrosinistra, e Adriana Poli Bortone, per il terzo polo. Chi teme di più?
«Gabellone rappresenta il centrodestra, una coalizione forte che non deve avere paura di nessuno, con tanta gente che vuole finalmente, dopo quindici anni, portare il centrodestra al governo della Provincia. Paura di nessuno, e rispetto di tutti».
Sarà Adriana Poli Bortone l'ago della bilancia in queste elezioni provinciali?
«Non credo che oggi si possano fare sommatore o sottrazioni. Oggi c'è un progetto che verrà valutato dall'elettorato. I personalismi, le cose dubbie, le cose che hanno uno scarso colore, che non sono ben definibili o individuabili, credo che abbiamo poco spazio. Ecco perché sono convinto che noi possiamo portare avanti con impegno e determinazione un impegno che credo possa riscuotere molto successo».
Quale sarà la prima cosa che farà da presidente, qualora dovesse diventarlo?
«La prima cosa che faro sarà andare a salutare tutti i dipendenti della Provincia, dicendo a loro che io credo molto in questa struttura. Che lavorerò per rivalutarla, per ridare entusiasmo, per ridare forza perché all'interno ci sono le risorse importanti per fare della Provincia un ente utile, capace, pronto a interloquire e a rapportarsi con il territorio».
Se le si dovesse proporre la possibilità di un confronto. Per esempio in televisione. Gabellone che fa, ci va?
«Certamente, assolutamente sì. Non sarò certo io a tirarmi indietro. Attendo un confronto televisivo».