LECCE | Paolo Perrone si alza dalla sedia per parlare al microfono sul palco allestito nell'Hotel Tiziano. Dalla platea si leva un grido: «Paolo fai piazza pulita». L'animo del centrodestra, questa mattina, a partire dalle 11, non era solo per il candidato alla presidenza della Provincia, Antonio Gabellone, ma anche per lui. Che forse già la prossima settimana, per via della dicotomia ormai venutasi a creare con la vice sindaca, Adriana Poli Bortone (del movimento «Io Sud»), potrebbe procedere a un rimpasto della giunta leccese di Palazzo Carafa. Il sindaco ha lasciato intendere che il provvedimento potrebbe essere adottato già la prossima settimana col ritiro delle deleghe per una nuova ripartizione.
Ma la presentazione del candidato del centrodestra è cominciata con l'esordio del senatore del Pdl, Cosimo Gallo: «È Antonio Gabellone il nostro presidente. È il presidente della Provincia». Parole con le quali Gallo apre la cerimonia di presentazione del candidato, non senza però essere emozionato. E ringrazia i sostenitori del centrodestra di essere lì, a sostegno del candidato alla presidenza della Provincia di Lecce. Un discorso conciso e senza dubbio pacato, è stato quello d'apertura del senatore ed ex coordinatore di Forza Italia. Ha spiegato i motivi della candidatura sottolineando che quella scelta è stata condivisa, e non dettata dall'alto. A seguire l'intervento di prefazio, il consigliere regionale e leader del movimento «La Città», Saverio Congedo. Questo ha ringraziato quanti, assieme agli esponenti della destra, hanno scelto di essere dalla parte della destra del Pdl.
Poi è stata la volta del coordinatore regionale Francesco Amoruso. Anche lui ha rivolto il suo discorso alla rappresentanza della destra, e ha invitato i presenti a non cedere alle provocazioni di chi «si dice di destra, ma poi milita di fatto da un'altra parte». Ancora una volta, il riferimento è ad Adriana Poli, verso la quale cenno di critica è stato rivolto un po' da tutti.
Il sindaco Perrone, intanto, ha rivolto a Gabellone il suo attestato di stima, spiegando che il centrodestra lo sosterrà tutto unito, nonostante la lite piuttosto sentita con la leader di Io Sud: «Antonio è l'uomo giusto per questa Provincia - ha esordito il sindaco di Lecce -. Giusto, ma anche un uomo estremamente amabile. Da confrontare con l'ennesima scelta antidemocratica di Sandro Frisullo. Vengo da un'esperienza anch'io di consigliere della Provincia». Sorride ai consiglieri di centrodestra e poi domanda: «Mi chiedo se qualcuno di voi si ricorda un solo provvedimento serio adottato dalla giunta di Giovanni Pellegrino. Hanno propagandato il Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale) quasi fosse l'elemento risolutivo di tutti i problemi della Provincia. Un documento assolutamente vuoto.
E se fino a ieri, cioè fino alle altre consiliature ci siamo confrontati con un progetto politico concreto che era quello di Lorenzo Ria, oggi ci confrontiamo con il nulla. E tu, Antonio, che hai fatto opposizione più di tutti alla Provincia ne sei il testimone. Dall'altra parte ancora (fa riferimento al terzo polo, quello di Adriana Poli) abbiamo le ambizioni, i sogni, le frustrazioni di una scelta personale e individualistica.
Di una persona che ha rappresentato per quarant'anni l'anima della destra salentina e pugliese. Di una persona che ha avuto tutto dal suo partito - si rivolge ancora ad Adriana Poli -. Ha fatto il ministro, ha fatto il parlamentare per tanti anni, l'europarlamentare, il sindaco di questa città. E ora, al primo «no», sceglie strade diverse».
Ma ciò che meno gli è piaciuto, spiega il sindaco, è l'ultima conferenza stampa, nel brindisino, che Perrone definisce «mortificante»: «L'abbiamo vista al fianco del segretario del Pd a Brindisi, in quella funesta conferenza stampa. Ora, faccio un confronto che voglio offrire a tutti voi. Confronto con coloro i quali, e mi riferisco a tre persone con le quali sono legato da un legame d'affetto molto intenso, in questi mesi hanno rappresentato l'alternativa. Coloro i quali erano disposti a candidarsi come presidenti della Provincia, a rappresentare il popolo del centrodestra, e che per questioni di carattere meramente politico, hanno dovuto cedere il passo e ritirare la propria candidatura.
Loro sono con noi, partecipano con noi a questa campagna elettorale. Mi riferisco a Gianni Garrisi, a Saverio Congedo, a Lorenzo Ria. Ecco cos'è lo spirito di appartenenza. Qualcuno ha detto 'Gabellone lo conoscono in pochi'. Io dico ci vuole poco per non conoscerlo, e chi lo conosce lo apprezza».
Il riferimento va poi a Roberto Martella, che nei giorni scorsi disse di scegliere, per la candidatura, i migliori: «Abbiamo avuto una riunione con la maggioranza, la vera maggioranza di Palazzo Carafa. Roberto Martella, lo ricordo a tutti, da uomo libero, sfidando le imposizioni del suo partito, entrò in aula quando Adriana Poli invitò i suoi a boicottare il bilancio. Martella è venuto da me, e mi ha detto. Si scelgano i migliori, mettendo di fatto in pericolo la sua candidatura».
ALFREDO MANTOVANO: «LA DESTRA? È PIENAMENTE RAPPRESENTATA» | Alfredo Mantovano, sottosegretario all'Interno fa subito riferimento a quello che è lo slogan di Loredana Capone, candidata col centrosinistra alla presidenza, «Io ci sono»: «Noi ci siamo, il centrodestra c'è, il Popolo della libertà c'è. Oggi vorrei dire che la destra è parte integrante del centrodestra, e si sente pienamente rappresentata, da un professionista serio, da una persona onesta e competente, di un amministratore che ha già dato prova di sé sul territorio come sindaco, e sarà ancora migliore come presidente della Provincia.
Facciamo parte di una coalizione - ha spiegato Mantovano - dove non conta da dove si viene, conta quali sono gli obiettivi che ci prefiggiamo e come si devono raggiungere. Conta il legame con la realtà». Si rivolge ad Antonio: «Caro Antonio, qui sei sostenuto da quel centrodestra che con forza ha legittimato il governo nazionale. Quel centrodestra che in Abruzzo sta dando prova di efficienza, dando spazio a tutti quei volontari che vogliono dare una mano. Il centrodestra sulle piazze della Campania aveva raggiunto l'impegno di togliere l'immondizia dalle strade e ci è riuscito. E non ci siamo limitati a fare un'operazione di pulizia, di superficie. Abbiamo avviato una seconda fase, col termovalorizzatore di Acerra e andremo avanti».
Il sottosegretario pensa poi alle grandi questioni che hanno modificato la storia dell'Italia, come quelle sociali, relative, per esempio, all'eutanasia: «Il nostro è il centrodestra della vita, chiamato a fronteggiare una sinistra di morte. Siamo stati noi a voler fare un decreto per far vivere Eluana Englaro». E ancora, sulla sicurezza, parla ma si rivolge a Gabellone: «Il centrodestra che ti sostiene è generoso e senza riserve, sta combattendo una lotta senza pari contro la criminalità. Una criminalità d'ogni tipo, soprattutto quella mafiosa. Ed è indegno che mentre uomini in divisa rischiano la vita per strada, chi in strada non ci sta e sta dietro a un tavolo, lascia decorrere i termini per depositare una sentenza.
Non è questo lo Stato che vogliamo. Ti sta sostenendo un centrodestra che affronta una crisi finanziaria, che non dipende dalle scelte di chi governa perché ha dimensioni globali. Che nonostante la ristrettezza dei fondi sta realizzando le grandi opere. Il Cipe ha finanziato alcune tratte ferroviarie importanti. Biagio Ciardo, che vedo qui, è un uomo che ha sempre combattuto per raggiungere questi obiettivi. La Bari-Napoli permetterà di migliorare la velocità di percorrenza nei trasporti. E del beneficio ne risentirà anche Lecce, dove le tratte che partivano da qui, dopo aver raggiunto la Bari-Napoli erano costrette a rallentare. Pellegrino pensa alle Ferrovie del Sud Est, noi facciamo l'alta velocità. Il Sud non ha bisogno di piangersi addosso, ma di far fruttare la propria ricchezza, che è tanta». E in merito alla Notte della Taranta: «La cultura - dice - non si può fermare a quello».
IL MINISTRO FITTO: «SI GUARDI CHI È CONOSCIUTO TROPPO» | Il ministro agli Affari regionali, Raffaele Fitto, ringrazia gli altri consiglieri, che in questi anni hanno lavorato nell'opposizione. Come Raffaele Baldassarre, «che ha rappresentato i valori e le passioni del centrodestra nell'ambito della amministrazione provinciale. Penso che il loro lavoro sia molto utile nella stesura del nostro programma e nella predisposizione di un governo alternativo, rispetto a quello che noi ci lasciamo alle spalle, e cioè di questi cinque anni di amministrazione provinciale.
Vorrei rivolgere anche un ringraziamento a Saverio Congedo e Gianni Garrisi. Un ringraziamento nei confronti di quegli amici che hanno dato una disponibilità per la campagna elettorale, affinchè si potesse arrivare alla sintesi di un progetto di governo, di un progetto politico.
Voglio anche ringraziare Lorenzo Ria - dice - che non è qui con noi perché si trova in Austria per una gara podistica. Lui ha condiviso con noi la candidatura di Antonio Gabellone e insieme ad altri amici ha condiviso questo progetto, nonostante in passato ci siamo contrapposti su certe questioni. Con alcuni di loro ho avuto forti contrapposizioni. Abbiamo discusso con i componenti delle varie liste, e con i rappresentanti dei partiti prima di arrivare alla scelta di un candidato come Antonio. Quella di un professionista serio, di una persona capace, che porterà un vento di rinnovamento nella vita politica della nostra provincia».
Fitto fa riferimento alla critica che è stata rivolta in questi giorni a Gabellone. Quella cioè di non essere un politico molto noto, ma di nicchia: «È troppo poco conosciuto. Io invece dico che c'è gente che è troppo, molto, conosciuta. Questo è un progetto innanzitutto politico. Noi vogliamo un modello di governo alternativo. Gabellone in questi anni ha verificato quali sono tutti i problemi che ci sono in questa provincia. Quali sono le difficoltà dell'ente». Un ente, sottolinea il ministro di Maglie, che è diventato più un ente di collocamento per personale politico, che un ente in grado di rispondere alle esigenze della gente: «Il bilancio si è notevolmente appesantito. Perché quando ci si fa carico di personale che non serve, non si liberano certamente le risorse che possono essere impiegate diversamente. Noi non vogliamo andare a calcare un terreno che è quello della contrapposizione personale, dove qualcuno ci vuole portare. Noi dobbiamo parlare della nostra coalizione e dobbiamo parlare del programma di governo. Dobbiamo farlo sulla base di un chiarimento». Quale chiarimento? Quello di cui si sente il bisogno all'interno della giunta leccese, probabilmente. Per questo, sull'amministrazione comunale di Paolo Perrone, dice: «La sua amministrazione è capace ed efficace. Gli intoppi che possono artatamente essere creati vanno rimossi. Perchè questa amministrazione comunale deve lavorare tranquillamente. Non si può immaginare o ipotizzare, che dopo questa giornata, dopo l'apertura di questa campagna elettorale, dopo aver detto con chiarezza, che qui c'è il centrodestra, che noi abbiamo un progetto di governo chiaro, abbiamo un candidato spendibile, verso il quale non ho ancora ascoltato una sola critica di merito.
Perché qui la critica è che non è molto conosciuto, o che è stato candidato per andare contro qualcuno. Non c'è, come vedete, una sola critica reale. Perché è un candidato che non è criticabile, sotto il punto di vista personale e politico. Perché è un candidato che ha fatto della sua coerenza e della sua serietà una patente che certo lo rappresenta oggi agli occhi di tutti.
Stiamo lavorando intensamente per predisporre liste competitive. Anche superando o rimuovendo errori che in passato sono stati fatti. Noi dobbiamo fare liste forti, presenti in tutti i comuni. Il ruolo del candidato dev'essere collegato a quello di ogni singolo candidato all'interno di collegi. Noi dobbiamo far respirare un'aria che sia quella di un'unione di intenti. Dobbiamo fare un gioco di squadra. Gabellone sarà un ottimo presidente della Provincia per i prossimi cinque anni».
IL DISCORSO DI GABELLONE: «PELLEGRINO SPRECONE, SI TAGLI» | Antonio Gabellone si presenta. E lo fa con emozione, ma con grinta. Ha il cuore in gola, ma non per questo si tira indietro, lì al Tiziano dove la platea è fatta di amici, ma anche di tanta gente che lo conosce meno: «Grazie a tutti voi. Ho il cuore in gola, ma ho tanta forza, tanta determinazione. Grazie per la stima, il calore, l'amicizia. Vi assicuro, è un compito difficile. Grazie al Pdl, al ministro Fitto, al sottosegretario Mantovano. Grazie ai consiglieri regionali, grazie a Raffaele Baldassarre, a Ugo Lisi, che per un periodo limitato ho avuto la possibilità di avere al fianco in un'esperienza stupenda, quella in Provincia».
Ringrazia e chiede che si avvicinino a sé tutti i consiglieri del Pdl che gli sono stati accanto nel percorso della Provincia. E comincia la sua presentazione: «Ho amministrato a Tuglie, un comune piccolo di 5mila 500 abitanti. L'ho fatto per dieci anni da vicesindaco. Poi nel '95 mi trovai a dover fare una scelta importante, per via del nuovo sistema elettorale. Ero sindaco con la Democrazia cristiana, ma dovevo scegliere. Forse sarebbe stato più conveniente andare a sinistra. Io, invece, ho fatto una scelta coerente, quella del centrodestra. E ho fatto il sindaco per dieci anni. Ringrazio gli amici che hanno lavorato con me. Qui a Lecce dal 2004, ho fatto un'esperienza diversa, quella dell'opposizione. Un'esperienza nuova alla quale non ero avvezzo. Diversa, perchè ero stato sempre in maggioranza. Spesso abbiamo dall'opposizione modificato le decisioni della maggioranza che andavano in direzione opposta».
Ma soprattutto, dice, non abbiamo mai fatto demagogia: «In alcuni momenti avremmo potuto fare della piazza, tanto utilizzata dal centrosinistra. Abbiamo scelto sempre di lavorare in silenzio, di lavorare seriamente. Ecco perché oggi siamo una classe dirigente credibile per governare questa Provincia. Il nostro progetto è totalmente diverso da quello del centrosinistra. Dobbiamo riqualificare la spese, dobbiamo tagliare molto. E ridurre gli incarichi, una marea, che sono costati troppo, e che sono serviti a mantenere a galla un'amministrazione composita, spesso contradditoria, che trovava in questi momenti il modo per tenersi unita. Dobbiamo sopprimere, ridurre, concentrare alcuni organismi che succhiano la linfa vitale del bilancio provinciale. Dobbiamo rivisitare con molta attenzione i bilanci delle società partecipate della Provincia. Parlo di Alba Service, della Stp, che hanno costituito un peso insostenibile per anni del bilancio dell'ente. Stp, una ricapitalizzazione che è costata, nel 2006, 2 milioni 900mila euro. Una ricapitalizzazione che la Provincia sarà costretta a fare perché Stp non è capace di fare. Dobbiamo far sì che ogni tentativo possibile sia utile per ridurre la pressione fiscale. Per eliminare quei balzelli come la tassa sugli accessi pubblici che sono incomprensibili per il popolo salentino. Non sarà facile. È un compito arduo, ve lo assicuro». E continua a passare in rassegna quella che è stata la gestione del centrosinistra nei cinque anni di governo: «Abbiamo una spesa corrente che si attesta attorno ai 100 milioni di euro l'anno. Abbiamo in Provincia un indebitamento di 200 milioni di euro. Abbiamo una rata per l'ammortamento dei mutui di 9 milioni di euro, che dal 2004 a oggi si è esattamente raddoppiata. Avremo difficoltà enormi per rispettare il patto di stabilità del 2009. Avremo la certezza di non riuscire a rispettarlo nel 2010.
Dobbiamo lavorare subito sul problema dei rifiuti. La parte centrale, e vedo molti sindaci, non ha la certezza di vedere raccolta la spazzatura dalle strade dei comuni, dei paesi, perché non si ha certezza che i mezzi, i camion, raggiungendo l'impianto di Poggiardo possano scaricare. Noi incalzeremo la Regione, per portare a compimento quel piano sui rifiuti che Fitto aveva inventato, costruito, realizzato e portato a soluzione già nel 2004, e che dopo quattro anni di attesa non è stato soddisfatto. Abbiamo un patrimonio immobiliare che va quantificato, realizzato e talvolta alienato». Antonio Gabellone affronta anche il tema dei disabili. C'è anche questo nel suo progetto: «Vorrei che verso i disabili si rivolgesse una certa attenzione. Roberto Martella con «Easybus» ha fatto un lavoro importante. Focus, cabine di regia, osservatori, stati generali (come quelli del turismo costati 100mila euro), vedremo se avranno ottenuto qualche risultato. Dobbiamo relazionarci col territorio, concretizzare quello che è il lavoro di monitoraggio e di ascolto a reperire le risorse più importanti che possono giungere dal governo nazionale. È importante il rapporto fra l'ente Provincia e il Governo nazionale, e noi abbiamo la fortuna di averlo qui rappresentato.
Ci sono anche le fonti di energia rinnovabile. Un nodo ancora irrisolto, che vede nascere, senza pianificazione impianti d'ogni sorta: «Presteremo la massima attenzione alla tutela del nostro paesaggio. Faremo un'azione di rapporto di coordinamento, per evitare che questa corsa sfrenata al rinnovabile possa compromettere il nostro territorio.
Non siamo contrari alle fonti di energia alternative, ma crediamo che la Provincia debba spendersi in ogni modo per fare sintesi e per far in modo che il nostro territorio possa rimanerne tutelato, attraverso un piano di coordinamento, che possa essere più radicato nel territorio e che possa guardare alle tematiche ambientali che ogni giorno di più rappresentano l'essenza dell'attività amministrativa. Ai giovani deve andare la nostra attenzione. Io ho chiesto al candidato del centrosinistra (che è assessore dal 16 maggio del 2000) di conoscere in nove anni di attività quali sono le iniziative per i giovani, qual è la percentuale di spesa che è stata investita verso i giovani. Dobbiamo fare in modo di aumentare questa percentuale di spesa. E non sarà difficile perché è veramente molto bassa. Dovremo avere la capacità di coinvolgere i giovani e le intelligenze che sono tante e intelligenti, con l'accesso garantito a tutti e le pari opportunità. Dovremo interloquire con sindaco di Lecce, Paolo Perrone. Una forte sinergia fra Provincia e Comune. E poi col territorio provinciale. Ce ne sono davvero tante tutte diverse. Lecce capoluogo si dovrà rapportare con quelle che sono le identità del territorio. Antonio Gabellone è il candidato del centrodestra. Chi ha scelto altre strade dovrà dirlo in tutta onestà al proprio elettorato. Lo dovrà dire con onestà e trasparenza che ha cambiato direzione».