UGENTO | Si continua ancora ad indagare sull'omicidio di Giuseppe Basile, consigliere comunale e provinciale, misteriosamente assassinato la notte tra il 14 e il 15 giugno scorso. Nella giornata di oggi è giunta presso la redazione di Reteluna.it una lettera che noi pubblichiamo facendo però rimanere anonima la mano di chi l'ha scritta per motivi di privacy e data la gravità della questione, anche perché chi ha ucciso Basile non è stato ancora assicurato alla giustizia.
Gentile Redazione,
conoscevo ed ammiravo tanto il mio concittadino e amico Peppino Basile, Consigliere Comunale e Provinciale; un uomo d’altri tempi pronto a spendere ogni suo denaro e a sgolarsi pur di difendere la povera gente dai potenti, incurante di ogni rischio personale. Un uomo forte ed agile con la tempra del muratore e il cuore di un leone. La nostra comunità di Ugento, ma credo l’intera nostra Provincia di Lecce, non ha pace da quel tragico 15 giugno del 2008, e al di là delle tante polemiche e del desiderio di qualcuno di far tacere le tante voci che circolano sui possibili moventi e su chi pugnalò a morte, con una cinquantina di colpi di coltello, Peppino, credo che sia legittimo e naturale volere la verità, pretenderla, perché solo così si potrà andare avanti senza dover temere di uscire per strada e di tornare a gridare in piazza contro i soprusi l’illegalità e l’ingiustizia come Peppino ci ha insegnato, e «senza l’uso dei congiuntivi», come nei suoi discorsi, perché tutti possano comprendere. Le indagini della magistratura, che seguiamo in ogni risvolto, non sembrano approdare a nulla e barcollano senza vigore nel buio.
Ad Ugento, però, ormai da mesi si parla di una pista possibile per le indagini sin ora sottaciuta o del tutto trascurata, e il pensiero fisso a questa traccia si è fatto tanto più forte dopo che, attraverso le informazioni uscite sui giornali ed in tv, si è capito quanti soldi girano dietro. Si tratta delle industrie delle «energie alternative», favorite da grossissimi incentivi pubblici (i cosiddetti «certificati verdi»), senza i quali si tratterebbe di investimenti assolutamente non vantaggiosi. Abbiamo saputo che spesso dietro c’è la mafia, come nel trapanese dove, mesi fa, furono arrestati amministratori locali, imprenditori, tecnici e boss per la corruzione intorno al mercato per le autorizzazioni di progetti per le mega torri eoliche.
Ma anche in Puglia, vedi Ruffano (Lecce), sono state aperte delle inchieste dalla magistratura sui parchi eolici, e tante irregolarità e nelle autorizzazioni e nelle manovre urbanistiche a fini speculativi emergono intorno ai grandi impianti fotovoltaici estesi su ettari ed ettari di campagna (ex. Collepasso, Muro leccese, e altro). [Il mega-parco eolico di Ruffano, (paese vicino ad Ugento), sequestrato sul nascere dalla polizia provinciale, in data 6 luglio 2007, con apertura di un inchiesta per numerose irregolarità che vede coinvolto il sindaco, tecnici e imprenditori, aveva visto anche l’opposizione dello stesso consigliere provinciale G. Basile!].
Così è riemerso in questi giorni un video amatoriale inedito di un acceso e «storico» comizio di Peppino tenuto nella Piazza Immacolata ad Ugento il 14 giugno 2007, ironia della sorte esattamente un anno prima della sua morte la notte tra il 14 e il 15 giugno del 2008. In quell’occasione Peppino dice in pubblico, con sprezzante coraggio, rivolgendosi agli avversari politici, parole che, col senno di poi, hanno assunto un peso raggelante, disse «devono passare sul mio cadavere» prima di poter liberamente devastare il territorio salentino con l’istallazione delle ‘mostruose’ pale-eoliche da parte delle «grandi mega-aziende» che vogliono colonizzare l’intero territorio. Parole che spingono ad approfondire l’ipotesi del «movente politico», di cui parlò subito dopo l’omicidio, Antonio Di Pietro, ex magistrato a capo del partito di Basile, l’Idv. In più d’uno, ora ad Ugento, cominciamo a ripensare alla posizione e ai conflitti politico-amministrativi di Giuseppe Basile, proprio in merito alla nascita di un mega-impianto industriale eolico nel territorio comunale e che oggi, morto Basile, sta per approdare alla sua definitiva realizzazione. Era forse legata a questa sua battaglia la «bomba di illegalità» che lui diceva che sarebbe a breve scoppiata a Ugento e di cui parlò ad amici poco tempo prima di essere trucidamene assassinato?
Nel video Peppino denuncia l’imminente «devastazione eolica» del più bel territorio di Ugento: 400 ettari di uliveto monumentale nel feudo di Ugento in cui la «mega grande azienda», si appresta a realizzare un insediamento industriale di 20 torri eoliche di 150 metri di altezza, «sono dei mostri cari amici», (sue testuali parole). Contro quell’impianto Casarano fece ricorso al Tar, poiché troppo vicino al feudo casaranese, e il comune di Ugento, in difesa della ditta, ha fatto ricorso al Consiglio di Stato. Nel video Peppino descrive uno scenario catastrofico per il paesaggio salentino, se non si fosse intervenuti con urgenza; ed è proprio ciò che oggi, eliminato Peppino, sta accadendo e che tanti ambientalisti, in associazioni e comitati, ma anche politici di diversi partiti, sia di sinistra che di destra, sentiamo denunciare ormai da mesi sui giornali. Migliaia di pale eoliche, stanno per essere costruite in tutti i Comuni con l’autorizzazione della Regione, e centinaia e centinaia di ettari di pannelli fotovoltaici di silicio stanno per distruggere totalmente e sfigurare gran parte dei campi agricoli rendendo irriconoscibile il paesaggio che Peppino tanto amava e sulla cui valenza turistica tanto credeva.
È un netto «J’accuse» quello di Peppino Basile, nel suo comizio del 2007, contro il sistema speculativo e del mega-eolico e delle energie rinnovabili. Accusa le amministrazioni locali di operare nella massima segretezza tenendo all’oscuro la popolazione su scelte tanto impattanti e devastanti per il territorio. Peppino nel comizio proponeva invece «un eolico sano, con piccole pale, poche pale» non più alte di qualche decina di metri, da realizzare con la partecipazione azionaria diretta, totale o parziale, dei Comuni e della gente, ed orientate a compensare, con la logica dell’autoconsumo, il fabbisogno energetico locale così da abbassare l’inquinamento di Cerano. Oggi invece nessun progetto prevede il ridimensionamento della potenza di Cerano a fronte di un surplus di energia da esportare che si vuole produrre nel Salento a dannodel paesaggio e della salute, da biomasse, inceneritori, mega-eolico e mega-fotovoltaico industriale.
Pare anche di capire dalle parole di Peppino che lui stava operando con istituti bancari ed esperti di economia per proporre un progetto di mini-eolico di proprietà pubblica volto all’autoconsumo, da sostituire al «mostruoso» mega progetto eolico privato in corso d’opera a Ugento e che lui temeva potesse replicarsi, come sta accadendo, in tutti gli altri Comuni della Provincia. Denuncia i comuni colpevoli di avere sfruttato per queste speculazioni a danno del Salento, dei poteri decisionali conferiti a questi dalla Regione bypassando la Provincia. Dalle sue parole emerge anche che insieme con la stessa Provincia di Lecce, stava cercando «eroicamente» di ostacolare questa selvaggia e barbarica devastazione del territorio.
Peppino Basile si dice, infatti, sulla stessa linea del presidente della Provincia, Giovanni Pellegrino, sebbene di un partito diverso dal suo; linea orientata alla massima valorizzazione del paesaggio e dell’identità culturale salentina, contro «l’asse di ferro» di imprenditori e politici corrotti pronti a devastare il Salento a fini meramente speculativi. Insomma, ascoltando questo comizio di Peppino, tenuto esattamente un anno prima del suo efferato omicidio ancora rimasto irrisolto, tante sono le domande e i dubbi che si sollevano, e risuonano nella mente le sue forti parole: «devono passare sul mio cadavere» prima di devastare il territorio salentino con questi progetti industriali speculativi di mega-eolico, di aziende private anche esterne al Salento intenzionate a colonizzare questa terra.
Proprio ciò che oggi sta avvenendo; anche la stessa Ugento si appresta ad approvare un secondo grande impianto eolico con altre 20 mega torri distribuite tra i feudi di Ugento, Acquarica e Taurisano. Ci hanno ucciso in nostro don Chischiotte che osò lottare contro i futuri mostruosi mulini del vento, che non produrranno farina per la povera gente, ma milioni di euro per i ricchi imprenditori. Non meritava di finire così. Non sapremo mai, forse, perché fu ucciso Peppino, ma almeno vorrei che si sapesse quanto ci teneva al paesaggio del Salento e alle sorti della povera gente. Un eroe del paesaggio di questa terra, un eroe «solo» come diceva, «perché Peppino Basile è forse uno dei pochi, è uno dei pochi che vuole realmente bene a questa terra e ai suoi abitanti».
Qui di seguito riporto la trascrizione delle parole del video relative al mega-progetto eolico di Ugento. Pubblico comizio di Peppino Basile «il Figlio del Popolo» tenuto giovedì 14 giugno 2007 ad Ugento in piazza Immacolata.
In occasione del primo anno di amministrazione comunale di Ugento, del secondo mandato per il sindaco Eugenio Ozza, Giuseppe Basile aveva fatto affiggere un manifesto di buon compleanno per la giunta comunale in cui trattava vari punti che mettevano in luce le forti inadempienze della maggioranza al governo e le manovre amministrativamente discutibili e poco chiare contro cui si stava con grinta e coraggio battendo, denunciando senza indugio tutto ciò che di illegale osservava e scopriva, tanto da ricevere sui muri della città scritte di minaccia del tipo «Peppino muori», «devi morire», ed altre. Aveva poi organizzato questo comizio, della durata di un’ora, per il quale il Sindaco gli aveva concesso una piazza priva di panchine e confort, e perciò lui aveva imposto, invece, di far il suo pubblico intervento in piazza Immacolata, dove grazie ai vicini bar, ai gradini delle case e a panchine la gente poteva comodamente ascoltarlo sebbene l’area era aperta al traffico.
Basile lamenta, all'inizio del video, la mancanza di attenzione da parte del sindaco e della sua giunta per i piccoli problemi che riguardano tutta la comunità, come la mancanza di bagni pubblici al cimitero e la scarsa e inadeguata segnaletica stradale urbana e poi continua dicendo: «Guarda caso per i grossi, grossissimi, progetti per la grande mega impresa e industria della corrente delle fonti alternative il tempo l’hanno trovato. Cosa è successo per quel problema dell’eolico? A cinque giorni ci chiamano a noi capo gruppi e ci comunicano che fra cinque giorni si fa il consiglio comunale per approvare, per dare la convenzione alla Erg, alla mega azienda, per realizzare ad Ugento un mega, un mega impianto di corrente elettrica, pale eoliche; ma prima, è mai possibile che un progetto si realizza così in cinque giorni? Io non ne avevo mai sentito parlare, impiantare la grossa industria dell’eolico, qui ad Ugento, ne volevano parlare meno di cinque giorni prima del consiglio comunale e nemmeno voi (riferito alla gente che lo ascoltava in piazza) eravate in conoscenza di questo; ma non perché noi non vogliamo le fonti di energia alternativa, noi le vogliamo ma non con queste forme, cari signori. Peppino Basile le vuole.
L’energia alternativa la vuole, ma non con queste forme. Noi se facciamo queste forme perdiamo per l’ennesima volta un’opportunità unica per il nostro paese, un’opportunità unica. Le fonti di energia alternativa vanno fatte, vanno fatte, ma noi chiediamo alla mega, alla mega industria di venire nel nostro territorio a deturpare? A deturpare il nostro ambiente? 400 ettari di uliveto dove si produce veramente è la miglior zona di uliveti che noi abbiano, 400 ettari. A danneggiare monumenti storici di grande uliveto per dare le concessioni alla Erg, alla grande e mega industria. Sindaco a noi ce ne bastano 4, 4 di quelle pale, 5 di quelle pale per farci l’autosufficienza per il nostro paese. Noi certo che vogliamo le energie alternativa, ma con forme diverse eh, questo è, e lo vedi non vuole (riferito al sindaco); eppure dobbiamo creare forme, forme di energie per diminuire quel mostro che c’è a Brindisi, a Cerano, per poterlo diminuire e riprodurre energie pulite e energie migliori. È giusto, ma noi dobbiamo essere i primi attori. Ci sono tante forme, ci sono tantissime forme per realizzarli, non vogliamo di nuovo capitare come alla discarica cari amici […]
Noi l’eolico lo vogliamo, deve essere nostro a produrre quel fabbisogno che ci serve ad Ugento. Caro sindaco, eh, sono pronti gli istituti che si mettono a disposizione a darci i soldi per realizzarli e da studi, da tecnici, non da Peppino Basile, da grandi luminari del settore hanno stabilito che quell’investimento si ammortizza in quattro anni, e quale forma migliore investire per poi in quattro anni ammortizzarlo, quale forma migliore. Questo ‘No’ diciamo, non so se diciamo delle eresie, delle pazzie, oh, questo noi vogliamo, vogliamo che noi siamo attori primari alla partecipazione della realizzazione, questo noi vogliamo, vogliamo che le mega pale siano nostre, dove ci produciamo il fabbisogno per noi, poi troviamo forme, ci sono tante forme e modo: fare una compartecipazione partecipata, partecipazione per i comuni, compartecipata pubblico-privato. Ci sono tante forme, no che viene la Erg e ci ammazza, ancora, 400 ettari del nostro territorio e del nostro uliveto. No, no e no. Non lo permettiamo ho detto. Insomma, devono passare sul mio cadavere. E sapete bene caro sindaco, cari amministratori che le maglie si stanno chiudendo, perché come avete sfruttato quel modo che la Regione vi ha potuto mettervi a disposizione e voi avete colto al volo quella disponibilità, adesso lo sapete bene da una settimana cari signori la Provincia è responsabile, perché la Regione con consiglio regionale, ha demandato i poteri di settore dell’ambiente alla Provincia e adesso te la devi vedere con noi, con Giovanni Pellegrino che è dello stesso mio indirizzo.
Non possiamo rovinare deturpare il nostro territorio, se tutti avessero fatto cari cittadini di Ugento, come ha usato fare questo, il nostro sindaco: Provincia di Lecce 96-97 comuni, se ogni comune avrebbe dato concessione ai signori mega possenti nel realizzo di ogni comune di venti mostri del genere, cosa sarebbe stato del nostro Salento? Se ogni comune avrebbe fatto come Ugento a dare autorizzazioni, concessioni per venti mostri di quelli, 100 metri di fusto 40 metri di pale, sono dei mostri cari amici non sono questo che sta a Specchia (zona Cardigliano da alcuni anni opera lì una piccola pala eolica di discrete dimensioni), quello è piccolissimo, quello è 20 metri, noi di quelli vogliamo realizzare, non hanno un impatto ambientale dove rovinano e penalizzano il nostro territorio. In un passaggio ancora, dicevo, lo scritto l’avete sicuramente tutti letto (si riferisce ad un suo manifesto sberleffo, li vicino a lui affisso, dove augurava buon compleanno all’amministrazione del paese, lui era in opposizione, dopo un anno di governo cittadino che nel suo discorso sarcasticamente e nel manifesto, Basile commentava con toni critici), cari signori di questo governo, non potete governare in questo modo, non lo potete fare, non potete star chiusi nelle stanze dei bottoni, a foimentare vostri scopi, ma dovete uscire, come Peppino Basile, è il Figlio del Popolo, è il figlio della strada, dovete ascoltare (suoni di clacson di disturbo e a quei ragazzi schiamazzanti Basile dice) bravo, bravo.
Questi sono i figli del sistema. Eh, dovete ascoltare, dovete andare in mezzo alla gente, dovete, dovete conoscere il territorio e i problemi dei cittadini e i problemi del territorio, come faccio io, come mi raccontano tutto a me i cittadini ve lo devono raccontare a voi …» quindi critica aspramente l’agire del sindaco di Ugento e di suo fratello, parla delle pecche dell’urbanizzazione «la mia casa realizzata negli anni ’70 ancora dopo 40 anni il pezzo di strada non è stata mai ne asfaltata e ne messa la luce, eppure, caro compare, (il fratello del sindaco) quel pezzo di strada la conosci molto bene, perché nel passato, quando ti servivo, sei venuto più volte in via Nizza, (la strada buia dove poi fu assassinato esattamente anno dopo nella notte) nella casa mia, ma non ti sei mai accorto che ne ho diritto di quei 30 metri di zona B a fare i miei dovuti servizi», parla ancora dei problemi urbanistici per i cittadini, «si potrebbe parlare (di questi problemi) giorni interi, settimane intere e forse mesi interi, però possiamo solo parlare, perché loro hanno capito com’è strutturato il tessuto sociale di Ugento, l’hanno capito bene, perfettamente. “Eh, chi c’è che parla? Peppino Basile che parla, ma lascialo parlare, tanto gli altri dormono e se ne fottono!” Svegliatevi cittadini.
Dovete essere partecipativi. È questo l’ invito che io faccio a tutti voi, dovete essere partecipi. Grazie nipote del sindaco. Grazie. Questo è il nipote del sindaco (sorrisi dei presenti) visto, avete visto bene, avete. Questo. Dovete essere voi partecipativi. Le categorie devono essere partecipative a rivendicare, a starli col fiato su su sull’orecchio, sul collo, dovete sollecitare, non dovete, non sperate che solo Peppino Basile vi può fare, sono solo. E puoi parlare, ti lasciano parlare, quando ti sei sfogato, ti dicono “hai finito? Grazie”. Loro continuano nel loro percorso, nelle loro idee, nei loro progetti, nei loro progetti come questo grandissimo progetto di cui vi ho parlato (il mega impianto industriale eolico di Ugento). I grossi progetti gli interessano, là sono attenti, ai grossi progetti sono attenti, nei grossi progetti sono attenti. Questo è. È mai possibile? Cari concittadini siamo nel terzo millennio, è ora che ognuno di noi si va a rivendicare i suoi diritti. “È vero, ma noi abbiamo delegato voi, minoranza, a rappresentarci, a rivendicare quei diritti di quelli, di noi cittadini”. Non ce la facciamo, abbiamo bisogno anche di voi, abbiamo. Questo è! Cosa dite? Dovremmo analizzare uno per uno,assessorato per assessorato cosa hanno prodotto. Buon compleanno a tutti. Vi auguro di vero cuore che questo anno è passato in questa maniera che l’inizio del nuovo anno il Padre Eterno vi illumini, vi apre le menti e governate come è giusto di spettanza, come è giusto di dovere, come è giusto per i cittadini. Non soltanto come è giusto per i pochi amministratori. Per loro è giusto come stanno amministrando, è chiaro, solo per loro, però, non certo per i cittadini. Non certo. Questo.
È stato il mio senso che ho sentito doveroso a venire qua a parlare a tutti voi, a chiedere il vostro aiuto perché noi non la facciamo, non ce la facciamo, se andiamo avanti con queste forme si continua con queste forme. Vogliamo la vostra presenza, vogliamo la vostra presenza, vogliamo la vostra presenza», invita i cittadini ad assistere ai consigli comunali dove si discute dei problemi di Ugento, come avviene, dice, in altri paesi, consigli però strategicamente spesso fissati in giorni ed orari tali da scoraggiare proprio la partecipazione pubblica, specie quelli in cui dovevano essere prese le decisioni più importanti. Segue una contestazione rumorosa di una claque del sindaco, con schiamazzi e suoni di clacson d’auto, composta da giovani e non cui Basile dice che si sentono forti perché sono “servi e avallano il sistema, nipoti del sindaco, tutti nipoti e amici dei nipoti”; il video allora inquadra uno ad uno le facce sbeffeggianti e sprezzanti di questi.
E termina poi il suo discorso con toni pacifici e commoventi dicendo «Amici in conclusione vi saluto, un grande saluto a tutti voi, un abbraccio di vero cuore a questa terra e ai suoi abitanti di questa terra, perché Peppino Basile è forse uno dei pochi, è uno dei pochi che vuole realmente bene a questa terra e ai suoi abitanti (…invita l’ amministrazione a distanza di un anno di lavoro ad andare in piazza per dire cosa sta facendo per i cittadini…). Viva Ugento, viva Noi! Buona sera a tutti».