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LECCE | La maggior parte della popolazione respira di continuo concentrazioni tossiche di polveri fini. La causa principale delle elevate immissioni di PM10 nelle città fortemente inquinate è il traffico. Gas di scarico non trattati dei motori diesel sono particolarmente pericolosi. Le polveri fini (PM10) che penetrano nei polmoni con un diametro inferiore a un millesimo di millimetro sono considerate componenti particolarmente tossiche dell’aria inquinata che respiriamo. Mentre la polvere grossolana è trattenuta dal naso, quella sospesa invisibile può penetrare nelle ramificazioni più fini dei polmoni. Le PM10 indeboliscono il sistema pulente delle vie respiratorie, producono localmente delle infiammazioni e sottopongono a continuo stress il sistema immunitario di gruppi particolarmente a rischio: bambini, malati, persone anziane. Persone sensibili come gli asmatici i cui bronchi si contraggono più velocemente a ogni possibile irritazione, avvertono una frequente mancanza di respiro già in seguito a piccoli sforzi. Con un carico eccessivo di PM10, una persona inala a ogni respiro milioni di particelle di polveri fini. A questa continua sollecitazione reagiscono non solo i gruppi particolarmente a rischio, ma anche adulti sani. L’esposizione alle PM10 può portare a tosse, aumento delle infezioni alle vie respiratorie superiori e inferiori, bronchiti, casi di asma, raffreddore del fieno, malattie al sistema circolatorio cardiaco e tumori.
Con questo il componente del Dipartimento Tematico «Tutela del Consumatore» di Italia dei Valori, Giovanni D’Agata segnala la necessità della riduzione delle sostanze inquinanti generate da motori diesel ed informa sulle possibilità tecniche di trattamento dei gasi di scarico.
I motori diesel sprovvisti di filtri per gas di scarico sono tra le più temibili fonti di emissione di questo impalpabile, quanto pericoloso pulviscolo. Nel corso degli ultimi anni si sono registrati grandi progressi nel trattamento dei gas di scarico prodotti da motori diesel. Per tutti i campi d’applicazione sono oggi a disposizione dei filtri per particolato efficaci, in grado di ridurre di oltre il 99 per cento le emissioni delle polveri fini particolarmente pericolose. Ciò consente di migliorare sensibilmente e a costi sopportabili la prestazione ecologica del trasporto ed un filtro dura circa quanto la vita stessa del veicolo su cui è montato. I filtri antiparticolato installati in particolare sui motori diesel delle macchine da cantiere, sui camion e sugli autobus sono strumenti di sofisticata tecnologia. I gas di scarico vengono convogliati attraverso un filtro rivestito che trattiene le particelle nocive. I veicoli e le macchine possono essere adeguati anche dopo l'acquisto. È una necessità, avvertita soprattutto là dove le emissioni da motori diesel caricano eccessivamente l’ambiente con particelle di fuliggine pericolose, per esempio su strade incassate mal ventilate dove si concentrano asili nido, edifici scolastici e pubblici come nel caso di Lecce dove i genitori degli alunni di una scuola hanno ottenuto per questi motivi la chiusura della strada adiacente l’edificio scolastico.
Di conseguenza anche le polveri fini contenute nei gas di scarico generati dalla combustione di diesel devono essere ridotte massicciamente.
Pertanto, Giovanni D’Agata, al pericolo riconosciuto reagisce auspicando un inasprimento dell’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico chiedendo il divieto di circolazione nei centri urbani dei veicoli pesanti sprovvisti di filtri che causano, ogni anno, centinaia di morti premature con costi sanitari per milioni di euro.